lunedì 31 maggio 2010

7 ANNI A CASA CON STIPENDIO MA CHI LO PAGA NON LO SA E CREDE SIA A LAVORO!

C'è chi se ne è stato a casa senza lavorare per sette anni ed ha regolarmente ricevuto lo stipendio. Non lo credete? Ecco chi, come, dove e quando.
Qualche tempo fa un dipendente della Provincia di Frosinone è finito nella relazione seguita alla verifica amministrativo-contabile eseguita sull’operato dell’Amministrazione (guidata dal presidente Scalìa). Verifica voluta dal ministero dell’Economia e delle Finanze.
La vicenda ha inizio nel capoluogo ciociaro il 30 maggio del 2003 quando con apposita delibera della giunta provinciale un impiegato viene “comandato” – cioè trasferito – dalla Provincia al Consorzio di Riciclaggio dei Rifiuti di Col Felice, un provvedimento tuttavia subordinato al nulla osta del Consorzio in questione. Nulla osta che, stando a quanto accertato dall’ispettore ministeriale, non è mai arrivato. Così l’impiegato è rimasto in una sorta di…”limbo” senza lavorare né in Provincia né presso la struttura alla quale era stato trasferito.
La singolare situazione viene alla luce nel novembre del 2009, quando la Provincia chiede alla Saf (la società che gestisce l’impianto di riciclaggio) il rimborso degli oneri retributivi, vale a dire gli stipendi regolarmente corrisposti al dipendente, per un periodo di 7 anni pari ad euro 184.193.
Alla Saf tutti cadono dalle nuvole. Quell’impiegato nessuno lo ha mai visto ed infatti, si spiega, il nulla osta al trasferimento non è mai stato concesso in quanto l’uomo: “non ha mai preso servizio né è mai stato utilizzato presso detto Consorzio”.
“Fantasma” negli uffici della Provincia e “fantasma” in quelli del Consorzio. Ma in tasca gli sono finiti soldi veri, addirittura incassati anche dall’ottobre 2009 al gennaio 2010, fino a quando l’ospettore ministeriale non ha scoperto il tutto.
Va da se che da ora per il…lavoratore non lavoratore, il sogno di una vita fatta di molti stipendi e niente lavoro potrebbe trasformarsi in un brutto incubo chiamato: restituzione!

venerdì 28 maggio 2010

NON CAMBIA LA GIUSTIZIA FUNZIONA SEMPRE COSI': PIU' MALE CHE BENE

Milano: è la notte fra il 19 ed il 20 luglio del 2002.
Ventidue coltellate inferte con una lama di trenta centimetri: l'addome della ventiseienne Alenya Bortolotto è sventrato dall'ascella sinistra al fianco destro. L'assassino nudo e sporco del sangue di lei, corre lungo l'elegante via Corridoni urlando: "Sono il diavolo, sono Bin Laden".
Ma chi è questo efferato assassino? Si tratta di Ruggero Jucker , detto Poppy, 36 anni ed ancora studente della prestigiosa Bocconi, rampollo di una delle famiglie più "in" della capitale lombarda e, neanche a dirlo, fidanzato della sua vittima.
Direte: "va bene, ma che ci dai una notizia vecchia di 8 anni?" Ma no, gentili visitatori di questo blog. Ma quando mai non vi ho messo al corrente di cose delle quali valeva la pena conoscere l'esistenza?
La novità sta nel fatto che Ruggero Jucker, condannato a 30 anni in primo grado e che si è visto dimezzare la pena in appello a 16 anni di prigione, a luglio se ne tornerà tranquillamente a casa. Perchè? buona condotta più indulto, hanno fatto si che un uomo che ha sventrato una ragazza e che NON, ripeto NON è stato ritenuto infermo di mente, se ne torni al suo domicilio dove, immagino con quanta pena..., potrà vivere fra parenti ed amici e fare tutto ciò che più glim aggrada.
Non commento, fate voi.

giovedì 27 maggio 2010

UN CHIARIMENTO SU QUESTO BLOG

Quando ho inaugurato questo blog ho promesso a chi mi onorava della sua attenzione e quindi della lettura, che non mi sarei mai, dico mai, occupato di politica: così ho fatto e così continuerò a fare. Ma essendo un giornalista sento il dovere - per una questione di deontologia professionale - di informarvi su di un particolare che riguarda la finanziaria della quale si parla su tutti i quotidiani ed in qualsiasi televisione.
Non mi piace essere preso in giro, o meglio non mi piace essere preso in giro sfacciatamente. Sono dell'idea del "vivere e lascia vivere", ma quando mi si vuol truffare moralmente, allora non posso fare a meno di dire la mia. E' quello che sto facendo: non parlando della finanziaria, ma soltanto di un mancato chiarimento che la riguarda e che nessuno si preoccupa di dare a noi miseri italiani. Ecco di cosa si tratta.
Orbene fra i tagli previsti vi è quello che testualmente afferma: "diminuzione del 10% sugli stipendi di deputati, senatori e ministri." e se non bastasse, prosegue, che identico provvedimento colpirà i managers pubblici che guadagnano oltre 130 mila euro l'anno.
Dov'è la presa per i fondelli alla quale come italiano e giornalista mi ribello? Eccola: nella finanziaria c'è anche scritto che il 10% verrà tolto "sulla parte eccedente gli 80 mila euro l'anno" e stessa cosa per i 130 mila. Cosa vuol dire? lo spiego. A quel deputato o senatore, o impiegato o funzionario delle due Camere che guadagna - per esempio - 90 mila euro l'anno (o manager che ne percepisca 140 mila) il dieci per cento gli verrà sottratto solo su dieci mila euro, cioè sull'eccedenza dagli 80 mila (o 130 mila) e non sull'intero compenso come vuol essere dato ad intendere.

mercoledì 26 maggio 2010

Ancora sulla Giustizia

Come si fa ora a spiegare alle mamme quanto accaduto l’altro ieri? Come dir loro che Anna Laura Scuderi di 41 anni e la sua collega, maestra d’asilo, Elena Pesce di 28, sono a casa? Come è possibile dir loro che questa è la Giustizia italiana.
Sapete chi sono queste mamme che nessuno riuscirà a convincere che sia giusto ciò che il giudice genovese dell’udienza preliminare Roberto Fucina ha deciso e cioè mandare le due imputate a casa ad una settimana dal processo? Ve lo ricordo io chi sono, partendo dall’inizio della tristissima vicenda.
Nel mese di dicembre del 2009 furono ritirati dalla scuola materna di Pistoia i nastri delle registrazioni di telecamere di sorveglianza dell’asilo “Cip e Ciop” della città toscana. Telecamere installate di nascosto dai tutori dell’Ordine perché alcuni genitori avevano avuto dei sospetti sul comportamento delle due maestre. Video che i familiari dei bimbi affidati a quella scuola pretesero ed ottennero di visionare. Cosa contenevano? Sequenze dell’orrore: i loro piccolini tirati per i capelli mentre vengono ingozzati di pappa, rovesciati con un ceffone dentro il vomito del vicino di seggiolone, urtati e ribaltati come birilli l’uno contro l’altro. Nelle orecchie di queste madri ancora risuonano le grida notturne dei figlioletti che si svegliano dentro l’incubo dell’asilo:
Chi lo spiega a questi genitori (48 essendo 24 i bimbi sottoposti ai trattamenti di cui sopra) che le responsabili di tale ferocia contro bimbetti che al resto del mondo ispirano solo tanta tenerezza, dall’altro ieri dormono a casa loro e non più in una cella del carcere genovese di Pontedecimo dove furono rinchiuse? E chi lo racconta a queste madri e padri che se è pur vero che la Legge prevede, non essendo possibile la reiterazione del reato e l’inquinamento delle prove, gli arresti domiciliari, è altrettanto vero che il concederli è decisione del giudice dell’udienza preliminare? Le 24 famiglie sono assolutamente stupefatte di come (non) funzioni la giustizia in questo Paese. Ma tant’è, si debbono arrendere alla tristissima realtà.

martedì 25 maggio 2010

PER PROTESTA NEI RIGUARDI DEGLI ALUNNI, PROF. SI CALA LE BRAGHE

Non poteva sopportare più i suoi alunni, che indossavano pantaloni con tanto di vita bassa da mostrare l’etichetta delle mutande e parte quello che dovrebbero coprire. Protagonista di una clamorosa protesta un professore di terza media della scuola “Fogazzaro” che si trova a Rebbio, un paesino in provincia di Como.
Ma come ha protestato il prof.?
E’ sceso dalla cattedra e, spalle ai banchi, si è calato le braghe davanti ai suoi alunni.
E’ scoppiato un putiferio.
Il preside, decisamente contrariato per il comportamento del docente, glim ha indirizzato un richiamo ufficiale: Ora il protagonista di questa vicenda rischia la sospensione dall’incarico. A decidere sarà l’Ufficio Scolastico provinciale.
Da parte sua il dirigente scolastico com’asco, Luigi Fernando Zecca spiega: “Vorrei essere chiaro: non ci sono di mezzo né ipotesi di esibizionismo, né ambiguità sessuali. Stiamo parlando di un docente di ruolo, con anni di esperienza alle spalle. Un comportamento del genere, in ogni caso non è tollerabile. Si tratta di un’azione grave: un educatore ha ben altri strumenti per essere autorevole e farsi rispettare. Non possiamo permetterci di scendere allo stesso piano dei nostri studenti di tredici anni”.
Il preside, da parte sua, né fa in realtà una questione di principio affermando: “d’accordo: voleva rimproverarli ed ha perso le staffe, può succedere; Aldilà delle intenzioni del professore, però, è stato tradito il rapporto di fiducia fra scuola e famiglie”.
Non tutti sono molto d’accordo su questa lettura della vicenda, al massimo sopra le righe, ma non davvero scandalosa. Dal canto suo una professoressa della stessa scuola commenta l’accaduto affermando: “il collega non si è abbassato i pantaloni, diciamo piuttostom che ha mimato l’abbassamento per stupire o, meglio, shockarei ragazzi. Ma come al solito qualche genitore, invece di venire a scuola e chiedere chiarimenti, ha preferito montare uno scandalo che francamento non mi sembra esistere”.

lunedì 24 maggio 2010

TV E COMPUTER INCENTIVANO IL BULLISMO

“Non si nasce violenti, l’aggressività non è una reazione innata, ma una alterazione causata quando non vengono soddisfatti in pieno le necessità di un individuo”. Così il professor Luciano Rispoli, fondatore e direttore della Scuola Europea di Psicoterapia Funzionale, spiega il bullismo.
Recenti fatti di cronaca, ultimo (a dieci anni ferisce la maestra con un coltello) quello verificatosi in una scuola elementare di Barra (Napoli), sottolineano, come violenza e rabbia siano sempre più predominanti nella vita di tanti adolescenti, e nello specifico, più in quella degli uomini che delle donne.
Secondo la ricerca, basata sullo studio di circa 700 soggetti di scuola superiore del comprensorio napoletano, la colpa di questo disagio è da attribuire all’ambiente che circonda il bimbo: se non si sente pienamente accettato, compreso o valorizzato, si otterrà un processo negativo, dove il sentimento della rabbia si accumulerà trasformandosi in aggressività e sfociando nel fenomeno del bullismo.

venerdì 21 maggio 2010

REGIONE TOSCANA: 2500 EURO AI TRANS

La Regione Toscana è pronta a distribuire trenta carte di credito prepagate da 2500 euro ciascuna, spendibili in due anni, a transessuali che ne faranno richiesta per la loro formazione professionale: un aiuto alla categoria dei transgender considerata ad “alto rischio di esclusione sociale”.
I denari per le social card dei transessuali arrivano direttamente dal Fondo Sociale Europeo: 150 mila euro, metà dei quali, destinata ai trans che vogliono rifarsi una vita imparando un mestiere.
Nel 2007 era stata la provincia di Pistoia, su delega dell’assessorato regionale, ad avviare la sperimentazione dell’aiuto ai transgender, attivando 30 social card per una spesa complessiva di 75 mila euro (la prima rata del finanziamento europeo) ottenendo il risultato che, a tutt’oggi, almeno trenta transessuali hanno trovato un lavoro. Con questa seconda rata la Regione spera di “sistemare” altre trenta persone.

giovedì 20 maggio 2010

RUBA AL SUPERMARKET CHE POI LA ASSUME

Questa è veramente una storia d’altri tempi. Tutto sommato mi fa molto, molto piacere riportarla.
Non sapeva a chi santo votarsi per mantenere il figlio disabile; non aveva neanche i soldi per comprargli da mangiare e per questo – colta dalla più cupa disperazione – si è decisa a rubare in un supermercato di Cassino. La cosa è durata pochi secondi, infatti subito, la sorveglianza l’ha scoperta e fermata.
La ladra per fame non solo non si è presa una denuncia ma è stata addirittura assunta sul…luogo del delitto. Si, il direttore del supermarket – udita la sua storia – l’ha assunta.
Protagonista di questa vicenda a lieto fine è Milena una cinquantenne residente nella città martire, in provincia di Frosinone, affamata e disperata, madre di un disabile, la quale non trovando lavoro si era ridotta a rubare qualche pezzo di formaggio ma che, non essendo una “professionista” si è subito fatta “pescare” dalla sorveglianza. Sentita la sua storia (purtroppo anche documentata…) il dirigente del grosso negozio l’ha assunta, permettendole così di nutrire se stessa ed il figliolo e ponendo fine alla totale disperazione nella quale la donna era caduta.

mercoledì 19 maggio 2010

SOLDATESSE E PRESERVATIVI

Questa è "carina" e viene dall'Inghilterra.
Le soldatesse che vanno (in missione) al fronte dovrebbero mettere in valigia anche una buona scorta di preservativi. Lo sostiene il ministro della Difesa brittannico.
"Per ogni donna ci sono, sul fronte, almeno cinquanta uomini", dice una campagna pubblicitaria sulla rivista inglese "Soldier" e, sebbene i rapporti sessuali tra soldati non siano consentiti, i dati rivelano che sono numerosissimi.
"Mi chiedo come mai questa campagna sia iniziata solo ora. Il rimpatrio delle soldatesse gravide è divenhtata una spesa ormai ingente" afferma il parlamentare Mercer, portavoce del ministro della Difesa.

martedì 18 maggio 2010

DISCOTECHE - RUMORI MOLESTI - ABITANTI DI OSTIA

Sentite cosa accade ad Ostia, causa eccessiva ...movida! Prima di ogni altra cosa par doveroso informare che Ostia è considerata un quartiere di Roma, pur facendo molto oltre il doppio degli abitanti di Pescara od Ancona. Infatti nella splendida cittadina balneare risiedono ben 250 mila abitanti (che d'estate raddoppiano). Ciò premesso, veniamo al fatto.
Almeno tre volte la settimana resteranno aperte fino alle sette del mattino le locali discoteche. Infatti la diatriba fra i residenti sul lungomare, che rivendicano il rispetto degli orari legato alla possibilità di dormire, ed i gestori dei locali notturni, è stata risolta scegliendo una "ricetta" quanto mai originale: per evitare gli schiamazzi notturni e lo sforamento dei decibel degli altoparlanti, i giovani resteranno tutti dentro le discoteche a divertirsi fino all'alba.
Il provvedimento è già passato attraverso la giunta del Municipio Ostiense, quindi passerà all'esame dell'aula consiliare; ma la soluzione adottata sembra ormai definitiva.
In sostanza il regolamento prevede - in deroga all'obbligo di chiusura alle 2 - di prorogare l'apertura dei locali notturni fino all'alba per tre volte settimanali. Il Presidente del XIII Municipio, Giacomo Bizzani, spiega: "E' una proposta nata all'interno dell'Osservatorio per la Sicurezza. La chiusura in piena notte procurava sul lungomare, traffico e rumore per l'uscita contemporanea dei giovani. Le proteste degli scorsi anni erano determinate più dai rumori esterni (schiamazzi ed urla dei ragazzi fuori dai locali) che dal superamento dei decibel provenienti dalle discoteche".
Voi direte: ed allora? Rispondo: gli abitanti della litoranea Ostiense non avranno più alcun diritto a dormire la domenica o qualsiasi altro giorno di festa, oltre le sette del mattino. Per loro saranno sempre giorni feriali!

lunedì 17 maggio 2010

SINDACO DI FIRENZE E AUTOVELOX

Ha preso 155 euro di multa per eccesso di velocità ed in più dalla patente gli sono stati decurtati cinque punti.
Indovinate chi è incappato nelle ormai fittissima rete del Codice della Strada? E' Matteo Renzi, si proprio lui il sindaco di Firenze, che ha poi deciso di raccontare l'accaduto.
"Penso - ha scritto il primo cittadino - che gli autovelox di Firenze funzionino molto bene. Ho preso una multa sul raccordo autostradale del Varlungo ed adesso pago 155 euro e ci rimetto cinque punti. La prossima volta andrò più piano (anche se ero a soli 91 Km ora)".
Per dovere di informazione, va aggiunto che in quel punto l'Autovelox è sistemato alla fine di una lunga discesa e dietro ad una curva. Alla onestà intellettuale del sindasco si contrappone la disonestà totale ed innegabile, di chi ha deciso di porre in si detta sistemazione l'autovelox.
LA MALASANITA' CONTINUA IMPERTERRITA
Cinque anni di cure per un tumore. Chemioterapia, operazioni, l'asportazione di un rene. Ed invece il cancro non c'era. Semplicemente i medici dell'ospedale di Macerata avrebbero sbagliato la diagnosi.
Vittima del presunto caso di malasanità un giardiniere di 53 anni, Emilio Moretti di Monte San Giusto, un paese della provincia maceratese.
L'uomo ha denunciato l'ospedale marchigiano dopo che i medici dell'Istituto Europeo Oncologico di Milano gli hanno categoricamente escluso che fosse affetto da un cancro.

venerdì 14 maggio 2010

(LA NOTIZIA) E' BREVE MA CLAMOROSA

Un infarto. Poi la corsa all'ospedale Ingrassia di Palermo, i primi accertamenti e poi l'amara scoperta: per cinque anni una donna di 83 anni di San Giuseppe Jato, infartuata nel 2005, ha creduto di vivere grazie ad un bypass coronarico.
La visita per il nuovo infarto ha svelato che l'intervento di cinque anni prima alla clinica "Villa Maria Eleonora" era stato solo una farsa: c'era la cicatrice dell'operazione chirurgica ma non le era stato praticato il bypass!
Un incredibile caso di mala sanità, finito al centro di una inchiesta della Procura della Repubblica della capitale siciliana. Falso e truffa le accuse mosse all'èquipe della clinica.

giovedì 13 maggio 2010

BARAK OBAMA INDONESIANO

L'infanzia del presidente statunitense Barak Obama in Indonesia diventa un film. A Giakarta, capitale dell'Indonesia, iniziano oggi le riprese, che dureranno due settimane. L'uscita della pellicola è in programma per l'attesa visita dell'inquilino della Casa Bianca prevista per il prossimo mese di giugno.
La sceneggiatura è tratta dal libro: "Obama, il bambino di Menteng" quest'ultimo è un quartiere di Giakarta dove il presidente USA ha vissuto da bambino: dal 1967 al 1971.
Il film contiene ricordi di chi ha conosciuto Obama quando viveva appunto nella capitale indonesiana.

mercoledì 12 maggio 2010

NON SI PUO' "ESPLORARE" LA PROPRIA FIGLIA PER ACCERTARNE LA VERGINITA'

Leggete e non meravigliatevi di questa nuova decisione della nostra Corte di Cassazione. Quest'ultima ha sentenziato che sottoporre personalmente la propria figlia - umiliandola - ad un test di verginità, equivale a violenza sessuale.Questo è stato stabilito, con tanto di sentenza, dai massimi togati italiani che hanno esaminato il caso di un uomo di 55 anni di Torino, che ha spogliato la figlia e ne ha esplorato la vagina, indagando con le proprie mani, per verificare la verginità della ragazza.
Già denunciato ed assolto in primo grado, e poi condannato (in Appello) per violenza privata, ora il dispotico padre si vede "inchiodato" dalla Cassazione ad un reato di gran lunga più grave e per questo dovrà di nuovo essere processato.


Guai giudiziari per Sean Connery e la moglie Micheline Roquerbrune: i due sono coinvolti in un caso di speculazione immobiliare a Marbella, in Spagna. L'ottantenne attore scozzese che era assiduo frequentatore di quella località iberica, dovrà comparire, assieme alla consorte, ai primi del prossimo mese di giugno, davanti ai magistrati spagnoli per fornire dei chiarimenti sulla vendita di una sua villa che sarebbe stata (da lui e dalla moglie) illegalmente trasformata in un complesso residenziale.

martedì 11 maggio 2010

MOBY PRINCE: 140 MORTI NESSUN COLPEVOLE

Vi ricordate quella tragica notte del 10 aprile 1991 quando nel porto di Livorno la nave da trasporto Moby Prince entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo? Vi ricordate che il disastro uccise 140 uomini (comandante compreso) dei 141 di equipaggio? Vi ricordate che questo è stato dichiarato "il più grave disastro della marineria italiana"? Bene, anzi male: su questa tragedia, dopo 19 anni, rischia di calare definitivamente il sipario infatti la Procura della Repubblica di Livorno ha depositato la richiesta di archiviazione dell'inchiesta-bis individuando nell'errore umano la principale causa dell'incidente ("ma chi sbaglia paga", non vale più?).
Dieci anni fa si era chiusa l'indagine una prima volta senza l'individuazione di colpevoli. I vari processi celebratisi, infatti, non erano riusciti ad identificare responsabilità negli imputati: l'ufficiale di guardia della petroliera Agip Abruzzo che non attivò il segnale antinebbia; due ufficiali della Capitaneria di Porto ed il marinaio della sala operativa della stessa Capitaneria.
Chi scrive sente la necessità di ricordarvi soltanto due circostanze, la prima quella che vide il solo mo9zzo della Moby Prince salvarsi miracolosamente; la seconda è che quella sera - se la memoria non inganna - la Televisione trasmetteva un importante partita di calcio...
Chissà cosa pensano di questa richiesta di archiviazione le 140 famiglie dei defunti in quel disastro.

lunedì 10 maggio 2010

POVERI SOLDI NOSTRI: QUANTI NE SPRECA LA TV

Molti di voi sanno che è iniziato il "Giro d'Italia" ciclistico. Corsa che per decenni e decenni ha appassionato tutti gli sportivi nostrani ed anche i non tifosi del Ciclismo. Un po' meno di nostri connazionali - forse - è a conoscenza che la corsa è partita dall' Olanda (qui ci sarebbe da scrivere fino a domani, ma non voglio tediare i miei lettori) più precisamente da Amsterdam l'8 di questo mese, tanto che oggi si corre la terza tappa.
Ma non è assolutamente per comunicarvi queste cose - universalmente note - che scrivo questo post, lo realizzo unicamente per mettervi al corrente di come la RAI Radiotelevisione Italiana spende (spreca? giudicate voi) i nostri soldi, quelli del canone, per intenderci.
Orbene nei giorni immediatamente precedenti al "Via" del Giro, gli olandesi hanno avuto un sussulto nel vedere la presenza di varie televisioni; presenza assolutamente normale così come un certo dispiegamento di mezzi di tutte quelle TV che hanno ciclisti nella corsa. Un "certo spiegamento" di uomini e mezzi, ma niente di più. Gli abitanti della terra dei tulipani hanno avuto - ripeto - un sussulto quando si sono accorti che la TV di Stato italiana era quella che avrebbe impiegato più e più mezzi di quasi tutte le altre messe insieme. Insomma Amsterdam è risultata invasa da una sorta di esercito colà spedito da mamma RAI e così composto:
quattro elicotteri, un aereo, tre camion regìa, tre mezzi Rvm, quattro mezzi satellitari, un mezzo di editing, otto mezzi a supporto, tre mezzi ad uso logistico, tre gruppi elettrogeni e quattro moto per riprese mobili. Ma ciò che accresce lo stupore è il numero impressionante di...addetti ai lavori: sono 160 persone (fra uomini e donne) quelle che seguiranno il Giro per la nostra RAITV.
In tutto questo - però - c'è un rammarico: con un piccolo sforzo avremmo raggiunto un record mondiale: un uomo RAI per ogni corridore (infatti i ciclisti partecipanti sono 198).
Ora spero essere chiaro a tutti come mai, anche quest'anno il canone sia aumentato.

venerdì 7 maggio 2010

PARIGI: SI SONO INVENTATI COME NON PAGARE I MEZZI PUBBLICI SENZA RISCHIARE

A Parigi hanno inventato il sistema per non pagare il biglietto sulla metropolitana e su tutti gli altri trasporti pubblici. Il concetto espresso è: “non si paga la scuola pubblica, non si pagano gli ospedali perché dovremmo pagare bus o metro?”. Però qualcuno può obiettare: “e se ti beccano i controllori, la multa chi la paga?” Risposta ancora più semplice: per 5 o 7 euro al mese si può accendere un’assicurazione che si impegna a pagare l’eventuale contravvenzione presa da un suo cliente!
Di queste “assicurazioni” che naturalmente sono del tutto fuori Legge, ne sono già nate una decina e sicuramente ci guadagnano e neanche poco. Hanno infatti fatto bene i loro calcoli: la capitale francese conta dodici milioni di abitanti ed una rete di trasporti pubblici fra le più vaste e frequentate al mondo; bene in essa agiscono soltanto 968 controllori. Incappare in uno di essi – considerando malattie, turni di riposo e di ferie – è ben difficile, ed infatti ormai sono pochine le persone che pagano il ticket sul pubblico trasporto, in moltissimi preferiscono i 5 – 7 euro mensili piuttosto che il biglietto o l’abbonamento.
Le ”assicurazioni sointanee” sono state create da gruppi di amici, abitanti in uno stesso quartiere, studenti di una medesima università e altri soggetti di questo tipo.

giovedì 6 maggio 2010

A PROPOSITO DI AUTO BLU (DI MINISTRI E SENATORI)


Perchè gli autisti delle auto blu possono infr4angere il Codice della Strada senza consegu7enze, senza vedersi togliere i punti-patente che ad un povero fuori casta due (o sono tre) se solo dimentica di accendere in pieno giorni, magari il 15 agosto, i fari in autostrada?
Sembra anche doveroso porre qualche altra domanda: ma perché le auto blu hanno sempre tanta fretta? Perchè debbono immancabilmente sfrecciare, “bruciare” quando capita i semafori, farsi strada con sirene e palette fuori dai finestrini? Perché, insomma, le eccellenze sono sempre in ritardo? In ritardo poi a cosa? La loro furia sarebbe giustificata dalla gravità ed imprevedibilità di un accadimento. Ma sgommare, infrangere in una sola botta una dozzina di articoli del Codice della Strada per recarsi ad una riunione, ad una cena, ad un appuntamento o anche ad un imbarco all’aereoporto, è solo ostentazione del potere e dei privilegi che ne discendono.
Un passo indietro illustri senatori. Un passo indietro signor (qualsiasi) ministro. Se proprio volete far passare questa malandrinata, stabilite allora, e stabilitelo con una legge, che in caso di infrazione non sarà l’autista dell’auto blu a perdere i punti-patente ma il passeggero (che lo sollecita).


mercoledì 5 maggio 2010

NON CI CREDERETE, MA E' PROPRIO VERO

E' accaduto a Genova. Ad una signora è giunta una multa da 80 euro per aver invaso la corsia di preferenza, quella delimitata dalle strisce gialle e che possono percorrere soltanto i mezzi pubblici, le autoambulanze, la polizia ed i mezzi di soccorso, insomma i carri attrezzi. Direte e va bene, qual'è il problema? Lei ha violato il Codice della Strada e lei paga. E no, il problema sta nel "trascurabile" particolare che la vettura era caricata, a bordo, messa su, trasportata da un carro soccorso poichè la donna, poco prima, aveva avuto un serio incidente e la sua vettura era tanto danneggiata da risultare inservibile. Dovrebbe esser noto ai vigili urbani genovesi ed ai loro ausiliari, che quella corsia - come ricordato - è fatta principalmente per certe categorie di veicoli fra le quali, appunto, i carri attrezzi.
Ovviamente la donna si è imbestialita perchè, vedendo la data sulla contravvenzione, ha ricordato che quello era proprio il giorno in cui per poco non ci rimetteva la vita (mentre le multavano la macchina lei era in ospedale) e che quindi non poteva essere transitata nella corsìa preferenziale.
Così stando le cose si è recata nell'ufficio contravvenzioni della capitale ligure ed ha preteso di vedere la fotografia della sua infrazione. A questo una precisazione va fatta: per legge, queste foto debbono essere visionate da (ben) tre persone prima che si proceda alla stesura del verbale e quindi all'invio della multa. Alla vista della foto, la protagonista si è accorta che la sua macchina era appunto caricata su un carro soccorso che stava percorrendo la corsia preferenziale! L'automobilista si è precipitata alla redazione del "Secolo XIX", il giornale ligure per eccellenza, ed ha denunciato l'accaduto. Ne è scaturito un articolo - su quel quotidiano - a tutta pagina con una intervista alla donna. Il giorno dopo l'AMT genovese (l'Azienda dei trasporti pubblici), alla quale sono riservate le corsie gialle, si è offerta di occuparsi del ricorso al Giudice di Pace (costo 30 - 40 euro), ma l'automobilista ha fatto sapere di aver già provveduto.
Se avete dei dubbi del perchè l'AMT si sia offerta di intervenire, la risposta è semplice: quelle multe vengono elevate dagli "ausiliari del traffico" che, appunto, dipendono dall'azienda dei trasporti pubblici.

martedì 4 maggio 2010

GUERRA ALLE ZANZARE: SINDACO "ASSUME" PIPISTRELLI!


E’ universalmente noto che un pipistrello, nello spazio che intercorre dal tramonto all’alba, può cacciare e quindi mangiare, fino a mille zanzare. Sapendo ciò sentite che bella idea ha avuto il sindaco di Godeva sant’Urbano, un Comune in provincia di Treviso.
Alessandro Bonet – questo il suo nome – chiama in aiuto i pipistrelli. Egli ha infatti lanciato ai suoi cittadini l’invito ad “adottare un pipistrello”. Allo scopo di eliminare la piaga delle zanzare ed in particolare quelle della specie “tigre” che in quel paesino costituiscono un vero e dannato problema. Bonet ha esortato gli abitanti ad acquistare dei box per ospitare i pipistrelli, mentre dal canto suo ha affermato che l’amministrazione comunale si impegna – in vista dell’imminente stagione estiva – a collocare le “casette per i chirotteri” (nome scientifico dei pipistrellu) nelle aree verdi e nei giardini delle scuole.

Priva di braccia e gambe: tira di scherma
Quando si calerà la maschera sul volto ed impugnerà il fioretto con il suo braccio artificiale e respirerà di nuovo quello che si prova quando si sta per fronteggiare un avversario, sarà passato un anno e mezzo da quel brutto incidente che ha portato via a Beatrice le braccia e le gambe.
Tredici anni, da Mogliano Veneto, “Bebe” (così la chiamano tutti) ha tagliato il suo traguardo: essere la prima persona al mondo a tirare di scherma con quattro protesi. Lo ha fatto sabato primo maggio, a San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna invitata al campionato regionale paralimpico dell’Emilia-Romagna.
“Bebe era emozionantissima – racconta orgoglioso il padre Ruggero Vio, sempre al fianco della figlia nella lunga riabilitazione. Ha vinto, ne ero sicuro. Non è nel suo carattere prendere delle…mazzate”.
Per gareggiare la ragazzina si è dovuta sedere su una carrozzina: “ma il suo sogno, il nostro sogno – ha proseguito il babbo – è quello di riuscire un giorno a gareggiare in piedi. E’ difficile ma se è arrivata fino qui, non è giusti metterle dei limiti. L’obiettivo, intanto, è partecipare ai campionati ai campionati italiani paralimpici a Foggia, in giugno. Ha solo bisogno di traguardi”.
Giovanissima promessa della scherma, da quando aveva sei anni Beatrice Vio ha girato l’Italia inseguendola sua passione. Ora è ancora impegnata a sincronizzare, nel corso della gara di scherma - le sue gambe artificiali con le braccia. Ci riuscirà.


lunedì 3 maggio 2010

CHI PAGA PER PULIRE P.ZZA S.GIOVANNI?

Il concertone del Primo maggio se è riuscito da un lato, ha creato problemi logistici dall’altro. “Logistici” si fa per dire, se gli vogliamo dare un nome appropriato dobbiamo chiamarle: questioni economiche, insomma di soldi si tratta.
Orbene di denari in cassa non ce ne sono ed anche per il concertone le spese extra non dovranno essere a carico della pubblica amministrazione: il Comune di Roma non tirerà fuori un euro più del dovuto; questo in sintesi ha detto il sindaco della Capitale Gianni Alemanno che per il post-concerto non ha incrementato il dispiegamento di uomini e mezzi. Visto il maxidebito che grava sul Campidoglio, la parola d’ordine è stata “razionalizzare le uscite”. Bisogna infatti – dice il primo cittadino – affermare il principio che quando si fanno manifestazioni a Roma i costi per i servizi ed interventi sanitari debbano essere pagati dagli organizzatori. Quest’anno la situazione delle casse comunali non permette di erogare gratuitamente i 130 mila euro necessari. Alemanno ha così proseguito:
“Certo, faremo qualcosa. Sta di fatto che gli organizzatori devono intervenire in maniera sostanziale, come si fa normalmente in tutte le manifestazioni pubbliche”
Quel “qualcosa” cui allude Alemanno è la messa in campo da parte dell’Ama (ex Nettezza Urbana) di una task force composta da 190 operatori e 50 mezzi tra spazzatrici, lavastrade, furgoncini e pale meccaniche, tutti a lavoro dalle prime luci dell’alba di ieri domenica, per rimuovere dalla piazza e dalle vie circostanti cartacce, bottiglie, buste di plastica e quant’altro accumulato durante il tradizionale concerto. Oltre ai netturbini il Campidoglio si è accollato la spesa per il personale impiegato dai Vigili Urbani, dall’ACEA e dalla Protezione Civile. Tutte le spese straordinarie, a partire dal servizio di sicurezza per arrivare ai costi per l’accoglienza fornita ai pullman e per l’organizzazione della manifestazione, sono a carico dei tre sindacati (CISL UIL E CGIL).