martedì 6 novembre 2012


PROSEGUE LO SCANDALO
DELLE TROPPE AUTO BLU

Siamo in crisi, fra tasse, tagli, lievitare del debito pubblico, scandali, ruberie di politici e via discorrendo, ci ritroviamo proprio nel fondo del barile. Sembra però che tutto questo non riguardi proprio  chi dovrebbe riguardare: coloro che abbiamo eletto. Ciò premesso vi aggiungo che – essendo molti giorni che non vi tediavo con  numeri – oggi voglio farlo. Si, insomma, ho deciso di amareggiarvi un attimo di più mettendovi al corrente di come continuino a funzionare certe cose nella nostra meravigliosa Italia.

Auto blu. Vi ricordate quella finanziaria di un paio di anni or sono che ordinava che dovessero diminuire di numero e che – a regime – non dovessero avere una cilindrata superiore ai 1600 cc? Beh? Cosa si è fatto? Niente. Basta guardare i telegiornali che si apprende come ministri, onorevoli,  senatori, governatori di regione, sindaci e chi ne ha, più ne metta, scendano sempre da splendidi macchinoni (spesso stranieri) la cui cilindrata (basta intendersene un po’) non è mai al di sotto dei  2500 cc.  Non basta, leggete quanto segue e datevi una regolata.

Il record delle auto blu è della Regione Valle d’Aosta: 154 vetture per una Giunta di otto persone. Si, avete capito bene questa regione è governata da 9 persone, il governatore e la sua giunta composta – ripeto – da otto membri.

Il Comune di Roma ha 109 auto blu (e 137 autisti) alle quali ne vanno aggiunte altre 117 prese a noleggio ed utilizzate per “funzioni operative”; il tutto costa ai contribuenti 17 milioni di euro l’anno.

In Sicilia, soltanto un anno fa il settimanale “Panorama” aveva denunciato che la regione disponeva di 90 vetture di grossa cilindrata (più 55 di media), tutte dotate di autista e spesso usate per sola rappresentanza. Questo privilegio ogni anno, tra leasing, benzina e stipendi, costa ai siciliani 8 milioni e 700 mila euro dei quali un milione e 300 mila solo di noleggio.

A disposizione del consiglio regionale veneto c’è anche un numero imprecisato di motoscafi blu, i quali costano 150 mila euro annui.

Mi fermo qui. Non vorrei essere accusato di qualche travaso di bile.

 

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