lunedì 30 novembre 2009

SIETE ASINI? OCCHIO RISCHIATE DI ESSERE RUBATI

Ma lo ricordate? Ricordate o no il famoso “abigeato”? Vi viene in mente o no cosa questa strana parola volesse dire? Probabilmente no, quando ciò avveniva il nostro Bel Paese era una nazione a (fiorente) economia agricola e quindi la zootecnia andava alla grande ed altrettanto alla grande andava il furto di bestiame, appunto l’abigeato.
Orbene, anche la (piccola) malavita ha nostalgia dei tempi andati.
L’altra notte a Supino (paese in provincia di Frosinone) e più precisamente sulla via Morolense, alcuni ignoti hanno raggiunto l’allevamento di un noto collezionista di animali del posto e forzando una entrata sono penetrati nelle stalle dove, fra le altre bestie, erano custoditi sei rari esemplari di asino (animale in via di estinzione) i ladri si sono impossessati di una coppia (del valore di 4 mila euro) allontanandosi indisturbati, probabilmente dopo averli caricati su un camion.
Per quella particolare razza di asini i proprietari ricevono, per ogni capo allevato, un bonus di 500 euro.
Il proprietario, un cinquantenne del luogo, ha sporto denuncia ai carabinieri di Supino. Le relative indagini sembra si orientino sul mercato nero di compravendita di bestie.

STRANEZZE DI UN PAESE A MEDIO TASSO DI DISOCCUPAZIONE ED ALTO (ANZI ALTISSIMO) TASSO DI LAUREATI IN LEGGE
Il concorso bandito dal Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) per la copertura di tre posti negli uffici giudiziari della Sardegna, è andato completamente deserto, nel senso che nessuno ha presentato domanda per parteciparvi.
Lo denunciano in una lettera inviata al Presidente della Repubblica ed alle massime autorità istituzionali, il procuratore generale della Corte d’Appello di Cagliari Ettore Angioni, e gli otto magistrati dirigenti delle Procure della Sardegna.

venerdì 27 novembre 2009

NEW YORK: TREDICENNE VAGA PER UNDICI GIORNI NELLA METRO

La Grande Mela si conferma ancora una volta la capitale dell’incomunicabilità: con la tessera della metropolitana, dieci dollari in tasca, indossando una felpa rossa con cappuccio, un ragazzo di 13 anni ha trascorso, inosservato, 11 giorni all’interno del metrò prima di essere ritrovato.
Francisco Hernandez jr, che soffre di una forma di autismo, era fuggito di casa per paura di essere sgridato dopo un brutto voto preso a scuola. Ha trascorso undici giorni facendo la navetta da un capolinea all’altro, mangiando gli snack più a buon mercato acquistati dai distributori automatici, usando i W.C. delle stazioni, perdendo, alla fine, il senso del tempo, prima che un poliziotto lo riconoscesse e lo riportasse a casa consegnandolo ai genitori disperati



La Spagna risarcisce i mori dopo quattro secoli.
Quattrocento anni dopo un indennizzo per i quasi 300 mila “moriscos”, eredi del grande califfato di Granata, cacciati dalla Spagna con l’editto del 1609 dal re cattolico Filippo III: lo propongono i socialisti iberici con un ordine del giorno presentato al congresso dei deputatim di Madrid.
La mozione, che vede come primo firmatario il deputato di Granata Josè Antonio Perez Tapis, chiede che il governo del premier Josè Luis Zapatero, offra un “riconoscimento istituzionale” ed una “compensazione” ai discendenti delle decine di migliaia di mori gettati fuori dal territorio spagnolo quattro secoli fa.
Questo ci ricorda le scuse a Galileo Galilei, di Papa Giovanni Paolo II. Anch’esse giunte dopo una manciata di secoli dai fatti inerenti la persecuzione della Chiesa nei riguardi del genio.





giovedì 26 novembre 2009

COSI FUNZIONA LA GIUSTIZIA NEL BEL PAESE (24)


Il ritratto di Sonia Califfi tracciato dai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano nella motivazione della sentenza di condanna a venti anni di galera, pronunciata nel dicembre del 2007, era il seguente:
Lucida, in grado di intendere e di volere, perfettamente consapevole delle conseguenze letali delle iniezioni d’aria da lei praticate agli anziani pazienti”. Parole queste che suonano quasi come una beffa per le sue vittime ora che l’infermiera killer condannata in tutti e tre i gradi di giudizio a 20 anni di reclusione perché colpevole di aver ucciso cinque persone ed aver tentato di togliere la vita ad altre due, potrà usufruire dei primi “permessi premio” a partire dal prossimo mese di febbraio 2010.
Questo tipo di benefici scatta, per Legge, quando si è scontata metà della pena e Sonia, che fu arrestata solo cinque anni fa, la metà della condanna per l’orologio della Giustizia italiana, l’ha quasi superata.
Infatti ai cinque anni già scontati nel carcere milanese di San Vittore, gliene vanno aggiunti altri tre in virtù dell’indulto, poi un anno e tre mesi spettanti per la cosiddetta “liberazione anticipata”. La somma finale, quindi, dice che la Caleffi ha già trascorso dietro le sbarre nove anni e tre mesi dei 20 di condanna e che pertanto è quasi a metà strada.
La frequenza delle uscite dal carcere, inizialmente mensili, potrà poi essere più intensa nei mesi successivi fino ad arrivare a trascorrere fuori di galera l’intera giornata e rientrare solo per passarvi la notte.
“Siamo sconcertati e scioccati” commenta amaramente Emilia Geronimi di Derbio (Lecco) figlia di Maria Cristina, una delle vittime dell’infermiera.“Si può chiamare Giustizia, questa?” si chiede la signora Emilia, “una donna colpevole di tanti omicidi avrebbe meritato l’ergastolo e le hanno dato 20 anni di prigione. Ora di questi ne sconterà – e nemmeno è certo – la metà. E’ vergognoso".

mercoledì 25 novembre 2009

UNO DEI DRAMMI DELLE FILIPPINE

Non sempre le notizie sono belle, sfiziose, curiose o divertenti, ci sono anche le tragedie, eccone una delle tante verificatesi negli ultimi giorni. La si pubblica poichè si è notato che un solo, si ripete, un solo giornale l'ha riportata.
Nelle Filippine meridionali, dopo un sequestro di 45 persone fatte salire a forza su un camion, sono stati rinvenuti 21 corpi decapitati ed orrendamente mutilati. Una decina fra le vittime erano giornalisti e politici locali.
La strage è stata compiuta da un gruppo di uomini armati che ha preso di mira la campagna elettorale di Ibrahim Mangudadatu, candidato a governatore della provincia di Maguindanao.
Domenica mattina un commando di un centinaio di uomini armati, ha fatto irruzione in un ufficio della Commissione Elettorale della provincia a maggioranza islamica, costringendo 45 persone a salire su camioncini che si sono poi diretti in una zona montagnosa.
I cadaveri mutilati, 13 donne fra le quali la moglie del candidato Mangugagatu, arrivata all’ufficio suddetto per registrare la candidatura del marito, ed otto uomini, sono stati ritrovati crivellati di proiettili (e poi decapitati). Secondo alcune fonti altri 24 corpi sono stati in seguito recuperati dall’esercito, intervenuto troppo tardi per salvare gli ostaggi.
Il commando, a quanto pare, era formato da mercenari al soldo dell’attuale governatore della zona Andal Ampatuan, noto come El Padrino: uno dei suoi figli sarebbe stato a capo del gruppo dei mercenari stragisti.

martedì 24 novembre 2009

ABBASSO LA MERLIN EVVIVA DIEGO MARIA BILI

Si, lo si intuisce, forse qualcuno ricorderà, qualcun altro non saprà e c'è chi ancora la detesta (ma questi sono i più vecchi), comunque se la domanda è: "ma chi è la Merlin?", questa la risposta: la senatrice che riuscì a far approvare dalle due Camere italiane una Legge con la quale si abolivano le case di tolleranza. Era il 1958 e da allora i famosi "casini" non esistono più (a parte Pierferdy...).
...e Diego Maria Bili, chi caspita è? Un personaggio (a giudizio di chi scrive) sublime e sentite perchè.
Orbene il buon Diego è il vicesindaco di Lombardore, un paesino di 1.500 anime alla periferia di Torino. Volendo favorire i suoi amministrati ha deciso che - se il suo progetto andrà a buon fine - eliminerà la tariffa sull'acqua e la tassa che incombe sui rifiuti solidi urbani. Essendo un amministratore oculato ed attento, si è però posto il problema di come "finanziare" questa idea; insomma come reintegrare i soldi che fatalmente verrebbero sottratti alle casse comunali. Ci ha pensato un po' e poi ha partorito un'idea che dovrebbe essere notevolmente apprezzata.
Diego Maria Bili si è detto: "essendo al confine con una grande città come Torino, le strade limitrofe a Lombardore, al calar del sole (ma anche durante il giorno) pullulano di...lucciole. Insomma di quelle ragazze dedite al più vecchio mestiere del mondo. Perchè non approfittarne?" Sapete come si è risposto a questa domanda?
Così: "apriamo una casa di tolleranza di proprietà del Comune, da questo gestita e con l'impegno di metterci all'interno una decina di ragazze professioniste serie e capaci di farsi conoscere ed apprezzare per le loro doti in camera da letto " .
A tal proposito il Consiglio Comunale voterà domani sera (25 nov. 2009) un ordine del giorno della maggioranza (che essendo tale verrà quindi approvato) che invita il Parlamento ad istituire le "case chiuse", cancellando in un sol colpo di spugna la legge Merlin vecchia ormai di oltre mezzo secolo. Ma c'è di più Diego Maria Bili vuole che a scegliere e gestire le ragazze, sia direttamente l'amministrazione di Lombardore e cioè Giunta e Consiglio Comunale.
Vi chiederete, va bene, ma il sindaco? Piero Musetta, appunto il sindaco, non solo è d'accordissimo con il suo vice, ma è pronto ad aprire nell'immediato il bordello in questione tanto da averne scelto già l'ubicazione: "Il luogo già c'è. Si tratta di un ex edificio industriale alla periferia del paese. Lo facciamo diventare un posto carino e discreto, dove può andare chiunque, purchè maggiorenne. E' così che possiamo restituire decoro alle nostre strade ora piene di meretrici".
Che ne dite?

lunedì 23 novembre 2009

LE TRUFFE DELLA TIM

Dopo aver comunicato che venerdì scorso non si è riusciti a trovare una notizia che è una, adatta a questo blog, oggi si vuole dar conto (nel senso di AVVERTIRE), spiegandola adeguatamente di una delle tante vere e proprie truffe (in cui chi scrive è incappato) della TIM riguardante i telefoni cellulari. Ecco i fatti.
Siamo ai primissimi giorni del mese di agosto 2009 quando arriva sul cellulare di chi scrive, un messaggio nel quale si informa che con la modica somma di due euro (al mese) si usufruirà di una promozione secondo la quale potrete chiamare tutti i fissi e parlare con questi fino a 500 minuti al giorno. Oltre ai due euro, è ben specificato, ad ogni risposta pagherete soltanto 16 centesimi e niente altro. Indiscutibilmente la promozione è buona, conveniente, vantaggiosa, adeguata, insomma da accettare. Questo poichè - è ben specificato - durerà solo un mese ed in AUTOMATICO si rinnoverà. Nel senso che voi, scaduti i trenta giorni, non vi dovrete rompere le scatole a fare nulla, la TIM ritirerà i due euro dal vostro telefonino e voi continuerete ad usufruire della promozione per un altro mese e via di seguito.
"Meno male" si è pensato "finalmente una cosa intelligente". E quindi si decide nell'immediato di aderire alla vantaggiosa offerta. Tutto fila per il verso giusto.
Ma nel corrente mese di novembre ci si accorge che queste telefonate a "tutti i fissi" costano l'ira di dio, anche perchè è chiaro che ognuna -per vostra scelta - non dura certo uno o due minuti. Per capire come mai se ne stanno andando (anzi, se ne sono già andate) decine e decine di euro fino ad un conto totale di poche centinaia, si chiama il 4916 e da questo si apprende che voi non state più usufruendo di quella conveniente promozione. Vi dite che: necessita parlare con un essere umano e per questo chiamate il 119.
Il gentile interlocutore vi dice che: "è vero la promozione è finita", al che rispondete con la massima calma: "Mi scusi ma non si rinnovava automaticamente ogni mese?". La risposta è sconcertante: "Certo ma solo per tre mesi". Avete capito? Ed a voi chi vi ha avvertito?
Tanto è vero che si tratta di una vera, incontrovertibile, documentabile e pesante truffa, ve lo dimostra il vostro interlocutore del 119 che termina la telefonata dicendovi: "Capisco. Mi dispiace. Scusi tanto". Naturalmente gli rivolgete la domanda: "e per riavere questa promozione?" Anche questa risposta è sconcertante: "Lo potrà fare quando di nuovo gli arriverà un altro SMS come quello che le è giunto nello scorso mese di agosto ed attraverso il quale lei ha usufruito della promozione".
Ma vi rendete conto? Ci si augura che si. Occhio quindi, non ci cadete, e se vi capita annotatevi la data trimestrale di scadenza poichè nessuno vi avviserà mai nè nell'imminenza nè nel giorno in cui finirà la citata "promozione". E...buona fortuna.

giovedì 19 novembre 2009

ITALIA: NATALITA' ZERO? LO STATO INCASSERA' 105 MILIARDI DI EURO

In Italia, a causa della natalità che rasenta lo zero, è previsto che nel 2020 patrimoni per circa 105 miliardi di euro finiranno allo Stato od in beneficenza (ve lo immaginate quanti ne lascerà il nostro erario alle buone azioni?) per mancanza di eredi legittimi.
Ecco come e perchè.
Ci sono migliaia di famiglie che hanno inesorabilmente intrapreso la via dell'estinzione ed è per questo che si verificherà quanto appena detto. Lo studio e la previsione di questo consistente ed irreversibile fenomeno è dell'Osservatorio della Fondazione Cariplo di Milano che ha stimato questi numeri: nel 2020 in Italia si saranno estinte 340 mila famiglie il cui patrimonio sarà pari a qualcosa come 105 miliardi di euro. A raccontare genesi e conclusione dello studio è uno dei ricercatori, Paolo Canino che afferma:
"Abbiamo escluso tutte le famiglie che hanno parenti in vita perchè, nonostante ci siano alcuni casi di volontà testamentarie a scopi benefici, si tratta di situazioni molto rare. Abbiamo invece considerato tutte le famiglie in cui al 2004 non sono presenti nè figli, nè fratelli o sorelle, nè altri parenti. In questo caso, infatti, la quota di patrimonio lasciato in eredità a scopi benefici è pari al 100 per 100".
Per l'analisi della distribuzione della ricchezza, la Fondazione ha attinto dagli archivi della Banca d'Italia, mentre per i dati delle composizioni familiari la fonte è stata l'ISTAT (l'Istituto di Statistica nazionale).
Queste le previsioni: al 2010 le famiglie senza eredi su tutto il territorio italiano saranno 63.061, pari a 13 miliardi di euro di patrimonio. Nel 2015 il numero triplica e diventano 197.812 che, in termini di ricchezza, fanno 67 miliardi di euro; fino ad arrivare al 2020 quando il mercato del "mortis causa", se così si può dire, salirà a 338 mila famiglie, per una eredità complessiva di 105 miliardi di euro tra proprieta immobiliari e mobiliari.
Dalla ricerca sono stati esclusi tutti gli immigratim e questo lo si è fatto poichè mediamente la loro età è abbastanza giovane.

mercoledì 18 novembre 2009

QUANDO UN SITO WEB TI PORTA A 15 ANNI DI GALERA

Tre giorni orsono le autorità cinesi hanno condannato a 15 anni di carcere Kunchok Tsephel, arrestato lo scorso marzo, attivista e fondatore del sito web in lingua tibetana Chomei (Lampada).
La denuncia arriva dall'International Campaign for Tibet, gruppo per i diritti umani con sede a Washington. Purtroppo non si tratta di un caso isolato, poichè a questa va aggiunta la notizia della condanna a cinque annin di carcere per Kunga Tseyang, anch'egli arrestato a marzo, blogger tibetano famoso con il nikname Gangnyi (Sole di neve), che sul suo blog diffondeva la cultura e la religione della sua terra. A rendere nota la notizia è Reporter Senza Frontiere (RSF).
La condanna a 15 anni di Tsephel è legata - secondo l'accusa - alla divulgazione di "segreti di Stato", che altro non sono che le notizie sulle proteste tibetane dello scorso anno, diffuse attraverso il suo sito. L'uomo è in cattive condizioni di salute e nel corso del processo a suo carico, non ha avuto diritto all'assistenza di un avvocato.
L'altro condannato, Tseyang è stato prelevato di forza dalle autorità cinesi, all'interno del monastero di Gansu dove studiava, ed è stato punito con cinque anni di detenzione per i suoi scritti sul buddismo e per aver diffuso le fotografie del locale ufficio per "la protezione dell'ambiente".

martedì 17 novembre 2009

COME IL CIVILISSIMO GIAPPONE TRATTA IL MIGLIOR AMICO DELL'UOMO

Qualcuno lo sospettava da tempo, ma la matematica certezza non si era mai avuta . Ora purtroppo è giunta e sentite come: in Giappone, l'orribile pratica di uccidere i cani servendosi di camera a gas è accettata dallo Stato. Questa è l'affermazione della commissione che si occupa della salute degli animali: "l'utilizzo del gas per uccidere gli animali, non è raccomandato, ma allo stesso tempo è tollerato".
Il documento stilato dalla stessa commissione, afferma anche che l'introduzione nelle camere a gas provoca "patimenti e sofferenze intense agli animali" e nel contempo afferma che l'iniezione letale è molto meno dolorosa. Così nel civilissimo e supertecnicissimo Giappone mille cani (senza padrone) al giorno, sono condannati a morire asfissiati.
Tutto ciò lo racconta uno choccante documentario cinematografico dal titolo: "Cani gatti e uomini" girato dal regista del Sol Levante, Motoharu Iida, che sta facendo parlare moltissimo di se. Cifre alla mano il filmato dichiara che ogni mese 310 mila amici a quattro zampe sono introdotti nelle camere a gas e soppressi dopo aver patito sofferenze atroci.
Secondo quanto dichiara il sito "France24", il Giappone non sarebbe l'unico Stato a praticare questi atroci delitti, anche negli USA la pratica di gasare i cani starebbe prendendo piede. Un video apparso sul network giapponese "Fuji tv" mostra le sofferenze vissute dai cani randagi introdotti nelle camere a gas. Ogni volta 20-30 animali sono chiusi in una cassa d'acciaio, quindi un addetto aziona l'apertura del gas che viene velocemente pompato nella struttura. Il veleno si diffonde e mentre accade ciò le povere bestie cercano invano di uscire dal portellone da cui sono entrate. Trovandolo inesorabilmente chiuso con le zampe tentano di rompere i vetri infrangibili della cassa. Si sentono i rantoli penosi e sofferenti dei randagi che diventano sempre più deboli. All'improvviso i cani smettono di lamentarsi.
"Tutti noi siamo responsabili di queste orrende pratiche - dichiara il regista Motoha Iida al giornale nipponico "Mainichi Daily News" - Ma ci sono alcune persone che fanno finta di non vedere perchè la realtà è troppo penosa, non resta che inorridire e riflettere".

lunedì 16 novembre 2009

L'AIUTANTE IDRAULICO, LA CALDAIA E LA DICIOTTENNE

Quanto si sta per narrare avviene a Sovizzo, un paese in provincia di Vicenza, dove - fra le altre - vive una famiglia tranquilla: padre, madre e figlia di 18 anni. Negli ultimi tempi, però, a questi è capitato un guaio: si rompe la caldaia. Non va dimenticato che siamo a novembre, ci si trova in Veneto e questo guaio vuol dire non poter usufruire del riscaldamento e di nessun tipo di acqua calda (per bagno, cucina, abluzioni personali ecc.).Quindi d'urgenza si chiama l'idraulico. L'uomo corre subito, perchè il paese è piccolo e ci si conosce un po' tutti. Entra in casa assieme al giovane assistente e sentenzia, senza troppe cerimonie, che è un danno da nulla: duecento euro (montaggio compreso) il costo del pezzo di ricambio da comprare e la questione è sistemata in un batter di ciglia.
Sospiro del padre per la cifra, tutto sommato, contenuta (credeva dover sostituire la caldaia). Ma a sospirare è anche la figlia diciottenne, per gli occhioni del bell'aiutante; il quale il giorno dopo si ripresenta da solo per finire il lavoro. La caldaia però non si aggiusta e così il giovane torna una, due, tre, quattro volte durante la settimana.O almeno è quanto racconta la figlia ai genitori che lavorando tutto il giorno non possono starsene a casa per una cosuccia da nulla (come l'ha definita l'idraulico).
Il padrone di casa è scocciato da tanta lungaggine. La figlia non sa che dire. Passa una settimana quando un pomeriggio il padre rientra a casa in anticipo e sorprende l'assistente idraulico a letto con la figlia. Il giovane, raccatta rapidamente scarpe e vestiti e si dà a precipitosa fuga.
La giovane si prende una lavata di capo con i controfiocchi.
Il tutto come nel più classico degli schemi se non fosse che, qualche giorno dopo, il papà si vede recapitare a casa il conto per le "uscite" del suo aiutante: mille euro. E già poichè la manodopera costa. E neanche poco.
"Pagherò solo duecento euro" dichiara nero di rabbia il capofamiglia, "altrimenti querelo tutti: idraulico e suo aiuto".
E' già passato qualche giorno, ma a Sovizzo non si parla d'altro: il paese è piccolo e la gente non mormora, è a conoscenza del fatto e lo commenta apertamente.

venerdì 13 novembre 2009

SPAGNA: SPESI 14 MILA EURO PER CORSI DI MASTURBAZIONE

Per l'Estremadura, regione spagnola confinante con il Portogallo, gira di città in città, da qualche settimana, una comitiva che fornisce un seminario di educazione sessuale gratuito per i ragazzi dai 14 ai 18 anni. Da qualche giorno l'attenzione mediatica si è rivolta a questo corso voluto dalla Regione e dal titolo "Il piacere è nelle tue mani".
Secondo le parole scritte da un tecnico dell'Istituto per la Gioventù dell'Estremadura (regione spagnola che ha un nome che è tutto un programma) il seminario - che è in corso - servirà a "facilitare lo sviluppo di autostima, sicurezza e la loro messa in pratica attraverso l'autoesplorazione sessuale e l'autoconoscimento erotico"; in un documento si elencano anche i temi trattati, come "lo studio del piacere; le carezze; la masturbazione ed i gadget erotici".
A vincere l'appalto per il singolare corso è stato infatti un negozio erotico chiamato "I piaceri di Lola", che ha sede a Madrid. Le prime critiche sul seminario sono piovute sulla Regione, in quanto costerà circa 14 mila euro.
"Quando la crisi stringe, il piacere è nelle tue mani" ha ironizzato il diffusissimo quotidiano spagnolo "ABC", citando le critiche di alcuni uomini politici. Vedono infatti come "uno scandalo ed una provocazione" che la terza Regione spagnola con più disoccupati "sperperi i soldi pubblici in corsi del genere". Un partito politico, infatti, ha chiesto ai dirigenti dell'Estremadura di ritirare "la campagna per la masturbazione" perchè considera "assolutamente non necessaria una spesa del genere per un tema che riguarda strettamente la sfera personale". Sulla stessa onda si è mossa anche l'Associazione Cattolica dei Genitori di Alunni.
In Regione, la direttrice dell'Istiututo per la Gioventù Laura Garrido si è detta "specialmente orgogliosa" di questa campagna diretta a "smontare i falsi miti che sorgono tra i giovani".
Raquel Traba, comproprietaria del negozio "I piaceri di Lola" ha detto che si sente "esterrefatta" per le reazioni provocate ed ha assicurato che il seminario è tenuto da una pedagogista di fama, con tanto di master in educazione sessuale e che lavora da otto anni con adolescenti.

giovedì 12 novembre 2009

LE ORECCHIE DEI CANI ED IL PARLAMENTO ITALIANO

Negli ultimi due giorni le commissioni riunite degli Esteri e della Giustizia della Camera, presiedute da Stefano Stefani e da Giulia Bongiorno, si sono cimentate in una delle più accese discussioni..."politiche" degli ultimi anni.
Non si trattava della bomba atomica iraniana e neanche dei gasdotti caucasici, ma delle code e delle orecchie dei cani. Questione seria: l'Europa ben venti anni orsono, stabilì un accordo di protezione per gli animali di compagnia. L'Italia con il suo colpevolissimo e solito ritardo, sta per sottoscriverlo.
Il fatto però è questo: l'accordo prevede il divieto per i veterinari di operare chirurgicamente gli animali, se non per ragioni terapeutiche o per sterilizzarli. Un partito, però, vuole che per i cani da caccia (particolarmente Bracchi e Setter) fosse attuata una deroga secondo la quale fin da cuccioli si potesse tagliar loro le orecchie e mozzargli la coda.
Il risultato della discussione arriverà presto nell'aula di Montecitorio e vedremo chi l'avrà vinta. Chi scrive spera e prega a che il volere del partito che sostiene il desiderio dei cacciatori venga bocciato e che l'accordo passi così come è stato approvato in tutti i Paesi dell'Europa Unita: a totale favore degli animali.

mercoledì 11 novembre 2009

UN QUARTO DI MILIONE DI GATTI RISCHIA LA VITA

Sono almeno 26 mila le colonie feline a rischio di estinzione in Italia, per un totale di almeno 250 mila gatti che corrono l'alea di essere soppressi o di morire di stenti nel corso dei mesi invernali.
L'allarme viene lanciato dalla Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA), in relazione alle segnalazioni da questa ricevute negli ultimi mesi attraverso il suo sportello online: "emergenzaamicilibero.it", e dal tribunale degli animali della stessa AIDAA. Maggiormente a rischio risultano essere le colonie delle regioni del sud Italia. Diversi i fattori. Sono in forte aumento le segnalazioni relative agli avvelenamenti di gatti appartenenti a colonie libere, mentre vi sarebbero almeno 6 mila colonie feline residenti nei parchi o nei cortili condominiali, la cui vita viene ostacolata dagli abitanti e dagli amministratori che spesso proibiscono alle "gattare" di dar da mangiare ai mici.

martedì 10 novembre 2009

BELLA, RICCA, AFFASCINANTE E (SUPER)CRIMINALE

Solo oggi si apprende che cinque giorni orsono Xie camping di 46 anni, si è definitivamente avviata sul viale del tramonto. Si immagini che questa donna manteneva sedici amanti, vestiva con abiti griffati made in Italy, guidava un “BMW serie 7”, possedeva dozzine di appartamenti sparsi per le verdissime colline di Chungqing ed era la vera padrona di questa megalopoli cinese da 30 milioni di abitanti ed ex capitale dell’immenso Stato orientale. Ma cosa le è accaduto cinque giorni orsono? Semplice è stata condannata a 18 anni di galera.
Xie era un personaggio chiave della mafia di Chungqing e traeva potere e ricchezza dalla parentela con il vice capo della polizia della città (arrestato poiché sospettato di essere il boss dell’intera malavita locale), del quale era cognata. Il suo compito era di convincere con le buone o con le cattive, i gestori delle case da the’ a trasformare i loro locali in case da gioco.
A questo punto va chiarito che le case da the’ sono tipiche della Regione interna cinese e la gente vi passa giornate intere a chiacchierare ed ascoltare musica tradizionale. Il gioco d’azzardo in Cina è proibito ma la banda di Chungqing aveva fatto rinascere in città l’antica passione. Inoltre Xie si occupava di corrompere
Ed anche organizzare ricatti contro funzionari governativi della città o quelli di passaggio per svolgervi un’ispezione. Sono ben quattordici gli alti ufficiali oggi in galera per avere collaborato con la mafia di Xie.
La banda era coinvolta in ogni sorta di affare lecito ed illecito della metropoli. La forza della gang era il controllo della polizia che le permetteva di dettare le regole del “pizzo” e le forniture da far scegliere a bar e ristoranti della città. L’organizzazione era complessa, prevedeva anche presta-nome disposti, a pagamento, a prendersi le colpe dei boss durante le periodiche retate contro i Casinò e le attività illegali. Per chi non si fosse sottomesso, c’erano pestaggi, minacce di morte, od anche di prigione con accuse arbitrarie e prove manipolate.
Il giorno della sentenza, un gruppo di vittime della mafia capeggiata da Xie e suo cognato, si era riunito fuori dal tribunale ad attendere l’esito del processo. Uno di loro, Ken Yanling era deluso ed infuriato per la sentenza (“solo” 18 anni alla bella Xie) che considerava troppo mite.

lunedì 9 novembre 2009

ASTRONOMIA: SCOPERTE NUOVE GALASSIECHE HANNO 13 MILIARDI DI ANNI

Sono 22 le galassie scoperte (da non più di qualche giorno), da un team di astronomi americani del nord, grazie al telescopio Hubble.
Secondo questi ricercatori, si tratta di ammassi stellari risalenti agli albori dell'Universo, poco meno di 13 miliardi di anni fa. Stando alle descrizioni degli studiosi USA, coordinati dallo scienziato ricercatore Masami Ouchi, dell'Osservatorio Carnegie, le ventidue galassie sarebbero nate 787 milioni di anni dopo il big-bang. La luce che emettono non riesce ad essere filtrata da nessuna lunghezza d'onda, e questo spiega il motivo della loro invisibilità.
Per arrivare a definire l'età degli antichissimi ammassi stellari, Ouchi ed il suo team hanno utilizzato le tracce dell'idrogeno, il testimone più diretto delle origini del Cosmo, essendosi formato 400 mila anni dopo il big-bang dalla combinazione fra protoni ed elettroni.
I NEONATI PIANGONO CON L'ACCENTO DELLA MADRE.
Secondo quanto rivelato da uno studio condotto dai ricercatori della University Of Wurburg e pubblicato sulla rivista scientifica "Current Biology", il pianto dei neonati ha le inflessioni della lingua parlata da mamma e papà. Soprattutto della madre. Questo perchè il bimbo assimila ed apprende la cadenza e l'intonazione delle voci che sente mentre si trova ancora nell'utero della madre, nell'ultimo trimestre di gravidanza.

venerdì 6 novembre 2009

LE CONSULENZE DEL COMUNE DI ROMA

Saputa la notizia, molte persone si sono poste la domanda: "ma come il Comune di Roma con tutti gli avvocati che fanno parte del suo organico, ha proprio necessità di un legale esterno al quale affidare due consulenze da 15 mila euro?".
Il consulente ingaggiato dall'amministrazione comunale della Capitale è l'avvocato Giorgio Napolitano, secondogenito del Capo dello Stato. Secondo la rivelazione del quotidiano economico "Italia Oggi", anche la Corte dei Conti del Lazio si è posta il medesimo interrogativo e si è data anche una risposta (con una sentenza emessa lo scorso mese di ottobre) un secco "No". Infatti secondo la sentenza, nell'autunno del 2003 Anna Maria Leone, capo dell'Ufficio Progetti Metropolitani, sotto la giunta Veltroni, sbagliò a rivolgersi a forze esterne per un lavoro che poteva benissimo essere sbrigato dai legali dipendenti del Campidoglio. Ed ora, per questo, la Corte le ha chiesto di risarcire il Comune di Roma, con dieci mila euro.

giovedì 5 novembre 2009

A PROPOSITO DI CROCEFISSO

L'Italia tutta si sta scandalizzando per la sentenza della Corte Europea che impone al nostro Paese di togliere il Crocefisso dalle aule scolastiche. Ci si chiede: quanti di voi sono al corrente di ciò che qui sotto viene riportato? E non è forse più drammatico? Infatti una sentenza si può impugnare (come è già stato fatto) ma la vita non la restituisce nessuno.
Il vescovo del Sudan ha raccontato la passione, crocefissione e morte di sette cristiani nella sua nazione. Responsabile accertata: Al Qaida. La complicità del governo islamico di Khartum, sostenuto dalla Cina, è palese.
Monsignor Edoardo Hiiboro Kussala, vescovo della diocesi di Tombura Yambio, nel Sudan meridionale, lo ha raccontato prima al Papa ed ai suoi confratelli africani riuniti a Roma per il Sinodo poi alla radio Vaticana.
I boia della Lord's Resistance Army (LRA) - un gruppo di seguaci di allah, affiliati ad Osama Bin Laden - hanno fatto irruzione nella chiesa di Nostra Signora della Pace nella città di Ezo ed hanno rapito sette ragazzi, tra i quindici ed i venti anni. Se ne stavano lì a pregare. Li hanno inchiodati su assi di legno e lasciati morire. Si chiama crocifissione.
Era il 13 agosto 2009.
La notizia (sembra riservata a pochi) si è saputa soltanto cinque giorni fa. Non è la prima volta che in Sudan, ed in altri Paesi islamici, accadono questi orrori. Anni fa, il giornalista Antonio Socci ebbe a dedicare un libro a queste stragi di cristiani in Sudan. In quanti lo hanno letto? Di domande ne vengono in punta di penna tantissime, ci si limiterà a esternarne una soltanto: si immagina cosa al mondo sarebbe accaduto se una nazione di religione cattolica avesse crocefisso sette giovani islamici, soltanto perchè tali?

mercoledì 4 novembre 2009

DIPLOMATICI DELL'ONU: MULTE PER 18 MILIONI DI $

Costa molto cara, alle diplomazie, la multa per divieto di sosta a New York. Infatti 18 milioni di dollari per questa infrazione al codice della strada, sono la piccola fortuna che il Comune della Grande Mela non riesce ad incassare dai diplomatici delle Nazioni Unite (ONU) dopo aver loro inflitto complessivcamente150 mila contravvenzioni divise - si fa per dire - fra i rappresentanti di 149 nazioni.
A compilare la classifica degli indisciplinati, sono state un paio di ricerche universitarie che hanno raccolto una specie di anagrafe dei "pirati della sosta", che hanno la cattiva abitudine di parcheggiare ovunque, grazie alle targhe diplomatiche ("D") oppure di non pagare il biglietto del parchimetro. Oggi, dopo tre multe per divieto di sosta non pagate, i poliziotti di New York, si portano via la targa con la "D". Una novità, questa, che ha ridotto il fenomeno ma non lo ha del tutto eliminato. Secondo i ricercatori americani ed indiani, che hanno studiato il fenomeno dal 2007 a quest'anno, i più indisciplinati sono i kuwaitiani. Ogni diplomatico del Paese arabo ha accumulato 249 multe. Il Kuwait deve ancora pagare un milione e 300 mila dollari di arretrati. I secondi classificati sono gli egiziani con 141 multe in cinque anni per ciascuno dei suoi 24 diplomatici. Lo stesso Egitto, è il Paese più moroso con quasi 3 mila e 400 contravvenzioni non pagate. Tra le prime dieci nazioni nella lista nera, spiccano il Sudan, la Bulgaria, il Mozambico e l'Albania. Il decimo è il Pakistan con 70 multe a diplomatico non saldate.
La classifica cataloga i rappresentanti di 149 nazioni accreditate al palazzo di vetro. L'Italia occupa il 47mo posto con 14 multe per diplomatico, poi scese drasticamente ad una, dopo il giro di vite dell'amministrazione comunale di New York (il ritiro della "D" dalla targa). I più virtuosi sono i giapponesi, i lettoni, i norvegesi e gli svedesi con zero infrazioni.
Alcuni Paesi come la Turchia, l'Oman ed Bahrein e la Malesia non hanno multe inevase, insomma hanno regolarmente pagato ogni loro multa.

martedì 3 novembre 2009

UNIVERSITA' DI CAMBRIDGE: SI AL BURKA

Di sicuro i tradizionalisti inglesi storceranno un po' la bocca quando verranno a sapere che l'antica e prestigiosa università di Cambridge ha concesso alle studentesse di fede islamica di indossare il burka od anche il velo, sotto la feluca, durante le cerimonie di laurea.
La revisione del rigido protocollo sull'abbigliamento dell'ateneo nelle occasioni formali è stata ufficializzata da un portavoce della Cambridge University con questa dichiarazione:
"Diamo il permesso di indossare il burka integrale se la studentessa l'ha indossato quotidianamente" durante il suo corso di studi.
Un'ulteriore barriera che cade dopo che nel 2005 il "dress code" dell'ateneo subì un primo scossone con il permesso agli studenti scozzesi di indossare il "Kilt". Ma ritornando alla Cambridge, si è comportata proprio al contrario di quanto deciso la scorsa settimana dal Burnley College, nel Lancashire, che ha imposto ad una studentessa di togliersi il burka.
Tutto questo mentre in Egitto il ministro dell'Istruzione Yustri el-Gamal ha deciso di riesumare una direttiva ministeriale del 1995 per vietare nelle scuole pubbliche il velo integrale detto niqab. Nel Paese delle piramidi, a maggioranza sunnita, sta destando preoccupazione l'uso in aumento proprio del niqab, espressione delle scuole di pensiero più estremiste che il governo egiziano sta cercando di arginare fin dagli anni Novanta.

lunedì 2 novembre 2009

COSI (NON) FUNZIONA LA GIUSTIZIA NEL BEL PAESE (23)

Gabon, Angola, Sao Tomè, qui si che la Giustizia funziona, almeno rispetto all'Italia: nella classifica annuale della Banca mondiale sull'efficienza nella Giustizia - riporta il giornale "Italia Oggi" - il terzo mondo ci fa...neri!
La nostra, su 181 Paesi considerati, si posiziona al 156mo posto. Un'umiliazione dovuta al numero medio di giorni necessario per ottenere una sentenza Civile: 1.210; il quadruplo rispetto alla Francia, il triplo nei riguardi della Germania. Numeri che non debbono stupire, visto che nello scorso mese di marzo il ministro della Giustizia Angelino Alfano aveva indicato in 5.425.000 i fascicoli (processi) in arretrato della Giustizia Civile (e nello stesso mese Olanda e Gran Bretagna, avevano zero cause pendenti).
"Finchè l'amministrazione della Giustizia sarà in mano solo al Consiglio Superiore della Magistratura o all'Associazione Nazionale Magistrati - commenta l'ex capo dello Stato Francesco Cossiga - le cose non cambieranno"