martedì 22 dicembre 2009

FESTE

Fedeli visitatori, permettetemi di inviarvi un mare di auguri per il Santo Natale e che il Nuovo Anno abbia a portarvi quel che più desiderate dalla vita.
Da parte mia, prendo qualche giorno appunto di...festa lasciandovi una preghiera: se apprezzate questo blog, diffondetelo. In caso contrario...diffondotelo egualmente (far del bene non guasta mai)! By, By.

venerdì 18 dicembre 2009

IL TRAMONTO DI UN EROE DEL RING

Chi non ricorda il grande Emile Griffith, il campione del mondo dei pesi medi di pugilato? Colui che diede vita a memorabili incontri con il nostro Nino Benvenuti? L'uomo, che a 20 anni era già campione del mondo dei Welter e poi dei Medi e che nella sua carriera affrontò ben 24 incontri validi per titoli mondiali. Ebbene il grande Emile oggi di anni ne ha 72 e la boxe lo ricorda tra gli "immortali", purtroppo è affetto dal morbo di Alzheimer, quello che cancella tutti i contenitori della tua memoria: sai chi sei ma non quel che ti è accaduto cinque minuti fa. Griffith ha guadagnato molti soldi, ma non ne ha più. Nemmeno per curarsi.
"Emile non li ha buttati, semplicemente li ha passati quasi tutti alla sua famiglia nelle Isole Vergini"; così racconta Bill Gallo, il giornalista che Griffith è andato a trovare al "New York Daily News", per raccontargli come se la stia cavando male. La ragione? Emile adorava Emelda, la mamma, ma ha dovuto poi mantenere quattro fratelli ed altrettante sorelle fin quando non ha esaurito tutte le sue risorse economiche. Ora vive di un sussidio dei servizi sociali: con il quale, mangia e si paga l'affitto. Ma non gli basta per curarsi.
L'ex campione ha trovato una mano amica in John Pennisi, caricaturista americano, che lo ha rappresentato sulle sue stampe ed ora le vende, autografate da Emile, ad 89,95 dollari l'una. Il ricavato andrà al vecchio pugile.
Con Nino Benvenuti è rimasto amico ed il nostro pugile sta pensando di aiutarlo. All'inizio del 2010 lo inviterà in Italia ed insieme terranno qualche conferenza e Griffith presenterà l'edizione italiana del suo libro dal significativo titolo: "Otto, Nove, Dieci and out", come la scansione del conto finale per il pugile al tappeto.

giovedì 17 dicembre 2009

LE BUONE COSE ITALIANE CHE POCHI CONOSCONO (3)

La nazione di cui stiamo parlando (e questo è il terzo giorno) è quell'Italia di eccellenza che si fa forse notare poco, che non strilla i suoi successi ma che nei momenti importanti è presente e trionfa. Così succede che alle ultime olimpiadi di Pechino, al di là dei pur bravi atleti, il,nostro Paese fosse anche presente con le sue eccellenze produttive.
Ai Giochi erano infatti costruiti a Brescia molti dei fucili che hanno vinto medaglie; marchigiane le macchine elettriche, piemontesi le pavimentazioni degli impianti sportivi, lombarde le piscine, e toscani gli scafi del Canottaggio. Portava la firma del nostro Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), la centrale di monitoraggio ambientale la più grande al mondo.
Anche in ambito più strettamente sportivo, comunque la nostra Italia si difende alla grande: l’icona è Valentino Rossi, il supercampione di Motociclismo amato in tutto il pianeta; c’è la Nazionale di Calcio Campione del Mondo in carica; la mitica Ferrari di Maranello. Per non parlare dei trionfi delle atlete azzurre. Su tutte, Federica Pellegrini la nuotatrice che detiene primati mondiali fra cui, l’ultimo sui 200 metri s.l. conquistato il 13 di questo dicembre 2009. Abbiamo le nostre campionesse – sempre a livello mondiale - della scherma, con Valentina Vezzali e le sue colleghe del “Dream Team”. Non si può dimenticare il Tennis, sport nel quale le nostre ragazze si fanno ben rispettare.

NELLA U.E. NESSUNO HA TANTE STAZIONI RADIO E PIU’ ASCOLTATORI
L’Italia vanta un altro record davvero inaspettato: quello relativo alle Radio. Nella Penisola infatti operano 1050 emittenti radiofoniche: un numero che fa del nostro Paese quella con la più alta concentrazione di Stazioni sul proprio territorio nel contesto europeo.
Si tratta di uno sviluppo davvero capillare, come è testimoniato dal fatto che solo una piccola parte di queste radio siano a diffusione nazionale, mentre la quasi totalità è rappresentata da emittenti locali di varia dimensione, che intrattengono un pubblico (a volte ristretto) di fedelissimi.
Insomma, una mappatura completa del territorio da nord a sud: perché evidentemente gli italiani sono affamati di…ascolto.
Che il principale punto di forza della proliferazione e dispersione geografica delle emittenti sia l’alto numero di ascoltatori, lo confermano anche i dati della Federazione Radio e Televisioni: 400 mila fedelissimi delle radio ogni giorno, in assoluto il più alto d’Europa.


mercoledì 16 dicembre 2009

LE BUONE COSE ITALIANE CHE POCHI CONOSCONO (2)

ABBIAMO I MIGLIORI PRODOTTI TIPICI
Un primato incontestabile tocca al nostro Paese in campo enogastronomico. I prodotti, ad oggi, certificati in Europa sono 846 (DOP – denominazione origine protetta - 460, IGP – indicazione geografica protetta - 386), di cui gli italiani rappresentanto il 22%. A tutto questo dobbiamo aggiungere i nostri circa 4.500 prodotti tradizionali (agroalimentari le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura, risultino consolidate nel tempo, omogenee per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali) ed i 477 vini a DO (Denominazione di Origine), di cui 41 DOCG (Denominazione di origine controllata e garantita), 316 DOC (denominazione origine controllata) e 120 di IGT (indicazioni geografiche tipiche).
E non è tutto. Secondo l’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino (OIV) l’Italia è il primo Paese esportatore di vino nel mondo, ed è pari alla vicina Francia per quantità di esportazioni verso gli Stati Uniti. Il nostro Paese ha poi nel mercato Biologico un ruolo di primaria importanza nel quadro mondiale.

SIAMO UNA NAZIONE DI GOLOSI MA BUONGUSTAI
Siamo primi non solo,per prodotti tipici e di elevata qualità e per le bottiglie da intenditori. L’Italia si è guadagnata un posto in prima fila a livello mondiale anche in un altro settore gastronomico, forse uno dei più amati ed apprezzati dai golosi. L’Oscar del cioccolato infatti è stato assegnato al nostro Paese per due anni consecutivi. L’Accademy of Choccolate di Londra, la massima autorità del settore, ha decretato vincitori degli “Accademy of Choccolate Awards”, sia nel 2008 come nel 2009 due italiani.
Per il corrente anno la celebre impresa artigianale “Amedei” di Pontedera, dei fratelli Tessieri, si è aggiudicata il premio più prestigioso il “Golden Bean”, ossia il riconoscimento come miglior cioccolato “dal seme alla tavoletta”. Per l’anno 2008, Guido Gobinon ha vinto il premio per la miglior Pralina al mondo. Il cioccolatiere torinese ha sbaragliato la concorrenza internazionale realizzando il “Cremino al sale”, una specialità davvero esclusiva composta da: cioccolato gianduia, olio extravergine di olive taggiasche e sale di Cervia.

martedì 15 dicembre 2009

LE BUONE COSE ITALIANE CHE POCHI CONOSCONO (1)

Un’eccellenza assoluta della nostra nazione, riguarda il patrimonio storico e culturale. Il 72% del patrimonio culturale dell’Europa si trova nel nostro Paese e ben il 50% di quello di tutto il mondo.
L’Italia vanta ben 44 siti, oltre 3 mila e 400 musei ai quali si aggiungono 2 mila aree e parchi archeologici. Siamo il primo, Paese al mondo nella lista del patrimonio culturale ed ambientale dell’Umanità dell’Unesco. Per superficie protetta da parchi nazionali, siamo secondi inbEuropa e quarti per quella tutelata da parchi regionali.
Anche lungo le coste ci difendiamo alla grande. Sono infatti 113 le località rivierasche e 60 gli approdi turistici a fregiarsi del riconoscimento internazionale “Bandiere blu 2009”, assegnate dalla “Fee”, la “Foundation for environmental educational”. Tra i Paesi mediterranei, l’Italia si colloca al quinto posto in graduatoria, dopo la Spagna, Gracia, Turchia e Francia. I 113 Comuni italiani sono rappresentativi di 227 spiagge, che sono circa il 10% delle spiagge premiate a livello mondiale.

UNA NAZIONE DI CREATIVI
Design, Moda ed Architettura, in queste attività, l’eccellenza dell’Italia è testimoniata anche dai numeri. Il nostro Paese è secondo in Europa per numero di brevetti registrati: dal 2003 al febbraio 2009 è stato registrato il 14,8% del totale di brevetti mondiale;ci supera solo ola Germania con il 24,4%.
Il nostro Paese è divenuto una delle patrie indiscusse del Design a livello mondiale. Da anni poi l’Italia riveste un ruolo di prestigio nel mondo della Moda: Creatività e progettualità italiane sono riuscite ad esprimersi negli ambiti più diversi: dallo stilismo, alla comunicazione, alle formule produttive e di distribuzione.
Milano è, con Parigi e Londra, uno dei centri più importanti, a pari livello di New York. Va anche notato come i8n nessun altro Paese l’Architettura associata alla Cultura, come in Italia: secondo il Consiglio Nazionale Architetti pianificatori paesaggistici conservatori, gli iscritti all’Ordine sono uno ogni 470 abitanti, a fronte di una media europea di uno ogni 1.148. Il numero di studenti immatricolato alle facoltà di Architettura, risulta essere il più alto d’Europa.


SIAMO UNA PENISOLA DI POSSIDENTI
Italiani appassionati di immobili, bene rifugio per eccellenza. Infatti le statistiche ci informano che siamo tra i più attivi al mondo nel settore dell’edilizia. Il Bel Paese, è in cima alle statistiche dell’Unione Europea per cittadini proprietari di un immobile: con una percentuale del 78%, siamo il secondo Paese in classifica, dopo la Spagna, siamo seguiti dalla Grecia, Belgio, Lussemburgo ed Irlanda.
Ci sono però altri campi in cui noi primeggiamo “come proprietari”. Si tratta dei telefonini e delle automobili. Nel mondo il maggior numero dei cellulari si trova negli USA, seguiti dal Giappone, Germania, Italia, Gran Bretagna e Brasile. L’Italia è poi al terzo posto in Europa per numero di possessori di telefonini – rispetto alla popolazione – dopo Lussemburgo e Svezia. Infatti per 60 milioni di abitanti che siamo, usufruiamo di 120 milioni di cellulari.
Per quanto riguarda le vetture, nel nostro splendido Paese circolano 60 auto per ogni cento residenti, il valore più alto – dopo la Germania – tra quelli riscontrati nei Paesi europei a maggior tasso di motorizzazione.

lunedì 14 dicembre 2009

...E NOI PAGHIAMO IL CANONE

Siamo in pieno clima natalizio e si vede che Mamma RAI lo avverte sensibilmente, tanto da fare dei cadeau ai suoi dipendenti per “spingerli” ad andare in pensione. Cosa regala loro? Leggete.
Come rivela un settimanale, un paio di incentivi al pensionamento fanno restare un po’ perplessi, questi: 930 mila euro (mille ed ottocento milioni delle vecchie lire) sono stati dati ad Angela Buttiglione, (sorella del noto uomo politico) ex direttrice della testata giornalistica regionale ora sostituita da Alberto Maccari.
L’altro “incentivo” ammonta a 710 mila euro (mille e 374 milioni delle vecchie lire) a Marcello Del Bosco (ex cronista de “l’Unità”), già responsabile dell’intera Radiofonia RAI e che ha passato le consegne a Bruno Socilio.
Il direttore generale della RAI Mauro Masi ha annunciato l’entità degli emolumenti nel consiglio di amministrazione. Intanto questa generosa RAI, da qui al 2012 prevede un deficit pari a 712 milioni di euro.Nel frattempo potrebbe rivelarsi un salasso anche la vicenda dell’ex direttore di “Rai Fiction”, Agostino Saccà, il quale non sarebbe stato avvisato del prepensionamento. Il decreto ingiuntivo ammonta a 500 mila euro, e pare non sia affatto l’unico dirigente a trovarsi in queste condizioni.

venerdì 11 dicembre 2009

PESSIMA NOTIZIA SU GLI ORSI

A causa del riscaldamento climatico il terreno di caccia degli orsi si sta riducendo a vista d'occhio. Per questa ragione i plantigradi polari (i più grandi della specie) si stanno convertendo al cannibalismo.
Lo testimoniano alcune terrificanti immagini scattate nella Baia di Hudson, in Canada, nelle quali si vede un orso adulto maschio, portare tra le fauci la testa di un cucciolo mozzata poco prima (nella foto, infatti, si vede chiaramente ancora il sangue che cola).
Come è noto gli orsi generalmente si nutrono di foche, che vengono da loro cacciate sulle lastre di ghiaccio. Una volta, almeno per loro, era la cosa più facile del mondo, ma ai tempi nostri ed a causa dello scioglimento delle piattaforme causato dall'innalzamento delle temperature medie, è sempre più difficile per questi grandi mammiferi cacciare le loro prede preferite (infatti in mare le foche sono praticamente imprendibili). Gli orsi sono quindi confinati a terra (sui ghiacci) e costretti a restringere il loro campo di azione. Secondo alcuni scienziati questo ha significato una crescente malnutrizione e conseguentemente numerosi casi di morte per inedia nella popolazione dei plantigradi, non più in grado di crearsi sufficienti riserve di grasso per sopravvivere al terribile inverno polare.
Solo in questo 2009, nella riserva di Manitoba, i ricercatori hanno registrato otto casi di cannibalismo fra gli orsi bianchi.

giovedì 10 dicembre 2009

COPENAGHEN: CONFERENZA SUL CLIMA AI DELEGATI SESSO GRATIS

La signora Ritt Bjerregaard è il sindaco della capitale danese, luogo nel quale in questi giorni si sta tenendo la conferenza mondiale sul clima nel tentativo di raggiungere un accordo fra le nazioni per diminuire l'emissione di anidride carbonica nell'atmosfera, e così scongiurare l'avanzamento dell'effetto serra. Orbene il solerte sindaco ha avuto l'idea di inviare a tutte le strutture alberghiere della sua città un "avviso" anti-prostituzione così concepito:
"Siate eco sostenibili, non cercate sesso a pagamento".
Sembra quasi inutile aggiungere che le operatrici del settore l'abbiano presa molto, molto, ma molto male ed attraverso la portavoce del "Sindacato Danese delle Lavoratrici del Sesso" hanno deciso di reagire adeguatamente e dopo adeguata riunione, hanno deciso di realizzare una contro-campagna emettendo a loro volta un comunicato ufficiale così concepito:
"Sesso gratis per chi presenta una delle cartoline rilasciate ai partecipanti dagli organizzatori della conferenza e mostra il tesserino della delegazione di appartenenza"
Nel loro comunicato le allegre signore hanno aggiunto:
"Ritt Bjerregaard abusa del suo potere di sindaco per impedirci di fare il nostro mestiere, che è perfettamente legale. Siamo pronte a difenderci adeguatamente" e lo hanno proprio fatto.

mercoledì 9 dicembre 2009

CONSIGLIO DEI MINISTRI AD OLTRE 5 MILA METRI D'ALTEZZA

Dopo il summit sott’acqua nel mar delle Maldive, ora è la volta dell’incontro in alta montagna. Il premier nepalese ed i ventidue ministri del suo governo hanno tenuto la riunione di Consiglio”più alta della storia”.
Ai 5.242 metri del campo base, ai piedi del monte Everest, accompagnati da sherpa e medici, a questa altezza ci sono arrivati a bordo di un elicottero. Appena discesi hanno tenuto una “Consiglio dei Ministri” sulla spianata di Kalapathar, per lanciare al mondo il loro messaggio contro i rischi del surriscaldarsi del nostro pianeta (di cui in questi giorni decine di capi di Stato e di Governo, stanno discutendo in un summit a Copenhagen).
“Il riscaldamento globale, sta avendo un grave impatto sulla nostra economia” ha detto il ministro delle finanze nepalese Surendra Pandej. Da questo consiglio dei ministri è scaturito un documento in dieci punti che proprio nella giornata di domani verrà presentato alla Conferenza sul Clima che – come accennato – si sta tenendo a Copenhagen. Nel documento stesso i ministri nepalesi ricordano che è proprio dalle loro montagne (Himalaja) che dipende la vita di oltre un miliardo di persone.

PERDE 120 MILIONI DI DOLLARI E FA CAUSA AL CASINO’
Un imprenditore americano che ha perduto 120 milioni di dollari a Las Vegas, si rifiuta di pagare parte del debito accusando due casinò di averlo imbottito di superalcolici e di medicinali per tenerlo il più possibile impegnato nel gioco d’azzardo.
Terrance Watanabe di 52 anni, ammette di aver dilapidato la sua fortuna a Las Vegas soprattutto a causa della sua dipendenza dal gioco d’azzardo e dall’alcol. Ciononostante si rifiuta di pagare ai proprietari “Caesar Palace” e “Rio” gli ultimi 15 milioni di debiti, sostenendo che i dirigenti hanno violato le regole del gioco d’azzardo vigenti nello Stato del Nevada, che impongono di allontanare dai tavoli verdi i giocatori chiaramente ubriachi.
Per questo l’imprenditore ha fatto causa alle due case da gioco e nel corso del dibattimento sosterrà che i dirigenti avrebbero ordinato al loro personale di fare di tutto per tenerlo ai tavoli da gioco il più a lungo possibile, servendogli continuamente liquori e medicinali antidolore.

martedì 8 dicembre 2009

QUANDO LA META' E' TUTT'ALTRO CHE DOLCE

Un signore di Bussolengo, paesotto in provincia di Verona, è andato a denunciare la dolce metà per maltrattamenti in famiglia.
La moglie di 44 anni si era trasformata in un'aguzzina, al punto da far diventare il matrimonio un inferno, con botte, segregazioni e frequentissimi rapporti sessuali con altri uomini.
"Sono stati cinque anni di inferno", ha raccontato agli esterrefatti inquirenti il malcapitato, L'ultima aggressione, a colpi di manico di (un grosso) coltello, con conseguenti ematomi ed escoriazioni su tutto il corpo, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso (della pazienza) e che ha convinto il marito a rivolgersi alla Magistratura.
La "carnefice" casalinga, lo picchiava con calci e pugni, arrivando al punto di chiuderlo in cantina senza nè pranzo nè cena, e finanche ad impedirgli di accedere al conto corrente bancario a doppia firma.
Tutto sarebbe cominciato cinque anni or sono con le prime liti. Alle violenze fisiche la donna avrebbe aggiunto - sempre secondo la dettagliata denuncia del marito - quelle psicologiche, vista l'abitudine di imporre al consorte la presenza di altri uomini, suoi amanti. La signora - si fa per dire - è ora indagata per maltrattamenti in famiglia. Va notato che il GIP (giudice delle indagini preliminari) Laura Donati, ha disposto una perizia psichiatrica sulla donna, per accertare se simili ed incredibili comportamenti siano stati tenuti da persona capace di intendere e di volere.
Ma nel Veneto questo non sembra essere un caso isolato. A testimonianza vi è la denuncia di un operaio vicentino di 34 anni. Questa volta, accusata di maltrattamenti in famiglia è una romena di 27 anni, sposata con il denunciante dal 2004. Lui è uno che lavora sodo tutto il giorno ma - come in moltissime famiglie italiane - lo stipendio non è certo gran che, ed arrivare a fine mese è complicato. Così la moglie si è ingegnata ed ha messo su una attività da "massaggiatrice", a cento euro a massaggio. Non ci vuole una grande acutezza per intuire di che tipo di massaggi si tratti.
Ma la donna non si è limitata a questo, come se non bastasse si è portata in casa un giovanotto, spacciandolo come cugino, e poi finito nel lettone matrimoniale, con il marito spedito sul divano ad ascoltare gemiti ed urletti di piacere della coppia.
Non soddisfatta di tutto ciò, la romena al fine di "giustificarsi" ha mostrato al legittimo consorte un video girato mentre era impegnata con il cuginetto, spiegando al marito che: "è questo il modo in cui si tratta una donna". Qui giunto, (forse con un "vago" ritardo) l'operaio ha capito che la mogliettina non solo aveva intenzione di continuare a "massaggiare" vari uomini, ma era anche seriamente intenzionata a tenersi l'aitante...cuginetto.
Il marito oltre che presentare denuncia, ha chiesto la separazione legale. A seguito di indagini della polizia, la magistratura ha denunciato (a piede libero) la focosa romena per maltrattamenti in famiglia.

lunedì 7 dicembre 2009

SE E' SEMPRE DURO, NIENTE CARCERE

Corre l’obbligo di ricordare che il “Priapismo“ è una malattia (molto rara) ufficialmente riconosciuta dalla Medicina. Riconosciuta da sempre. Se qualcuno stesse a domandarsi in cosa tale patologia consista, sarà opportuno spiegare che essa non è altro che il perenne stato di erezione dell’organo riproduttivo maschile. Insomma una sorta del bossiano “celodurismo”. Premesso ciò, si legga questa simpatica vicenda accaduta nel carcere milanese.
Francesco C. nato sotto la “madunina” 36 anni fa, con precedenti per associazione per delinquere, porto e detenzione d’armi, narcotraffico, detenzione e spaccio di stupefacenti, insomma un malavitoso a tempo pieno, per due volte è riuscito a farsi scarcerare poiché il suo Priapismo – hanno sentenziato ben due giudici – non gli permette la permanenza in carcere e per questo gli hanno concesso gli arresti domiciliari. Scoperto che il furbetto pregiudicato continuava a delinquere dalle mura domestiche (trafficando in droga ed armi) un terzo giudice ci ha voluto vedere chiaro.
Ma andiamo con ordine. Francesco C. oltre ad amare la vita da pregiudicato, ha una passione sfrenata per il body building e per sua stessa ammissione, al fine di “pompare” i suoi muscoli per anni si è affidato non solo al duro lavoro della palestra, ma anche ad ogni genere di anabolizzanti. Proprio il massiccio ricorso al doping sembra abbia avuto l’imprevisto effetto collaterale, appunto il Priapismo. Soprattutto nelle ore diurne il detenuto si trova ad avere manifestazioni continue, involontarie e – sembra – assai dolorose, della propria virilità. Un…fastidio a suo dire, confermato dai suoi legali, incompatibile con il regime carcerario.
Di fronte alla sua richiesta di scarcerazione la Giustizia si divide. Nel marzo del 2008 il giovanotto, che sta scontando una pena a 4 anni di galera per spaccio di cocaina, chiede di uscire dal carcere. Il giudice gli dice di “no” lui ricorre al Tribunale del riesame che ordina una nuova perizia. Il referto del medico, dopo misurazioni, analisi e (forse) palpazioni è incontrovertibile: “il paziente è affetto da Priapismo, patologia che comporta una erezione, dolorosa, persistente ed anomala” ed il referto del dottore conclude: “la difficoltà di fronteggiare, nello stato detentivo, le esigenze di cura dell’imputato, al quale dovrebbero essere somministrati, oltre che farmaci per la specifica patologia, trattamenti compensativi di tipo psichiatrico”. In base a questo referto il Tribunale del riesame concede a Francesco C. i domiciliari da scontare presso la casa della sua convivente (la quale, si suppone, alla notizia abbia fatto veri salti di gioia). Neanche il tempo di raggiungere la compagna, che viene nuovamente arrestato per questioni di droga (sorpreso in flagrante spaccio). Ma uhn altro giudice, sempre a causa del suo indomabile apparato riproduttivo, lo rimanda ai domiciliari. Ma non finisce qui. Un mese fa, insomma nel novembre di questo 2009, il Pubblico Ministero milanese Marcello Musso chiede ed ottiene il suo arresto insieme a quello di decine di narcotrafficanti, grandi e piccoli. Inutile aggiungere che il “buon” Francesco anche al nuovo giudice fa presente la sua menomazione dovuta al Priapismo e per di più avvalora la sua richiesta presentando il referto del medico (nominato dal precedente magistrato).
Ovviamente il nostro viene sottoposto a nuova perizia medico-legale ed il giudice che ne riceve il risultato stabilisce che: “non solo lo stato di salute del C. non è incompatibile con il regime carcerario, ma i sanitari del carcere sono in gr4ado di garantire la soluzione del problema del Priapismo al suo insorgere ed in tempi rapidi”. “Anzi – aggiunge il referto – paradossalmente è meglio il carcere non potendo tale patologia essere risolta tra le mura domestiche”.
Non accade spesso (ci sono oltre otto milioni di processi che attendono di essere celebrati), ma qualche volta la Giustizia funziona. Anche se per farlo ci mette un po’ (dal marzo 2008 al novembre 2009).

venerdì 4 dicembre 2009

PROSEGUE LA GUERRA FREDDA FRA USA E (EX) URSS MA CON I PESCI!

I più non ne sono a conoscenza, ma sembra che la famosa (e tristissima oltre che drammatica) "guerra fredda" fra USA e Russia (ex URSS) sia destinata a continuare anche se - questa volta - non verrà disputata fra uomini ma fra animali: pesci.
Foche contro delfini, potrebbe essere questa la risposta della Russia alla decisione del Pentagono di schierare all'inizio del 2010 delfini e leoni marini a difesa dei sommergibili nucleari nella regione di Kitsap, nello Stato di Washington. A fornire questa notizia è il noto quotidiano filo governativo russo "Izvestia".
"Vogliamo che i nostri animali lavorino come i leoni di mare americani", ha spiegato Ghennadi Matishov, direttore dell'Istituto di Biologia Marina di Murmansk, nel nord della Russia. Secondo lo scienziato i leoni marini usati negli Stati Uniti "piazzano mine su installazioni, filmano i fondali nemici e registrano le radiazioni". A suo avviso le foche (già ne sono state provate una decina) sono in grado di scoprire le mine e portarle a galla, cercare nel fondo marino oggetti fatti vedere loro in superficie ed interagire con i sub.
Un tempo seguendo l'esempio americano, l'URSS aveva realizzato un delfinario speciale a Sebastopoli, in Crimea, per addestrare i suoi mammiferi da guerra a difesa della flotta del Mar Nero: i delfini stavano nella baia per segnalare eventuali intrusi ed ucciderli, nel caso ricevessero ordine in tal senso.
Non solo, sempre secondo "Izvestia", erano dotati di un rostro per attaccare le navi nemiche ed erano in grado di annientare siluri fino a 120 metri di profondità. In teoria, infatti, potevano essere anche lanciati (i siluri) da un elicottero. Questo programma fu abbandonato per la mancanza di mezzi finanziari e la successiva caduta dell'URSS.

giovedì 3 dicembre 2009

QUANDO UNO E' CRETINO, E' CRETINO E BASTA

La domanda, con relativa e doverosa premessa, è la seguente:
posto che siamo tutti superonesti e non ruberemmo dieci centesimi neanche ad un miliardario, se per un colpo di testa, per sbaglio, inavvedutamente, non volendo, forse neanche sapendo di farlo, ma agendo quasi da cleptomani, vi ritrovaste in tasca due milioni e mezzo di euro (si ricorda che sono eguali a circa 5 mila milioni di vecchie lire...) sottratti ai legittimi proprietari, vi fareste arrestare o vi trasferireste - che so - ai Caraibi, nelle Antille, negli USA, in Australia, insomma in posti incantevoli dove vi condannereste a vivere una vita... affatto miserrima?
Bene, c'è un imbecille - si perdoni l'aggettivazione un po' forte, ma quando "ce vo', ce vo'" - che avendo tutti questi soldi a disposizione, se ne è restato a casa, nella sua città e si è anche fatto arrestare!
Prego, non mi si accusi di apologia di reato, non risponderebbe a verità. La mia è indignazione elevata alla massima potenza, nei riguardi della totale inavvedutezza intellettuale del signor Giuseppe Lo Cascio, 49 anni da Palermo. Costui ha diretto una serie di filiali del Banco di Sicilia sottraendo dai conti correnti dei clienti varie somme, fino a raggiungere, appunto, la considerevole cifra di due milioni e mezzo di euro. Di recente, però, qualche correntista se ne è avveduto ed ha denunciato gli ammanchi.
La Guardia di Finanza ha svolto le indagini ed alla fine ha scoperto i furti ed il loro autore. Gli investigatori, visto che il nostro non lavora più in banca (e ti credo co' tutta quella grana, vuoi anche lavorare?), si sono posti giustamente il problema: "ed ora dove lo andiamo a cercare?". Uno di essi ha fatto notare ai colleghi che andare dai vicini di casa non guasta mai, a volte sanno cose di qualche nucleo familiare che neanche tutti in facenti parte del nucleo stesso sanno.
Si sono dunque presentati ed il primo vicino si è meravigliato: "ma chi cercate? don Peppe è a casa, basta che bussiate". Proprio così, incredibile ma un uomo che dispone di 5 mila milioni di vecchie lire, stava tranquillo a casa sua dove lo si è puntualmente arrestato.
La saggezza napoletana dice: "ai strunzi, pane e acqua".

mercoledì 2 dicembre 2009

SCAMBIATO PER UXORICIDA VA IN GALERA CAUSA UN ALCE ASSASSINO

Un uomo di 68 anni è stato incarcerato - per ben 14 mesi - con l'accusa di aver assassinato la moglie. Dopo tutto questo tempo, la Polizia ha scoperto che era assolutamente innocente. Non solo, ma gli stessi investigatori hanno poi scoperto il vero autore del delitto: un alce!
L'episodio è avvenuto in Svezia dove Ingemar Westlund è finito in galera dopo aver rinvenuto il corpo della moglie Agneta, di 63 anni, in un lago nei pressi del villaggio (dove abita) di Loftahammer nel settembre del 2008. La donna era stata vista l'ultima volta accompagnare il cane per una passeggiata nella foresta.
Solo in questi giorni, ad oltre un anno di distanza, l'uomo è stato assolto e fatto uscire di prigione grazie all'esito di analisi accurate che hanno dimostrato che sui vestiti della donna c'erano orme di piedi e saliva di un alce.
"La mia famiglia ed io siamo stati trascinati in un incubo" si è sfogato il buon Ingemar intervistato dal giornale "Expressen". Va doverosamente notato che l'alce europeo è di solito considerato un animale timido ed innocuo, che alla sola vista di un essere umano si da' alla fuga. Le sue dimensioni - però - rendono un eventuale contatto con la bestia molto, ma molto pericoloso. Fino all'essere letale, proprio come è avvenuto alla signora Agneta.

martedì 1 dicembre 2009

AHI! GLI ORMONI


Una insegnante di religione – anche grazie a Facebook – ha sedotto un suo allievo di 15 anni. La donna è stata costretta a chiudere la “storia” dopo nove giorni, durante i quali ha avuto numerosi rapporti sessuali con il ragazzino (uno anche a casa della stessa professoressa che, nell’occasione, approfittò dell’assenza delle sue due figlie). Come se non fosse abbastanza la donna ha anche convinto l’imberbe amante a farsi tatuare il suo (di lei) nome ed un cuore su un braccio, a conferma del loro legame.
Ora la protagonista di questa vicenda, la trentanovenne Madeleine Martin, che abita nella cittadina inglese di Knutsford, nel Cheshire, dovrà passare i prossimi 32 mesi in una cella e, per disposizione della Manchester Crown Court, il suo nome è finito sul “Sex Offenders Register”. Dal canto suo il ragazzino è stato costretto a lasciare l’istituto Greater Manchester. Sapete perché? Per le continue prese in giro dei compagni di scuola.
Stando a quanto emerso dagli accertamenti della locale Polizia, nel gennaio scorso la donna (che all’epoca viveva dei problemi matrimoniali e familiari, che l’hanno portata al divorzio e nel contempo a sopportare la morte di cancro della sorella) nel gennaio scorso, si diceva, la donna avrebbe letteralmente perso la testa per il quindicenne che le era stato assegnato affinché lo aiutasse nello studio ed avrebbe, perciò, cominciato a tartassarlo di messaggi su Facebook ed a fargli un moltissimi di regali, fra i quali un telefono cellulare.
Un mese dopo la loro relazione sarebbe diventata decisamente più intima ed i due avrebbero iniziato ad avere rapporti sessuali il primo dei quali fu in un parcheggio, sul sedile posteriore della macchina dell’insegnante. Due giorni più tardi la cosa si ripetè al “Daisy Nook Country Park” vicino Oldham, e 48 ore dopo i due si incontrarono nella casa vuota di uno zio del ragazzo.

lunedì 30 novembre 2009

SIETE ASINI? OCCHIO RISCHIATE DI ESSERE RUBATI

Ma lo ricordate? Ricordate o no il famoso “abigeato”? Vi viene in mente o no cosa questa strana parola volesse dire? Probabilmente no, quando ciò avveniva il nostro Bel Paese era una nazione a (fiorente) economia agricola e quindi la zootecnia andava alla grande ed altrettanto alla grande andava il furto di bestiame, appunto l’abigeato.
Orbene, anche la (piccola) malavita ha nostalgia dei tempi andati.
L’altra notte a Supino (paese in provincia di Frosinone) e più precisamente sulla via Morolense, alcuni ignoti hanno raggiunto l’allevamento di un noto collezionista di animali del posto e forzando una entrata sono penetrati nelle stalle dove, fra le altre bestie, erano custoditi sei rari esemplari di asino (animale in via di estinzione) i ladri si sono impossessati di una coppia (del valore di 4 mila euro) allontanandosi indisturbati, probabilmente dopo averli caricati su un camion.
Per quella particolare razza di asini i proprietari ricevono, per ogni capo allevato, un bonus di 500 euro.
Il proprietario, un cinquantenne del luogo, ha sporto denuncia ai carabinieri di Supino. Le relative indagini sembra si orientino sul mercato nero di compravendita di bestie.

STRANEZZE DI UN PAESE A MEDIO TASSO DI DISOCCUPAZIONE ED ALTO (ANZI ALTISSIMO) TASSO DI LAUREATI IN LEGGE
Il concorso bandito dal Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) per la copertura di tre posti negli uffici giudiziari della Sardegna, è andato completamente deserto, nel senso che nessuno ha presentato domanda per parteciparvi.
Lo denunciano in una lettera inviata al Presidente della Repubblica ed alle massime autorità istituzionali, il procuratore generale della Corte d’Appello di Cagliari Ettore Angioni, e gli otto magistrati dirigenti delle Procure della Sardegna.

venerdì 27 novembre 2009

NEW YORK: TREDICENNE VAGA PER UNDICI GIORNI NELLA METRO

La Grande Mela si conferma ancora una volta la capitale dell’incomunicabilità: con la tessera della metropolitana, dieci dollari in tasca, indossando una felpa rossa con cappuccio, un ragazzo di 13 anni ha trascorso, inosservato, 11 giorni all’interno del metrò prima di essere ritrovato.
Francisco Hernandez jr, che soffre di una forma di autismo, era fuggito di casa per paura di essere sgridato dopo un brutto voto preso a scuola. Ha trascorso undici giorni facendo la navetta da un capolinea all’altro, mangiando gli snack più a buon mercato acquistati dai distributori automatici, usando i W.C. delle stazioni, perdendo, alla fine, il senso del tempo, prima che un poliziotto lo riconoscesse e lo riportasse a casa consegnandolo ai genitori disperati



La Spagna risarcisce i mori dopo quattro secoli.
Quattrocento anni dopo un indennizzo per i quasi 300 mila “moriscos”, eredi del grande califfato di Granata, cacciati dalla Spagna con l’editto del 1609 dal re cattolico Filippo III: lo propongono i socialisti iberici con un ordine del giorno presentato al congresso dei deputatim di Madrid.
La mozione, che vede come primo firmatario il deputato di Granata Josè Antonio Perez Tapis, chiede che il governo del premier Josè Luis Zapatero, offra un “riconoscimento istituzionale” ed una “compensazione” ai discendenti delle decine di migliaia di mori gettati fuori dal territorio spagnolo quattro secoli fa.
Questo ci ricorda le scuse a Galileo Galilei, di Papa Giovanni Paolo II. Anch’esse giunte dopo una manciata di secoli dai fatti inerenti la persecuzione della Chiesa nei riguardi del genio.





giovedì 26 novembre 2009

COSI FUNZIONA LA GIUSTIZIA NEL BEL PAESE (24)


Il ritratto di Sonia Califfi tracciato dai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano nella motivazione della sentenza di condanna a venti anni di galera, pronunciata nel dicembre del 2007, era il seguente:
Lucida, in grado di intendere e di volere, perfettamente consapevole delle conseguenze letali delle iniezioni d’aria da lei praticate agli anziani pazienti”. Parole queste che suonano quasi come una beffa per le sue vittime ora che l’infermiera killer condannata in tutti e tre i gradi di giudizio a 20 anni di reclusione perché colpevole di aver ucciso cinque persone ed aver tentato di togliere la vita ad altre due, potrà usufruire dei primi “permessi premio” a partire dal prossimo mese di febbraio 2010.
Questo tipo di benefici scatta, per Legge, quando si è scontata metà della pena e Sonia, che fu arrestata solo cinque anni fa, la metà della condanna per l’orologio della Giustizia italiana, l’ha quasi superata.
Infatti ai cinque anni già scontati nel carcere milanese di San Vittore, gliene vanno aggiunti altri tre in virtù dell’indulto, poi un anno e tre mesi spettanti per la cosiddetta “liberazione anticipata”. La somma finale, quindi, dice che la Caleffi ha già trascorso dietro le sbarre nove anni e tre mesi dei 20 di condanna e che pertanto è quasi a metà strada.
La frequenza delle uscite dal carcere, inizialmente mensili, potrà poi essere più intensa nei mesi successivi fino ad arrivare a trascorrere fuori di galera l’intera giornata e rientrare solo per passarvi la notte.
“Siamo sconcertati e scioccati” commenta amaramente Emilia Geronimi di Derbio (Lecco) figlia di Maria Cristina, una delle vittime dell’infermiera.“Si può chiamare Giustizia, questa?” si chiede la signora Emilia, “una donna colpevole di tanti omicidi avrebbe meritato l’ergastolo e le hanno dato 20 anni di prigione. Ora di questi ne sconterà – e nemmeno è certo – la metà. E’ vergognoso".

mercoledì 25 novembre 2009

UNO DEI DRAMMI DELLE FILIPPINE

Non sempre le notizie sono belle, sfiziose, curiose o divertenti, ci sono anche le tragedie, eccone una delle tante verificatesi negli ultimi giorni. La si pubblica poichè si è notato che un solo, si ripete, un solo giornale l'ha riportata.
Nelle Filippine meridionali, dopo un sequestro di 45 persone fatte salire a forza su un camion, sono stati rinvenuti 21 corpi decapitati ed orrendamente mutilati. Una decina fra le vittime erano giornalisti e politici locali.
La strage è stata compiuta da un gruppo di uomini armati che ha preso di mira la campagna elettorale di Ibrahim Mangudadatu, candidato a governatore della provincia di Maguindanao.
Domenica mattina un commando di un centinaio di uomini armati, ha fatto irruzione in un ufficio della Commissione Elettorale della provincia a maggioranza islamica, costringendo 45 persone a salire su camioncini che si sono poi diretti in una zona montagnosa.
I cadaveri mutilati, 13 donne fra le quali la moglie del candidato Mangugagatu, arrivata all’ufficio suddetto per registrare la candidatura del marito, ed otto uomini, sono stati ritrovati crivellati di proiettili (e poi decapitati). Secondo alcune fonti altri 24 corpi sono stati in seguito recuperati dall’esercito, intervenuto troppo tardi per salvare gli ostaggi.
Il commando, a quanto pare, era formato da mercenari al soldo dell’attuale governatore della zona Andal Ampatuan, noto come El Padrino: uno dei suoi figli sarebbe stato a capo del gruppo dei mercenari stragisti.

martedì 24 novembre 2009

ABBASSO LA MERLIN EVVIVA DIEGO MARIA BILI

Si, lo si intuisce, forse qualcuno ricorderà, qualcun altro non saprà e c'è chi ancora la detesta (ma questi sono i più vecchi), comunque se la domanda è: "ma chi è la Merlin?", questa la risposta: la senatrice che riuscì a far approvare dalle due Camere italiane una Legge con la quale si abolivano le case di tolleranza. Era il 1958 e da allora i famosi "casini" non esistono più (a parte Pierferdy...).
...e Diego Maria Bili, chi caspita è? Un personaggio (a giudizio di chi scrive) sublime e sentite perchè.
Orbene il buon Diego è il vicesindaco di Lombardore, un paesino di 1.500 anime alla periferia di Torino. Volendo favorire i suoi amministrati ha deciso che - se il suo progetto andrà a buon fine - eliminerà la tariffa sull'acqua e la tassa che incombe sui rifiuti solidi urbani. Essendo un amministratore oculato ed attento, si è però posto il problema di come "finanziare" questa idea; insomma come reintegrare i soldi che fatalmente verrebbero sottratti alle casse comunali. Ci ha pensato un po' e poi ha partorito un'idea che dovrebbe essere notevolmente apprezzata.
Diego Maria Bili si è detto: "essendo al confine con una grande città come Torino, le strade limitrofe a Lombardore, al calar del sole (ma anche durante il giorno) pullulano di...lucciole. Insomma di quelle ragazze dedite al più vecchio mestiere del mondo. Perchè non approfittarne?" Sapete come si è risposto a questa domanda?
Così: "apriamo una casa di tolleranza di proprietà del Comune, da questo gestita e con l'impegno di metterci all'interno una decina di ragazze professioniste serie e capaci di farsi conoscere ed apprezzare per le loro doti in camera da letto " .
A tal proposito il Consiglio Comunale voterà domani sera (25 nov. 2009) un ordine del giorno della maggioranza (che essendo tale verrà quindi approvato) che invita il Parlamento ad istituire le "case chiuse", cancellando in un sol colpo di spugna la legge Merlin vecchia ormai di oltre mezzo secolo. Ma c'è di più Diego Maria Bili vuole che a scegliere e gestire le ragazze, sia direttamente l'amministrazione di Lombardore e cioè Giunta e Consiglio Comunale.
Vi chiederete, va bene, ma il sindaco? Piero Musetta, appunto il sindaco, non solo è d'accordissimo con il suo vice, ma è pronto ad aprire nell'immediato il bordello in questione tanto da averne scelto già l'ubicazione: "Il luogo già c'è. Si tratta di un ex edificio industriale alla periferia del paese. Lo facciamo diventare un posto carino e discreto, dove può andare chiunque, purchè maggiorenne. E' così che possiamo restituire decoro alle nostre strade ora piene di meretrici".
Che ne dite?

lunedì 23 novembre 2009

LE TRUFFE DELLA TIM

Dopo aver comunicato che venerdì scorso non si è riusciti a trovare una notizia che è una, adatta a questo blog, oggi si vuole dar conto (nel senso di AVVERTIRE), spiegandola adeguatamente di una delle tante vere e proprie truffe (in cui chi scrive è incappato) della TIM riguardante i telefoni cellulari. Ecco i fatti.
Siamo ai primissimi giorni del mese di agosto 2009 quando arriva sul cellulare di chi scrive, un messaggio nel quale si informa che con la modica somma di due euro (al mese) si usufruirà di una promozione secondo la quale potrete chiamare tutti i fissi e parlare con questi fino a 500 minuti al giorno. Oltre ai due euro, è ben specificato, ad ogni risposta pagherete soltanto 16 centesimi e niente altro. Indiscutibilmente la promozione è buona, conveniente, vantaggiosa, adeguata, insomma da accettare. Questo poichè - è ben specificato - durerà solo un mese ed in AUTOMATICO si rinnoverà. Nel senso che voi, scaduti i trenta giorni, non vi dovrete rompere le scatole a fare nulla, la TIM ritirerà i due euro dal vostro telefonino e voi continuerete ad usufruire della promozione per un altro mese e via di seguito.
"Meno male" si è pensato "finalmente una cosa intelligente". E quindi si decide nell'immediato di aderire alla vantaggiosa offerta. Tutto fila per il verso giusto.
Ma nel corrente mese di novembre ci si accorge che queste telefonate a "tutti i fissi" costano l'ira di dio, anche perchè è chiaro che ognuna -per vostra scelta - non dura certo uno o due minuti. Per capire come mai se ne stanno andando (anzi, se ne sono già andate) decine e decine di euro fino ad un conto totale di poche centinaia, si chiama il 4916 e da questo si apprende che voi non state più usufruendo di quella conveniente promozione. Vi dite che: necessita parlare con un essere umano e per questo chiamate il 119.
Il gentile interlocutore vi dice che: "è vero la promozione è finita", al che rispondete con la massima calma: "Mi scusi ma non si rinnovava automaticamente ogni mese?". La risposta è sconcertante: "Certo ma solo per tre mesi". Avete capito? Ed a voi chi vi ha avvertito?
Tanto è vero che si tratta di una vera, incontrovertibile, documentabile e pesante truffa, ve lo dimostra il vostro interlocutore del 119 che termina la telefonata dicendovi: "Capisco. Mi dispiace. Scusi tanto". Naturalmente gli rivolgete la domanda: "e per riavere questa promozione?" Anche questa risposta è sconcertante: "Lo potrà fare quando di nuovo gli arriverà un altro SMS come quello che le è giunto nello scorso mese di agosto ed attraverso il quale lei ha usufruito della promozione".
Ma vi rendete conto? Ci si augura che si. Occhio quindi, non ci cadete, e se vi capita annotatevi la data trimestrale di scadenza poichè nessuno vi avviserà mai nè nell'imminenza nè nel giorno in cui finirà la citata "promozione". E...buona fortuna.

giovedì 19 novembre 2009

ITALIA: NATALITA' ZERO? LO STATO INCASSERA' 105 MILIARDI DI EURO

In Italia, a causa della natalità che rasenta lo zero, è previsto che nel 2020 patrimoni per circa 105 miliardi di euro finiranno allo Stato od in beneficenza (ve lo immaginate quanti ne lascerà il nostro erario alle buone azioni?) per mancanza di eredi legittimi.
Ecco come e perchè.
Ci sono migliaia di famiglie che hanno inesorabilmente intrapreso la via dell'estinzione ed è per questo che si verificherà quanto appena detto. Lo studio e la previsione di questo consistente ed irreversibile fenomeno è dell'Osservatorio della Fondazione Cariplo di Milano che ha stimato questi numeri: nel 2020 in Italia si saranno estinte 340 mila famiglie il cui patrimonio sarà pari a qualcosa come 105 miliardi di euro. A raccontare genesi e conclusione dello studio è uno dei ricercatori, Paolo Canino che afferma:
"Abbiamo escluso tutte le famiglie che hanno parenti in vita perchè, nonostante ci siano alcuni casi di volontà testamentarie a scopi benefici, si tratta di situazioni molto rare. Abbiamo invece considerato tutte le famiglie in cui al 2004 non sono presenti nè figli, nè fratelli o sorelle, nè altri parenti. In questo caso, infatti, la quota di patrimonio lasciato in eredità a scopi benefici è pari al 100 per 100".
Per l'analisi della distribuzione della ricchezza, la Fondazione ha attinto dagli archivi della Banca d'Italia, mentre per i dati delle composizioni familiari la fonte è stata l'ISTAT (l'Istituto di Statistica nazionale).
Queste le previsioni: al 2010 le famiglie senza eredi su tutto il territorio italiano saranno 63.061, pari a 13 miliardi di euro di patrimonio. Nel 2015 il numero triplica e diventano 197.812 che, in termini di ricchezza, fanno 67 miliardi di euro; fino ad arrivare al 2020 quando il mercato del "mortis causa", se così si può dire, salirà a 338 mila famiglie, per una eredità complessiva di 105 miliardi di euro tra proprieta immobiliari e mobiliari.
Dalla ricerca sono stati esclusi tutti gli immigratim e questo lo si è fatto poichè mediamente la loro età è abbastanza giovane.

mercoledì 18 novembre 2009

QUANDO UN SITO WEB TI PORTA A 15 ANNI DI GALERA

Tre giorni orsono le autorità cinesi hanno condannato a 15 anni di carcere Kunchok Tsephel, arrestato lo scorso marzo, attivista e fondatore del sito web in lingua tibetana Chomei (Lampada).
La denuncia arriva dall'International Campaign for Tibet, gruppo per i diritti umani con sede a Washington. Purtroppo non si tratta di un caso isolato, poichè a questa va aggiunta la notizia della condanna a cinque annin di carcere per Kunga Tseyang, anch'egli arrestato a marzo, blogger tibetano famoso con il nikname Gangnyi (Sole di neve), che sul suo blog diffondeva la cultura e la religione della sua terra. A rendere nota la notizia è Reporter Senza Frontiere (RSF).
La condanna a 15 anni di Tsephel è legata - secondo l'accusa - alla divulgazione di "segreti di Stato", che altro non sono che le notizie sulle proteste tibetane dello scorso anno, diffuse attraverso il suo sito. L'uomo è in cattive condizioni di salute e nel corso del processo a suo carico, non ha avuto diritto all'assistenza di un avvocato.
L'altro condannato, Tseyang è stato prelevato di forza dalle autorità cinesi, all'interno del monastero di Gansu dove studiava, ed è stato punito con cinque anni di detenzione per i suoi scritti sul buddismo e per aver diffuso le fotografie del locale ufficio per "la protezione dell'ambiente".

martedì 17 novembre 2009

COME IL CIVILISSIMO GIAPPONE TRATTA IL MIGLIOR AMICO DELL'UOMO

Qualcuno lo sospettava da tempo, ma la matematica certezza non si era mai avuta . Ora purtroppo è giunta e sentite come: in Giappone, l'orribile pratica di uccidere i cani servendosi di camera a gas è accettata dallo Stato. Questa è l'affermazione della commissione che si occupa della salute degli animali: "l'utilizzo del gas per uccidere gli animali, non è raccomandato, ma allo stesso tempo è tollerato".
Il documento stilato dalla stessa commissione, afferma anche che l'introduzione nelle camere a gas provoca "patimenti e sofferenze intense agli animali" e nel contempo afferma che l'iniezione letale è molto meno dolorosa. Così nel civilissimo e supertecnicissimo Giappone mille cani (senza padrone) al giorno, sono condannati a morire asfissiati.
Tutto ciò lo racconta uno choccante documentario cinematografico dal titolo: "Cani gatti e uomini" girato dal regista del Sol Levante, Motoharu Iida, che sta facendo parlare moltissimo di se. Cifre alla mano il filmato dichiara che ogni mese 310 mila amici a quattro zampe sono introdotti nelle camere a gas e soppressi dopo aver patito sofferenze atroci.
Secondo quanto dichiara il sito "France24", il Giappone non sarebbe l'unico Stato a praticare questi atroci delitti, anche negli USA la pratica di gasare i cani starebbe prendendo piede. Un video apparso sul network giapponese "Fuji tv" mostra le sofferenze vissute dai cani randagi introdotti nelle camere a gas. Ogni volta 20-30 animali sono chiusi in una cassa d'acciaio, quindi un addetto aziona l'apertura del gas che viene velocemente pompato nella struttura. Il veleno si diffonde e mentre accade ciò le povere bestie cercano invano di uscire dal portellone da cui sono entrate. Trovandolo inesorabilmente chiuso con le zampe tentano di rompere i vetri infrangibili della cassa. Si sentono i rantoli penosi e sofferenti dei randagi che diventano sempre più deboli. All'improvviso i cani smettono di lamentarsi.
"Tutti noi siamo responsabili di queste orrende pratiche - dichiara il regista Motoha Iida al giornale nipponico "Mainichi Daily News" - Ma ci sono alcune persone che fanno finta di non vedere perchè la realtà è troppo penosa, non resta che inorridire e riflettere".

lunedì 16 novembre 2009

L'AIUTANTE IDRAULICO, LA CALDAIA E LA DICIOTTENNE

Quanto si sta per narrare avviene a Sovizzo, un paese in provincia di Vicenza, dove - fra le altre - vive una famiglia tranquilla: padre, madre e figlia di 18 anni. Negli ultimi tempi, però, a questi è capitato un guaio: si rompe la caldaia. Non va dimenticato che siamo a novembre, ci si trova in Veneto e questo guaio vuol dire non poter usufruire del riscaldamento e di nessun tipo di acqua calda (per bagno, cucina, abluzioni personali ecc.).Quindi d'urgenza si chiama l'idraulico. L'uomo corre subito, perchè il paese è piccolo e ci si conosce un po' tutti. Entra in casa assieme al giovane assistente e sentenzia, senza troppe cerimonie, che è un danno da nulla: duecento euro (montaggio compreso) il costo del pezzo di ricambio da comprare e la questione è sistemata in un batter di ciglia.
Sospiro del padre per la cifra, tutto sommato, contenuta (credeva dover sostituire la caldaia). Ma a sospirare è anche la figlia diciottenne, per gli occhioni del bell'aiutante; il quale il giorno dopo si ripresenta da solo per finire il lavoro. La caldaia però non si aggiusta e così il giovane torna una, due, tre, quattro volte durante la settimana.O almeno è quanto racconta la figlia ai genitori che lavorando tutto il giorno non possono starsene a casa per una cosuccia da nulla (come l'ha definita l'idraulico).
Il padrone di casa è scocciato da tanta lungaggine. La figlia non sa che dire. Passa una settimana quando un pomeriggio il padre rientra a casa in anticipo e sorprende l'assistente idraulico a letto con la figlia. Il giovane, raccatta rapidamente scarpe e vestiti e si dà a precipitosa fuga.
La giovane si prende una lavata di capo con i controfiocchi.
Il tutto come nel più classico degli schemi se non fosse che, qualche giorno dopo, il papà si vede recapitare a casa il conto per le "uscite" del suo aiutante: mille euro. E già poichè la manodopera costa. E neanche poco.
"Pagherò solo duecento euro" dichiara nero di rabbia il capofamiglia, "altrimenti querelo tutti: idraulico e suo aiuto".
E' già passato qualche giorno, ma a Sovizzo non si parla d'altro: il paese è piccolo e la gente non mormora, è a conoscenza del fatto e lo commenta apertamente.

venerdì 13 novembre 2009

SPAGNA: SPESI 14 MILA EURO PER CORSI DI MASTURBAZIONE

Per l'Estremadura, regione spagnola confinante con il Portogallo, gira di città in città, da qualche settimana, una comitiva che fornisce un seminario di educazione sessuale gratuito per i ragazzi dai 14 ai 18 anni. Da qualche giorno l'attenzione mediatica si è rivolta a questo corso voluto dalla Regione e dal titolo "Il piacere è nelle tue mani".
Secondo le parole scritte da un tecnico dell'Istituto per la Gioventù dell'Estremadura (regione spagnola che ha un nome che è tutto un programma) il seminario - che è in corso - servirà a "facilitare lo sviluppo di autostima, sicurezza e la loro messa in pratica attraverso l'autoesplorazione sessuale e l'autoconoscimento erotico"; in un documento si elencano anche i temi trattati, come "lo studio del piacere; le carezze; la masturbazione ed i gadget erotici".
A vincere l'appalto per il singolare corso è stato infatti un negozio erotico chiamato "I piaceri di Lola", che ha sede a Madrid. Le prime critiche sul seminario sono piovute sulla Regione, in quanto costerà circa 14 mila euro.
"Quando la crisi stringe, il piacere è nelle tue mani" ha ironizzato il diffusissimo quotidiano spagnolo "ABC", citando le critiche di alcuni uomini politici. Vedono infatti come "uno scandalo ed una provocazione" che la terza Regione spagnola con più disoccupati "sperperi i soldi pubblici in corsi del genere". Un partito politico, infatti, ha chiesto ai dirigenti dell'Estremadura di ritirare "la campagna per la masturbazione" perchè considera "assolutamente non necessaria una spesa del genere per un tema che riguarda strettamente la sfera personale". Sulla stessa onda si è mossa anche l'Associazione Cattolica dei Genitori di Alunni.
In Regione, la direttrice dell'Istiututo per la Gioventù Laura Garrido si è detta "specialmente orgogliosa" di questa campagna diretta a "smontare i falsi miti che sorgono tra i giovani".
Raquel Traba, comproprietaria del negozio "I piaceri di Lola" ha detto che si sente "esterrefatta" per le reazioni provocate ed ha assicurato che il seminario è tenuto da una pedagogista di fama, con tanto di master in educazione sessuale e che lavora da otto anni con adolescenti.

giovedì 12 novembre 2009

LE ORECCHIE DEI CANI ED IL PARLAMENTO ITALIANO

Negli ultimi due giorni le commissioni riunite degli Esteri e della Giustizia della Camera, presiedute da Stefano Stefani e da Giulia Bongiorno, si sono cimentate in una delle più accese discussioni..."politiche" degli ultimi anni.
Non si trattava della bomba atomica iraniana e neanche dei gasdotti caucasici, ma delle code e delle orecchie dei cani. Questione seria: l'Europa ben venti anni orsono, stabilì un accordo di protezione per gli animali di compagnia. L'Italia con il suo colpevolissimo e solito ritardo, sta per sottoscriverlo.
Il fatto però è questo: l'accordo prevede il divieto per i veterinari di operare chirurgicamente gli animali, se non per ragioni terapeutiche o per sterilizzarli. Un partito, però, vuole che per i cani da caccia (particolarmente Bracchi e Setter) fosse attuata una deroga secondo la quale fin da cuccioli si potesse tagliar loro le orecchie e mozzargli la coda.
Il risultato della discussione arriverà presto nell'aula di Montecitorio e vedremo chi l'avrà vinta. Chi scrive spera e prega a che il volere del partito che sostiene il desiderio dei cacciatori venga bocciato e che l'accordo passi così come è stato approvato in tutti i Paesi dell'Europa Unita: a totale favore degli animali.

mercoledì 11 novembre 2009

UN QUARTO DI MILIONE DI GATTI RISCHIA LA VITA

Sono almeno 26 mila le colonie feline a rischio di estinzione in Italia, per un totale di almeno 250 mila gatti che corrono l'alea di essere soppressi o di morire di stenti nel corso dei mesi invernali.
L'allarme viene lanciato dalla Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA), in relazione alle segnalazioni da questa ricevute negli ultimi mesi attraverso il suo sportello online: "emergenzaamicilibero.it", e dal tribunale degli animali della stessa AIDAA. Maggiormente a rischio risultano essere le colonie delle regioni del sud Italia. Diversi i fattori. Sono in forte aumento le segnalazioni relative agli avvelenamenti di gatti appartenenti a colonie libere, mentre vi sarebbero almeno 6 mila colonie feline residenti nei parchi o nei cortili condominiali, la cui vita viene ostacolata dagli abitanti e dagli amministratori che spesso proibiscono alle "gattare" di dar da mangiare ai mici.

martedì 10 novembre 2009

BELLA, RICCA, AFFASCINANTE E (SUPER)CRIMINALE

Solo oggi si apprende che cinque giorni orsono Xie camping di 46 anni, si è definitivamente avviata sul viale del tramonto. Si immagini che questa donna manteneva sedici amanti, vestiva con abiti griffati made in Italy, guidava un “BMW serie 7”, possedeva dozzine di appartamenti sparsi per le verdissime colline di Chungqing ed era la vera padrona di questa megalopoli cinese da 30 milioni di abitanti ed ex capitale dell’immenso Stato orientale. Ma cosa le è accaduto cinque giorni orsono? Semplice è stata condannata a 18 anni di galera.
Xie era un personaggio chiave della mafia di Chungqing e traeva potere e ricchezza dalla parentela con il vice capo della polizia della città (arrestato poiché sospettato di essere il boss dell’intera malavita locale), del quale era cognata. Il suo compito era di convincere con le buone o con le cattive, i gestori delle case da the’ a trasformare i loro locali in case da gioco.
A questo punto va chiarito che le case da the’ sono tipiche della Regione interna cinese e la gente vi passa giornate intere a chiacchierare ed ascoltare musica tradizionale. Il gioco d’azzardo in Cina è proibito ma la banda di Chungqing aveva fatto rinascere in città l’antica passione. Inoltre Xie si occupava di corrompere
Ed anche organizzare ricatti contro funzionari governativi della città o quelli di passaggio per svolgervi un’ispezione. Sono ben quattordici gli alti ufficiali oggi in galera per avere collaborato con la mafia di Xie.
La banda era coinvolta in ogni sorta di affare lecito ed illecito della metropoli. La forza della gang era il controllo della polizia che le permetteva di dettare le regole del “pizzo” e le forniture da far scegliere a bar e ristoranti della città. L’organizzazione era complessa, prevedeva anche presta-nome disposti, a pagamento, a prendersi le colpe dei boss durante le periodiche retate contro i Casinò e le attività illegali. Per chi non si fosse sottomesso, c’erano pestaggi, minacce di morte, od anche di prigione con accuse arbitrarie e prove manipolate.
Il giorno della sentenza, un gruppo di vittime della mafia capeggiata da Xie e suo cognato, si era riunito fuori dal tribunale ad attendere l’esito del processo. Uno di loro, Ken Yanling era deluso ed infuriato per la sentenza (“solo” 18 anni alla bella Xie) che considerava troppo mite.

lunedì 9 novembre 2009

ASTRONOMIA: SCOPERTE NUOVE GALASSIECHE HANNO 13 MILIARDI DI ANNI

Sono 22 le galassie scoperte (da non più di qualche giorno), da un team di astronomi americani del nord, grazie al telescopio Hubble.
Secondo questi ricercatori, si tratta di ammassi stellari risalenti agli albori dell'Universo, poco meno di 13 miliardi di anni fa. Stando alle descrizioni degli studiosi USA, coordinati dallo scienziato ricercatore Masami Ouchi, dell'Osservatorio Carnegie, le ventidue galassie sarebbero nate 787 milioni di anni dopo il big-bang. La luce che emettono non riesce ad essere filtrata da nessuna lunghezza d'onda, e questo spiega il motivo della loro invisibilità.
Per arrivare a definire l'età degli antichissimi ammassi stellari, Ouchi ed il suo team hanno utilizzato le tracce dell'idrogeno, il testimone più diretto delle origini del Cosmo, essendosi formato 400 mila anni dopo il big-bang dalla combinazione fra protoni ed elettroni.
I NEONATI PIANGONO CON L'ACCENTO DELLA MADRE.
Secondo quanto rivelato da uno studio condotto dai ricercatori della University Of Wurburg e pubblicato sulla rivista scientifica "Current Biology", il pianto dei neonati ha le inflessioni della lingua parlata da mamma e papà. Soprattutto della madre. Questo perchè il bimbo assimila ed apprende la cadenza e l'intonazione delle voci che sente mentre si trova ancora nell'utero della madre, nell'ultimo trimestre di gravidanza.

venerdì 6 novembre 2009

LE CONSULENZE DEL COMUNE DI ROMA

Saputa la notizia, molte persone si sono poste la domanda: "ma come il Comune di Roma con tutti gli avvocati che fanno parte del suo organico, ha proprio necessità di un legale esterno al quale affidare due consulenze da 15 mila euro?".
Il consulente ingaggiato dall'amministrazione comunale della Capitale è l'avvocato Giorgio Napolitano, secondogenito del Capo dello Stato. Secondo la rivelazione del quotidiano economico "Italia Oggi", anche la Corte dei Conti del Lazio si è posta il medesimo interrogativo e si è data anche una risposta (con una sentenza emessa lo scorso mese di ottobre) un secco "No". Infatti secondo la sentenza, nell'autunno del 2003 Anna Maria Leone, capo dell'Ufficio Progetti Metropolitani, sotto la giunta Veltroni, sbagliò a rivolgersi a forze esterne per un lavoro che poteva benissimo essere sbrigato dai legali dipendenti del Campidoglio. Ed ora, per questo, la Corte le ha chiesto di risarcire il Comune di Roma, con dieci mila euro.

giovedì 5 novembre 2009

A PROPOSITO DI CROCEFISSO

L'Italia tutta si sta scandalizzando per la sentenza della Corte Europea che impone al nostro Paese di togliere il Crocefisso dalle aule scolastiche. Ci si chiede: quanti di voi sono al corrente di ciò che qui sotto viene riportato? E non è forse più drammatico? Infatti una sentenza si può impugnare (come è già stato fatto) ma la vita non la restituisce nessuno.
Il vescovo del Sudan ha raccontato la passione, crocefissione e morte di sette cristiani nella sua nazione. Responsabile accertata: Al Qaida. La complicità del governo islamico di Khartum, sostenuto dalla Cina, è palese.
Monsignor Edoardo Hiiboro Kussala, vescovo della diocesi di Tombura Yambio, nel Sudan meridionale, lo ha raccontato prima al Papa ed ai suoi confratelli africani riuniti a Roma per il Sinodo poi alla radio Vaticana.
I boia della Lord's Resistance Army (LRA) - un gruppo di seguaci di allah, affiliati ad Osama Bin Laden - hanno fatto irruzione nella chiesa di Nostra Signora della Pace nella città di Ezo ed hanno rapito sette ragazzi, tra i quindici ed i venti anni. Se ne stavano lì a pregare. Li hanno inchiodati su assi di legno e lasciati morire. Si chiama crocifissione.
Era il 13 agosto 2009.
La notizia (sembra riservata a pochi) si è saputa soltanto cinque giorni fa. Non è la prima volta che in Sudan, ed in altri Paesi islamici, accadono questi orrori. Anni fa, il giornalista Antonio Socci ebbe a dedicare un libro a queste stragi di cristiani in Sudan. In quanti lo hanno letto? Di domande ne vengono in punta di penna tantissime, ci si limiterà a esternarne una soltanto: si immagina cosa al mondo sarebbe accaduto se una nazione di religione cattolica avesse crocefisso sette giovani islamici, soltanto perchè tali?

mercoledì 4 novembre 2009

DIPLOMATICI DELL'ONU: MULTE PER 18 MILIONI DI $

Costa molto cara, alle diplomazie, la multa per divieto di sosta a New York. Infatti 18 milioni di dollari per questa infrazione al codice della strada, sono la piccola fortuna che il Comune della Grande Mela non riesce ad incassare dai diplomatici delle Nazioni Unite (ONU) dopo aver loro inflitto complessivcamente150 mila contravvenzioni divise - si fa per dire - fra i rappresentanti di 149 nazioni.
A compilare la classifica degli indisciplinati, sono state un paio di ricerche universitarie che hanno raccolto una specie di anagrafe dei "pirati della sosta", che hanno la cattiva abitudine di parcheggiare ovunque, grazie alle targhe diplomatiche ("D") oppure di non pagare il biglietto del parchimetro. Oggi, dopo tre multe per divieto di sosta non pagate, i poliziotti di New York, si portano via la targa con la "D". Una novità, questa, che ha ridotto il fenomeno ma non lo ha del tutto eliminato. Secondo i ricercatori americani ed indiani, che hanno studiato il fenomeno dal 2007 a quest'anno, i più indisciplinati sono i kuwaitiani. Ogni diplomatico del Paese arabo ha accumulato 249 multe. Il Kuwait deve ancora pagare un milione e 300 mila dollari di arretrati. I secondi classificati sono gli egiziani con 141 multe in cinque anni per ciascuno dei suoi 24 diplomatici. Lo stesso Egitto, è il Paese più moroso con quasi 3 mila e 400 contravvenzioni non pagate. Tra le prime dieci nazioni nella lista nera, spiccano il Sudan, la Bulgaria, il Mozambico e l'Albania. Il decimo è il Pakistan con 70 multe a diplomatico non saldate.
La classifica cataloga i rappresentanti di 149 nazioni accreditate al palazzo di vetro. L'Italia occupa il 47mo posto con 14 multe per diplomatico, poi scese drasticamente ad una, dopo il giro di vite dell'amministrazione comunale di New York (il ritiro della "D" dalla targa). I più virtuosi sono i giapponesi, i lettoni, i norvegesi e gli svedesi con zero infrazioni.
Alcuni Paesi come la Turchia, l'Oman ed Bahrein e la Malesia non hanno multe inevase, insomma hanno regolarmente pagato ogni loro multa.

martedì 3 novembre 2009

UNIVERSITA' DI CAMBRIDGE: SI AL BURKA

Di sicuro i tradizionalisti inglesi storceranno un po' la bocca quando verranno a sapere che l'antica e prestigiosa università di Cambridge ha concesso alle studentesse di fede islamica di indossare il burka od anche il velo, sotto la feluca, durante le cerimonie di laurea.
La revisione del rigido protocollo sull'abbigliamento dell'ateneo nelle occasioni formali è stata ufficializzata da un portavoce della Cambridge University con questa dichiarazione:
"Diamo il permesso di indossare il burka integrale se la studentessa l'ha indossato quotidianamente" durante il suo corso di studi.
Un'ulteriore barriera che cade dopo che nel 2005 il "dress code" dell'ateneo subì un primo scossone con il permesso agli studenti scozzesi di indossare il "Kilt". Ma ritornando alla Cambridge, si è comportata proprio al contrario di quanto deciso la scorsa settimana dal Burnley College, nel Lancashire, che ha imposto ad una studentessa di togliersi il burka.
Tutto questo mentre in Egitto il ministro dell'Istruzione Yustri el-Gamal ha deciso di riesumare una direttiva ministeriale del 1995 per vietare nelle scuole pubbliche il velo integrale detto niqab. Nel Paese delle piramidi, a maggioranza sunnita, sta destando preoccupazione l'uso in aumento proprio del niqab, espressione delle scuole di pensiero più estremiste che il governo egiziano sta cercando di arginare fin dagli anni Novanta.

lunedì 2 novembre 2009

COSI (NON) FUNZIONA LA GIUSTIZIA NEL BEL PAESE (23)

Gabon, Angola, Sao Tomè, qui si che la Giustizia funziona, almeno rispetto all'Italia: nella classifica annuale della Banca mondiale sull'efficienza nella Giustizia - riporta il giornale "Italia Oggi" - il terzo mondo ci fa...neri!
La nostra, su 181 Paesi considerati, si posiziona al 156mo posto. Un'umiliazione dovuta al numero medio di giorni necessario per ottenere una sentenza Civile: 1.210; il quadruplo rispetto alla Francia, il triplo nei riguardi della Germania. Numeri che non debbono stupire, visto che nello scorso mese di marzo il ministro della Giustizia Angelino Alfano aveva indicato in 5.425.000 i fascicoli (processi) in arretrato della Giustizia Civile (e nello stesso mese Olanda e Gran Bretagna, avevano zero cause pendenti).
"Finchè l'amministrazione della Giustizia sarà in mano solo al Consiglio Superiore della Magistratura o all'Associazione Nazionale Magistrati - commenta l'ex capo dello Stato Francesco Cossiga - le cose non cambieranno"

venerdì 30 ottobre 2009

COSI FUNZIONA LA GIUSTIZIA NEL BEL PAESE (22)

Cio' che è accaduto nella città dell'acciaio ha dell'incredibile: un poliziotto è stato assolto perchè il pubblico ministero (PM) lo ha fatto indagare su se stesso.
Un magistrato del tribunale di Terni è riuscito a delegare le indagini ad un ispettore di polizia su un procedimento in cui lo stesso ispettore era l'indagato. Proprio così: l'agente ha inquisito se stesso, chiedendo ed ottenendo la propria assoluzione. Non ci si crederà, eppure il PM del processo non si è accorto dell'anomalìa, tanto che a seguito delle indagini ha chiesto l'archiviazione del fascicolo.
Una leggerezza - si affanano a spiegare nei corridoi del tribunale ternano - probabilmente dovuta al sovraccarico di lavoro.
Ricapitolando, un ispettore di polizia della Procura di Terni era indagato assieme ad un'altra persona ed a seguito di una denuncia, per una serie di reati che vanno dalla calunnia all'abuso di ufficio. Il magistrato competente attribuisce al diretto interessato gli accertamenti sul caso. Dopo qualche settimana il poliziotto arriva alla conclusione delle indagini dimostrando come le accuse (contro se stesso) fossero del tutto infondate. A questo punto il PM non batte ciglio e chiude il caso chiedendone formalmente l'archiviazione.
A denunciare il paradosso è stato il querelante, che ha dimostrato l'evidente violazione del segreto istruttorio. Il magistrato solo a quel punto ha chiesto la revoca dell'archiviazione (da lui stesso sollecitata) ed ha affidato gli atti ad un altro ispettore di polizia.
Da parte sua colui che ha indagato su se stesso (assolvendosi) ha dichiarato che non si sarebbe accorto di stare a fare indagini appunto su se stesso. A porre fine alla catena di assurdità ora - si spera - dovrebbe essere il GIP (Giudice delle Indagini Preliminari).

giovedì 29 ottobre 2009

SE VOTI PUOI RISCUOTERE FINO A MILLE EURO!

Si ritiene essere estremamente opportuno che qualcuno spieghi agli altoatesini che è stato inventato il voto per corrispondenza. Una volta tanto potrebbero anche copiare dal resto degli abitanti del Bel Paese, che la possibilità di inviare via busta una scheda elettorale l'hanno già scoperta nel 2001.
Nel bolzanese, invece,non ci sono ancora arrivati e così, per cinque referendum propositivi di domenica scorsa (25 ott. 2009) la provincia di Bolzano, governata dal 68enne Luis Durnwalder, ha rimborsato in parte il viaggio per andare a votare a tutti i sudtirolesi all'estero. E così, come ha scritto il quotidiano Dolomiten, un abitante di Ortisei si è visto consegnare mille euro: veniva dal Giappone.
Del resto avere i soldi è facile, basta presentare nel proprio Comune la tessera elettorale timbrata per ricevere i contanti. Così facile che alcuni Comuni hanno prosciugato le loro casse. Ma il (tragi)comico di tutto questo è che nessuno dei cinque referendum ha raggiunto il quorum.

martedì 27 ottobre 2009

NEL BEL PAESE ANCHE LE PORNOSTAR SONO BREVETTATE!

Ve la ricordate Cicciolina? La pornostar entrata a Montecitorio quale deputata italiana, grazie ai voti dei radicali? Ebbene fa di nuovo parlare di se chiedendo i danni a SKY. Per l’esattezza trenta milioni di euro.
Per spiegare la questione, nella fiction “Moana”, che dovrebbe essere trasmessa su SKY all’inizio del prossimo dicembre, ci sarebbe stato un “utilizzo illegittimo del personaggio Cicciolina” che, detto tra parentesi è un marchio registrato presso l’Ufficio Italiano Brevetti. Dunque avanti con l’azione giudiziaria come annuncia l’avvocato Luca Di Carlo, legale rappresentante e fidanzato di Cicciolina al secolo Ilona Staller. Ipotesi ventilata dallo stesso Di Carlo,verrà richiesta anche la sospensione della fiction ed il taglio della parte della Staller (interpretata da Giorgia Wurth).
“Facciamo causa poiché nella mini-serie ‘Moana’ c’è stato un utilizzo illegittimo del personaggio di Cicciolina, del nome e dell’immagine di Ilona Staller. Tutto questo in assenza di autorizzazioni e liberatorie da parte della Staller che ha il diritto esclusivo sul personaggio da lei inventato e registrato”.
Per chi non lo avesse capito in questo Bel Paese si può registrare, brevettare, tutelare, finanche la pornografia o, ancor peggio, chi di questa ne fa mestiere. Quando si dice il vero garantismo.

lunedì 26 ottobre 2009

COSI' FUNZIONA LA GIUSTIZIA NEL BEL PAESE (21)

Sono le 17 del 23 giugno del 2007 a Reggio Calabria, quando Salvatore Condemi, un capotreno, massacra con nove coltellate la moglie divorziata Paola Cangeri, una capo stazione di 42 anni. Ma non è tutto. il terribile delitto viene compiuto davanti agli occhi della figlia di 11 anni.
Sapete per la Giustizia italiana, e segnatamente per la corte d'appello di Reggio Calabria quanto vale la vita della donna e soprattutto l'esistenza completamente distrutta della ragazzina? Si, della creatura, perchè di certo non ci vuole uno psicologo per capire che la bambina porterà dentro di se per tutta la vita, l'orribile scena alla quale è stata costretta ad assistere: magari dapprima non avrà compreso cosa stesse accadendo, poi avrà tentato di distogliere il padre dal gesto, avrà pianto, gridato, cercato aiuto ed alla fine sarà stata uccisa anch'essa, perchè ammazzando la madre davanti ai suoi occhi disperati, il padre ha ucciso anche la sua infanzia e la sua innocenza. Ma soprattutto ha distrutto la sua serenità interiore per sempre.
Ma ritorniamo al nostro dire, sapete - dunque - quanto vale per la Giustizia italiana la vita di quella donna, quanta punizione merita questo gesto compiuto nel contesto appena descritto? Dodici anni di reclusione rispetto ai già pochissimi quindici inflitti all'uxoricida in primo grado. E siete a conoscenza di cosa voglia dire in pratica questo? Che fra benefici, condono, buona condotta e quant'altro il garantismo italiano offre a questa persona, fra meno di cinque anni di poter essere libero come qualsiasi persona per bene.
Alla lettura della sentenza la madre della vittima - Olga Guarnaccia - ha gridato all'assassino che non gli avrebbe dato mai pace: "sarò per sempre la tua ombra". Per questo il Presidente del Tribunale l'ha minacciata di cacciarla dall'aula.
Ed in fine, si deve anche sapere che al momento dell'arresto Salvatore Condemi dichiarò (a verbale) ai poliziotti: "Meno male, finalmente l'ho ammazzata, non sono affatto pentito. Mi dispiace per i miei genitori che stanno male".

venerdì 23 ottobre 2009

DIVORZI ED ANIMALI DOMESTICI

Quando gli animali domestici (cani, gatti, tartarughe, pesci, uccelletti ecc.) diventano un problema? Quando essi appartengono ad una coppia che si separa. A dirla tutta almeno duemila cani ed altrettanti gatti ogni anno entrano in un canile od un gattile proprio perché non possono più essere accuditi dalla “coppia che scoppia”, ed almeno la metà di questi finiscono abbandonati in strada. Le cifre aumentano drasticamente quando si parla di tartarughe, pesci ed uccellini o roditori (coniglietti, criceti) i cui abbandoni non sono stati ancora monitorati in maniera costante.
Per fortuna in almeno la metà delle cause di separazione di coppie che possiedono animali, i due coniugi o conviventi, trovano una soluzione che quasi sempre consiste nel lasciare l’animale a chi lo accudisce maggiormente e sono in crescita le coppie che decidono di tenere le bestiole in affido congiunto.
Secondo i dati ufficiali sono state 4.030 le coppie separate che nel 2008 hanno trovato un accordo per il mantenimento congiunto e per scandire i tempi di visita o tenuta del coniuge (o convivente) che non ha il possesso diretto dell’animale. Insomma, proprio come per i figli.
Il dato dei primi nove mesi del 2009 è in sensibile aumento, in quanto le coppie che ricorrono all’affido condiviso, sono state già 4.107.

giovedì 22 ottobre 2009

SPAGNA: CAVALLI ABBANDONATI MUOIONO DI FAME E SETE

Questa notizia non va assolutamente confusa con quella, pubblicata circa quindici giorni orsono, da tutte le TV e dai maggiori giornali italiani, quella cioè dove si narrava che in provincia di Alessandria una serie di cavalli bradi (selvatici) pascolavano in terreni i cui proprietari non gradivano la loro presenza. Veniva anche precisato che i quadrupedi erano stati abbandonati dai loro legittimi proprietari proprio perché questi ultimi non avevano dove farli pascolare.
Più di una di queste splendide bestie, è stata uccisa e si presume che del fatto sia responsabile il proprietario sul cui terreno l’animale stava pascolando. Ecco, la notizia che segue non ha nulla a che vedere con questa.

Non più solo cani e gatti abbandonati: in Spagna la crisi economica sta mietendo migliaia di vittime tra i cavalli. Lo denuncia il quotidiano “El Mundo”, in un reportage in cui spiega come finanche gli esemplari più cari, un tempo valutati fra gli 8 mila ed i 50 mila euro, sono sempre più spesso lasciati morire di fame dai padroni.
“La crisi fa si che vengano abbandonati in massa, e muoiano nel modo più selvaggio che si possa immaginare”, afferma Concordia Marquez, direttrice dell’Associazione Cyd Santa Maria, un centro di accoglienza equina, unico in Spagna. La Marquez riceve una media di 20 informazioni su cavalli abbandonati ogni giorno.
Il reportage de “El Mundo” denuncia casi di maltrattamento spaventosi: in una proprietà rurale vicino a Malaga – afferma il quotidiano iberico – una decina di cavalli famelici e malati sono stati abbandonati senza acqua, senza cibo ed in un luogo completamente privo di qualsiasi riparo (neanche un albero) dal loro proprietario, un imprenditore edile già denunciato per questo episodio. In conclusione di questa tristissima ed aberrante notizia va detto che quando a questo palazzinaro gli affari gli andavano bene, di cavalli ne aveva una quarantina.
Ma quanto costa mensilmente in Spagna, mantenere un rappresentante della razza equina?
Se il cavallo è da passeggiata 450 euro; da trotto 800 – 1000 euro; da concorso 1.400 euro da galoppo 1.500 euro

mercoledì 21 ottobre 2009

CHIARIAMOCI (PER NOTIZIARVI MEGLIO)

Come qualcuno avrà notato, avendo letto il profilo di chi tiene questo blog, l'intenzione era (ed E') quella di comunicare notizie che sfuggono alle grandi TV, alla stampa in genere. Insomma dare a chi legge il presente post, un taglio di originalità al grido di: "...ma questa notizia la sapevate?". Ciò premesso corre l'obbligo, sempre al titolare, di far sapere ai suoi visitatori che, altra cosa che si era proposta, consisteva nello scrivere un post al giorno (ovviamente salvo il week end!). Orbene l'esperienza ha insegnato che non tutti i giorni quel tipo di notizie ci sono. Insomma non sempre è facile reperire informazioni pochissimo note, ma comunque interesanti tanto da essere apprese. Questa è la ragione per la quale, qualche giorno questo post viene a mancare. Ciò premesso eccovi una notizia sulla quale riflettere un po'.
IN SVEZIA HANNO INIZIATO A BRUCIARE CONIGLI per scaldarsi. Infatti un'azienda energetica è arrivata a realizzare un processo chimico attraverso il quale si possono usare le carcasse dei roditori per produrre un carburante considerato biologico. Da quando ciò è stato reso noto, squadre di cacciatori girano per parchi e giardini delle città svedesi per scovare ed uccidere i miti roditori (va da se che l'azienda le carcasse le paga).
In Svezia, nel solo 2008 sono stati oltre sei mila i conigli abbandonati dalle famiglie. Si, si sta parlando proprio di quelle meravigliose bestioline che vengono acquistate (cuccioli o nani) per un momentaneo capriccio dei bambini, poi quando questi si stancano, allora i roditori vengono cacciati di casa ed abbandonati in strada od in un parco pubblico, alla mercè di chi li cerca per ucciderli. Si è calcolato che 3 mila di quelle bestiole è stato rintracciato ed ucciso dai cacciatori.
Non va dimenticato che la ditta svedese che ricava riscaldamento dagli animali, utilizza anche carcasse di gatti, cervi, cavalli e mucche.
E pensare che noi italiani abbiamo sempre visto la Svezia come una delle nazioni più civili del mondo!

sabato 17 ottobre 2009

I NOSTRI DEPUTATI? I PIU' PAGATI D'EUROPA

Bravissimi a lanciare appelli all'austerity e sempre pronti a spendersi per difendere il potere d'acquisto degli italiani. Un fatto è sicuro, con certi stipendi non è proprio difficile porsi a difesa dei soldi degli altri.
A fare i conti in tasca ai deputati italiani questa volta ci ha pensato Klaus Davi: analizzando le varie voci tra buste paga, rimborsi ed indennità, si è scoperto che gli italiani, in Europa, sono tra i più pagati in assoluto (20.600 euro mensili), in teoria secondi solo agli inglesi (euro 20.760 mensili), anche se va considerato che il costo della vita in Italia è molto più basso rispetto all'Inghilterra e pertanto i nostri parlamentari (i senatori guadagnano di più...) percepiscono il 20% in più dei sudditi elisabettiani.
Seguono i francesi che raggiungono una busta paga di 20.416 euro, poi i tedeschi (10.729 euro), gli irlandesi (8.615 euro) e gli olandesi che si...fermano ad 8.023 euro mensili.

giovedì 15 ottobre 2009

ANCHE QUESTO E' IL BEL PAESE

Davide Ragazzoni ha 40 anni ed è un commercialista che ora vive e lavora a Torino. Di recente è stato riconfermato dal consiglio provinciale della capitale piemontese, nel ruolo già da lui coperto negli scorsi cinque anni e cioè quello di revisore dei conti della Provincia.
Direte "va bene, ed allora?". No Non va proprio bene poichè Davide Ragazzoni è imputato dalla procura della Repubblica di Milano per concorso in associazione per delinquere e truffa ai danni dello Stato.
Il presidente della Provincia piemontese, Antonio Saitta, ha affermato: "per la verità io il problema me lo ero posto. Letta la sua domanda, l'ho convocato e gli ho chiesto espressamente della sua posizione. Mi ha assicurato che non era indagato. Si era a luglio. Beninteso è stato un mio scrupolo: il bando spettava alla Presidenza del Consiglio e non a me"
E pensare che c'è qualche nostro connazionale che si offende se qualcuno all'estero ci chiama "L'Italia dello scarica barile".
IL MINISTERO DELL'ECONOMIA (TREMONTI) E' proprio al verde tanto da dover essere costretto a svendere i mobili di "casa" per ripagare un debito.
Questui i fatti. C.T. è un agricoltore di Bari di 40 anni che si è visto assegnare dalla Corte d'Appello della sua città 25 mila euro di danni per essere stato ingiustamente imprigionato.
Soldi che sembrano proprio non esserci nelle casse dello Stato. Così per oltre un anno l'uomo non si è visto accreditare sul suo conto corrente neanche un euro.
A questo punto il suo legale si è vagamnente indispettito ed ha messo in moto la macchina della Giustizia che prevede il pignoramento in caso di insolvenze di questo tipo. E' così che mobili, armadi e computer della locale sede del Ministero, sono finiti all'asta per racimolare qualche euro da dare all'agricoltore barese.

mercoledì 14 ottobre 2009

CHI CI DEVE PROTEGGERE E' IN CRISI TOTALE

Sembrerà strano, ma purtroppo non lo è: i tagli sono caduti come una mannaia sulla Polizia di Stato. Leggete questi dati e ve ne renderete conto.
A Milano mancano 600 agenti; a Torino 300; a Napoli circa 500 ed a Roma addirittura 1400.
Le Forze dell'Ordine e particolarmente la Polizia, in tutta Italia sono sotto organico di 15 - 20 mila uomini (e donne); quel che più è grave è che sopratutto risultano assenti coloro che hanno meno di 40 anni. Proprio per questa ragione è difficoltoso mettere insieme i servizi che richiedono maggiore energia ed agilità: le volanti, le pattuglie dei celerini, gli organici dei poliziotti di quartiere, i "falchi" (poliziotti in borghese su motociclette civetta) e via di questo passo.
Non meglio la Polizia sta per quanto riguarda i mezzi a sua disposizione: su 24 mila macchine a sua disposizione, almeno 7 mila sono in costante manutenzione in quanto hanno più di 200 mila Km percorsi; manca finanche la benzina (il Comune di Alessandria si è accollato la spesa del carburante per le volanti per molti mesi), oltre a scarseggiare, fino a quasi essere ormai assenti, gli etilometri, gli strumenti per controllare la velocità delle auto e perfino quasi totalmente assente negli uffici la cancelleria.
Insomma la Polizia è allo stremo.
Pensate che ogni cinque agenti che vanno in pensione ne viene rimpiazzato solo uno (cioè il 20%) e di quelli in servizio si sta abbassando notevolmente l'età media: solo otto su cento hanno meno di 30 anni.
La Polizia di Stato, inoltre, è l'unico caso di pubblico impiego che non ha nessun piano di previdenza integrativa; da 21 mesi i poliziotti italiani stanno aspettando il rinnovo del loro contratto per il quale il Governo ha proposto un aumento di 40 euro mensili lordi. Come se tutto questo non bastasse, da quindici anni manca in Polizia il riordino delle carriere con relative riqualificazioni e promozioni.
E dire che non si sta parlando dei soliti quattro gatti ma di:
893 dirigenti
1.839 vice questori
723 commissari capi
19.230 ispettori
666 vice ispettori
13.677 sovrintendenti
38.976 assistenti
29.320 agenti
Fra questi le donne sono circa 15.000.
Lo stipendio medio va dai 1250 ai 1400 euro.

martedì 13 ottobre 2009

IL MACHO IDOLO DELLE DONNE? UN TRISTE ALCOLIZZATO

Crolla inesorabilmente un altro sexi simbol maschile. Si tratta di David Hasselhoff, il mitico bagnino di "Baywatch" ed anche protagonista della serie "Supercar", che per anni ha fatto impazzire milioni di donne in tutto il mondo. L'uomo è stato vittima di un altro avvelenamento da alcool. Il divo noto per il suo splendido fisico ed il bel volto, è stato dimesso ieri dal Capio Nightingale Hospital di Londra dove era stato ricoverato d'urgenza in coma etilico a seguito di una sbronza che l'attore statunitense si è presa al St. Martins Line Hotel, dove era stato invitato per la festa di compleanno di Simon Cowell.
E' accaduto l'altra domenica ed a dare l'allarme Haylay, la figlia (adolescente) dell'attore . La ragazza ha infatti trovato il padre nella residenza di famiglia ad Encino; l'uomo era disteso in terra e privo di sensi. Purtroppo una scena già vista un paio d'anni orsono quando la stessa Haylay mise un video su Youtube nel quale documentava il dopo sbornia del genitore, chee semi-incosciente, blaterava parole a vanvera.

lunedì 12 ottobre 2009

COSI FUNZIONA LA GIUSTIZIA NEL BEL PAESE (20)

Solo dopo 12 (dodici) anni ha visto "trionfare" la giustizia (la "g" minuscola non è un errore). Questa è la storia dell'attrice romana Gioia Maria Scola volto del cinema e della TV.
La protagonista di questa vicenda dopo aver lavorato in alcuni fotoromanzi, ha partecipato a vari film italiani ("Anemia", "Bugie rosse", "Sensi", "Nel giardino delle rose", "Yuppies 2" e "Forever"). Successivamente è co-sceneggiatrice del film "Malefemmene" interpretato da Giovanna Mezzogiorno. Poi, nel 1995, Gioia Maria Scola, dopo un viaggio effettuato nel 1992 a Rio de Janeiro dove si era recata per subire un intervento di chirurgia estetica, viene arrestata con l'accusa di essere una trafficante di cocaina.
Ad essere nel mirino dei giudici la sua relazione sentimentale con Vincenzo Buondonno, poi ammanettato perchè considerato un narcotrafficante di rango.
Ad accusare l'attrice romana c'erano i verbali di un pentito, Mario Fienga. E' così che Gioia Maria Scola resta 73 giorni chiusa in carcere ed altri 76 agli arresti domiciliari.Ma l'assoluzione definitiva (per non aver commesso il fatto) se la vede riconoscere soltanto nel giugno 2007 quando ormai la sua carriera è stroncata, e soltanto in questo ottobre del 2009 le arriva il risarcimento di 50 mila euro per l'ingiusta detenzione ed altri 12 mila per gli 11 anni del processo subìto.

venerdì 9 ottobre 2009

QUANTE STORIE COME QUESTA NON VENGONO ALLA LUCE

Questa è la vicenda di una ragazza di 15 anni che ha avuto il coraggio di denunciare e quindi far arrestare il suo aguzzino. E' però doveroso sottolineare come fatti uguali a questo ne esistano a migliaia ma soltanto una minimissima parte riesce a venire alla luce del sole, e questo per il semplice fatto che è difficile trovare il coraggio di ribellarsi quando si è ancora adolescenti.
Dory, una quindicenne rom, di nazionalità romena, è giunta in Italia soltanto tre mesi fa. E' arrivata con il consorte di 19 anni al quale il padre l'aveva venduta in Romania. Qui giunti il marito ha preso alloggio con Dory in un campo nomadi di Aprilia, nei pressi di Roma.
Il giorno che aveva conosciuto quel ragazzo, le era sembrato persona dabbene e di cui fidarsi. Ma, giunti in Italia, dopo la prima notte trascorsa al campo di Aprilia, quel "bravo ragazzo" si era trasformato in un mostro. L'aveva portata alla stazione Termini (di Roma) affidandole il compito di rubare e chiedere l'elemosina. Dory si era subito opposta, così lo sposo ha iniziato a prenderla a calci, pugni e morsi su tutto il corpo.
"Se non porto i soldi, lui mi taglia la gola, mi picchia con la cinghia", ha raccontato in lacrime agli agenti della Polfer, che l'altro ieri l'avevano notata rannicchiata e terrorizzata in un angolo della stazione romana.
"Ora voglio tornare al mio Paese da mio padre", ha detto dopo l'arresto del coniuge. Pur sapendo che il padre è il maggiore responsabile di questi tre mesi di inferno che è stata costretta a vivere in Italia.

giovedì 8 ottobre 2009

SEGRETARIA LICENZIATA PER AVER MANGIATO UNA POLPETTA MENTRE PREPARA UN PRANZO DI LAVORO

Magdalene H. è una donna di 59 anni che da 34 lavora (e da tutti riconosciuta come impiegata modello) in qualità di segretaria a Dortmund (Germania) presso l'Associazione dei Costruttori Edili della Westfalia. Nel luglio scorso (ma la notizia è uscita soltanto ora grazie al giornale tedesco BILD)è stata incaricata dal presidente dell'Associazione Hermann Shulte-Hiltrop, di allestire un pranzo di lavoro. Poco prima che i convitati entrassero nella sala, la donna si è recata a controllare se tutto fosse stato disposto secondo i suoi ordini. Nel fare questo ha preso una polpetta e l'ha mangiata con l'unico scopo di assaggiarla.
Un collega l'ha veduta ed ha riferito l'episodio al presidente dell'Associazione, il quale ha chiamato la "colpevole" che non ha avuto nessuna esitazione ad ammettere di aver mangiato la polpetta, mai immaginando che questa "confessione" le sarebbe costata il posto di lavoro. Il giorno successivo, infatti, ha ricevuto la lettera di licenziamento per "furto"!
Nessun sindacato è riuscito a difenderla data l'irremovibilità di Hermann Shulte-Hiltrop, il quale ha testualmente dichiarato:
"vista dall'esterno può sembrare una bagatella, ma noi lavoriamo con informazioni e dati molto sensibili. Se non ci si fida più di qualcuno, la cosa non crea una buona atmosfera".
L'avvocato della segretaria la difende dicendo che un dipendente può tranquillamente mangiare una polpetta in un pranzo di lavoro senza che ciò appaia neanche sconveniente, tanto più che la sua assistita era convinta di agire nella più totale correttezza. Da parte sua il giudice ha affermato come non si possa parlare di "caso classico di furto" e per questo, lo stesso magistrato ha proposto all'Azienda una conciliazione, con la revoca del licenziamento e la pronuncia di un'ammonizione a carico della penalmente incolpevole Magdalene H.
Ma la proposta è stata rifiutata dai vertici dell'Associazione dei Costruttori Edili della Westfalia che hanno ottenuto di portare la segretaria in tribunale: il processo inizierà nel gennaio del 2010 davanti al tribunale del lavoro di Dortmund.
P.S. Gentili visitatori di questo blog, avrete capito che qui le notizie si forniscono e non si commentano, vero?
Apprezzate dunque quanto pazienza ha, chi scrive, per non dire nulla su i dirigenti di questa Azienda teutonica per quello che stanno facendo ad una impiegata modello che li ha serviti per 34 anni.

mercoledì 7 ottobre 2009

LA GIUSTIZIA E' LENTA ED IL CITTADINO RISCHIA LA VITA

Luigi Leonardi è un negoziante titolare della ditta “Leolamp” che si trova(va) al confine fra Scampìa e Melito, nella periferia napoletana. Quanto segue è la (tragica) storia, da lui stesso narrata e che dimostra ancora una volta come la Magistratura sia vittima di una pericolosa e colpevole lentezza.
Sentite i fatti narrati dal protagonista stesso.
“Un giorno sono entrati in cinque e mi hanno detto che: ‘la zona è nostra. Tu ci devi pagare’. Veniamo da Secondigliano, come dire da Scampìa. Dopo aver fissato la tariffa a 2.500 euro settimanali, con consegna al sabato mattina ed essersi intrattenuti nel mio negozio fra lampadari e luci varie per oltre un’ora, se ne sono andati.”
Il commerciante sperava fosse finita lì. Pia illusione. “Dieci giorni dopo sono venuti in due, due che poi hanno fatto una brutta fine, uno morto in una sparatoria e l’altro è su una sedia a rotelle. Ma ritorniamo a quel giorno quando, appena presentatisi mi hanno detto: ‘e noi chi siamo? Siamo peggio di quelli là?. Come ti sei regolato con quelli di Secondigliano, ti devi regolare con noi. Facciamo 1500 euro ogni sabato mattina’.
Allora, e siamo alla fine del 2005, Luigi Leopardi aveva quattro negozi, a Chiaia, nel cuore di Napoli, e poi in tre località dell’hinterland: Melito, Giugliano e Cardito. In più una fabbrica che riforniva direttamente di lampadari e di quant’altro necessario i punti vendita.
“Nel giro di pochi giorni, nel mio ufficio, i c’è stata una processione di soldati dei clan; quelli di Cardito, poi quelli di Ottaviano ed infine il boss di Giugliano mi ha mandato a chiamare: ‘Noi non ti abbiamo mai scocciato, tu adesso dai qualcosa anche a noi e sei a posto’ “
Per “mettersi a posto” Luigi Leopardi versava sei mila euro settimanali ai vari clan. Il commerciante ha resistito quasi un anno, lo dissanguavano, strozzavano, un po’ alla volta, racconta, e conclude: “io non ce la facevo più. Ma loro volevano i soldi. Sempre soldi. Altri soldi. Ho chiuso la fabbrica, ho chiuso Chiaia, ho chiuso Cardito, ho chiuso Melito, ho chiuso Giugliano, ho messo sul lastrico 17 famiglie, quelle dei miei dipendenti. Ma non è servito a nulla”.
Questa storia è un grido disperato, quello ad una Giustizia che non c’è.
“Mi ero rifugiato in un mininegozio che mi era restato ad Aversa, quando nel giugno del 2007 sono venuti in tre su due motorini. Sono stati di poche parole ‘Vieni con noi’. Mi hanno portato al Terzo Mondo, un quartiere degradato di Secondigliano e mi hanno chiuso in uno scantinato per una intera giornata. Mio padre, a suo tempo, si era indebitato ricorrendo alle cambiali e quelle cambiali sono finite nelle mani dei clan. ‘Tu o tuo Padre ci dovete pagare 26 mila euro, altrimenti lasciaci questo negozio e vattene’; poi mi hanno messo la canna di una pistola in fronte. Non sapevo cosa fare. Alla fine mi hanno liquidato così: ‘cominciamo dalla macchina e dalla moto che tieni’ le hanno valutate 13 mila euro e se le sono portate via dicendo. ‘Gli altri ce li darai’ “
Qualche settimana dopo Luigi Leopardi ha varcato la porta del commissariato ed ha firmato la denuncia. E’ poi tornato dalla Polizia decine di volte ed ha riempito centinaia di pagine di verbali. “Ho dato nome e cognome di trenta delinquenti che mi hanno minacciato, sequestrato e spremuto 640 mila euro riducendomi sul lastrico”.
Sono trascorsi due anni da questi fatti e Luigi Leopardi è solo come e più di prima. “A gennaio 2008 l’indagine era finita. I nomi dei miei aguzzini sul tavolo del Pubblico Ministero. Ma da allora non è accaduto proprio nulla. Nemmeno un arresto, il PM non mi ha mai chiamato per ascoltarmi, ma io cosa debbo fare ora? Siamo quasi alla fine del 2009 ed ho perso tutto. La famiglia, gli affetti, il lavoro. Non ho più nulla. Se non la paura che mi sparino per averli denunciati.”

lunedì 5 ottobre 2009

CANONE: ECCO QUANTO ABBIAMO ARRICCHITO LA RAI

Se mai a qualcuno fosse venuto in mente di pensare che la RAI sia povera ed è per questo che così frequentemente aumenta il canone, sarà opportuno che si documenti con quanto si riporta qui sotto che non solo dimostra come tale pensiero sia errato, ma comprova come la stessa RAI si sia arricchita con i soldi degli italiani.
Orbene si è scoperto, da non molto tempo, che ammonta a più di mille (1.000) pagine l’elenco dei possedimenti di RAI spa e delle sue società controllate. Elenco peraltro reperibile utilizzando i loro codici fiscali alla banca dati del Catasto. Certo dentro ci sono tutte le proprietà più note: via Teulada, mura e terreni di Saxa Rubra a Roma, la sede di Corso Sempione a Milano, gli immobili delle sedi regionali dell’azienda, in alcuni casi anche con i loro prati all’inglese che li circondano.
Mal il patrimonio, che un quotidiano a grande tiratura è riuscito a censire, è davvero imponente:
755 fabbricati divisi in ogni provincia italiana,
857 terreni, di proprietà soprattutto di RAI, Rai way e Sipra. Per Rai way, che si occupa della trasmissione del segnale, i possedimenti sono in realtà di più, ma si tratta per lo più del diritto di superficie per le antenne, mentre la proprietà dei terreni resta in altre mani.
Come è chiaro i nostri soldi sono stati investiti in mattoni, che restano; terreni, non proprio valorizzatissimi:
281 pascoli,
173 appezzamenti ad uso seminativo (e non è noto se siano o no coltivati e, nel caso, da chi);
126 boschi, a vario titolo,
96 terreni incolti;
67 uliveti;
43 vigneti;
21 frutteti e poi altri 50 terreni divisi fra laghetti, semplici prati e perfino qualche agrumeto.
Il tutto sparso ovunque in Italia.
La RAI ha terra a Cortina, e negli arcipelaghi intorno alla Sicilia: Possiede 8 ettari in Cadore ed è latifondista in Puglia, oltre ad averne alle porte di Brescia e Bergamo come fra i casali in Umbria e Maremma.
Se ne trova traccia – solo per le grandi cifre – anche nel bilancio consolidato del 2008. Il costo storico di terreni e fabbricati lì riportato è di 515 milioni e 400 mila euro (più di mille miliardi delle vecchie lire). Ed è meglio ci si fermi qui al fine di non impelagarci in conti di rivalutazione basati su Leggi succedutesi nel tempo e che chiaramente han fatto lievitare, e non di poco, tale cifra.
Va comunque anche detto che non sempre è stato un punto di forza poter contare su questi beni immobili per la RAI, infatti sono comunque destinati ad essere i primi a finire sotto pignoramento in un qualsiasi contenzioso con chiunque, laddove non si trovassero disponibilità liquide per la bisogna.
Pur avendo tante proprietà sparse per l’Italia (i beni magari non sono nemmeno noti nel dettaglio a chi amministra l’azienda) e spesso frutto di fusioni societarie, non c’è in RAI una immobiliare specifica pronta a mettere a reddito terreni e mattoni. In qualche caso ci pensano le società controllate come la Sipra che è riuscita ad affittare due proprietà in via Teulada (a Roma) al Comune della città che peraltro non sembra essere di una puntualità svizzera nell’esborso delle relative pigioni. Sempre la Sipra affitta a terzi alcuni uffici della sua sede di Napoli.
Diversa sorte hanno i terreni che spesso vengono lasciati a se stessi. In un paio di casi sono perfino frutto di donazioni post mortem di cittadini così affezionati alla RAI di averla compresa fra i legittimi eredi. C’è un terreno in Sicilia lasciato alla Chiesa ed alla RAI e non si sa chi dei due oggi lo gestisca.
Ma a parte questi singoli casi, il resto del patrimonio è stato costituito canone dopo canone, pagato per decenni da milioni di italiani, la maggior parte dei quali non è al corrente di quanto appena detto..