E’
DIVENUTO UN REATO
DARE
DELLO IETTATORE
Per
l’amor di Dio, non voglio certo mancare di rispetto ai supremi (ed anziani)
giudici di una delle istituzioni più alte della nostra repubblica. Vi confesso,
però, che leggere questa sentenza mi ha lasciato molto, molto, ma molto
perplesso e per due ragioni: per la forma e la sostanza. La forma –
per l’uomo della strada – è quasi indecifrabile. La sostanza…beh, giudicate voi
se si può rischiare il carcere per aver dato del menagramo a qualcuno. Infatti
per la Corte di Cassazione:
“commette reato di diffamazione chiunque
adoperi termini che risultino offensivi, in base al significato che essi
vengono oggettivamente ad assumere, a prescindere dal loro spessore culturale e
dalla base scientifica, nella comune sensibilità”.
Infatti è
“Dolorosamente noto che il ‘sapere
superstizioso’ diretto a distinguere ed a disprezzare categorie sociali,
identificate per sesso, religione, colore della pelle, provenienza etnica, culturale,
ha condotto ad ingiustificate emarginazioni, a disumane persecuzioni”.
Questa
sentenza mette al bando qualsiasi parolaccia che ci possa uscire dalla bocca
sia in uno scatto d’ira, sia come battuta salace. E che i supremi giudici
abbiano impegnato il loro genio giurisprudenziale per tanto poco, mi sorprende.
Ma si sa, i latini dicevano “Dura Lex, se Lex”.
Nessun commento:
Posta un commento