PRODUTTORI
E BUONGUSTAI
Oggi
desidero uscire un po’ dal seminato delle notizie, pur se rare, sviziose e, spesso, serie. Il tutto per mettervi al corrente di alcuni dati che concernono il consumo del caffè e della
pasta nella nostra nazione. Come è accaduto a me, anche a voi il leggerli desterà un minimo
di…stupore.
Vediamo.
I
maggiori produttori mondiali di caffè sono – nell’ordine – il Brasile, il
Vietnam, la Columbia e l’Indonesia. A questi Paesi seguono con ordine variabile
secondo le buone o cattive annate dei raccolti il Messico, il Guatemala,
l’Honduras, El Salvador ed il Nicaragua.
Avreste
mai immaginato che ordinando un caffè al bar con molte probabilità vi viene
servito un prodotto che giunge dal Vientnam? Io proprio no. Sud America OK, ma
Vietnam proprio non lo conoscevo come (addirittura) secondo produttore mondiale
di caffè. Bell’ignorante che sono.
Ma
tutte queste migliaia di tonnellate di prodotto, dove vanno a finire? L’Europa
è la principale consumatrice di caffè, ma - al contrario delle correnti convinzioni - l’Italia occupa soltanto la
dodicesima posizione della lista, subito dopo la Francia. Ai primi
posti come bevitori della “tazzulella ‘e caffè” ci sono la Finlandia con circa
dieci Kg l’anno a persona, seguita da Danimarca, Olanda, Norvegia e Svezia.
Questo
nostro meraviglioso Paese risulta invece il primo al mondo come produttore di pasta
con ben 3.247.322 tonnellate l’anno, siamo seguiti dagli USA con due milioni;
dopo gli americani ci sono, nell’ordine, Brasile, Russia, Turchia, Iran,
Egitto, Venezuela, Messico e Germania. Inutile aggiungere che nel consumo
della pasta siamo i primi al mondo con 26 chili annui pro-capite. In questa
classifica dei consumi siamo seguiti dal Venezuela (13 Kg), Tunisia (11,9),
Grecia, Svizzera, Svezia, USA, Cile, Perù e Francia.
E’
vero che le statistiche rompono un po’ le scatole, ma queste mi sembrano
intriganti oltre che interessanti, proprio per i prodotti (a noi
particolarmente cari) che prendono in considerazione.