venerdì 5 novembre 2010

GLI AUTOMOBILISTI E LO STATO

Voi sapete che dal primo gennaio 2002 noi spendiamo in Euro e non più in Lire. Perché vi dico questo? Poiché non sono molto esperto nella matematica, e per comunicarvi questa notizia dovrei tradurre in Euro la cifra di 100 mila miliardi (centomilamiliardi!!!) di lire. Questa è la somma annuale che gli automobilisti italiani versavano – appunto al 2002 – allo Stato. Inutile aggiungervi come questo quantum sia certamente aumentato (come tutto…), ma non ne conosco l’entità attuale per cui preferisco parlare di una cifra per difetto piuttosto che darvi dati errati.
Si, ci avete colto, l’Erario italiano praticamente campa, vive, si nutre e si ingrassa soprattutto con i soldi degli automobilisti, infatti quale ente, fabbrica, industria, società od opificio, paga ogni dodici mesi centomilamiliardi di lire? Malgrado ciò, non lo crederete, è proprio su questa categoria che il medesimo Stato si accanisce con le mascalzonate più ignobili: legittime ma sicuramente (molte) illogiche, stupide, vessatorie (vi ricordate i semafori con il trucco?), continuando così a spillare fior di denari dalle tasche della suddetta martoriata e vilipesa categoria.
Qualche esempio: al giorno d’oggi molte case automobilistiche garantiscono le loro vetture per cinque anni; altre per quattro ed un numero molto inferiore per tre. Bene Il nostro Nuovo Codice della Strada ha portato la prima revisione del veicolo da dieci a quattro anni! Si insomma portiamo l’auto nuova, ancora in garanzia a revisionare. Perché? Ma per pagare la dovuta “tassa” sulla revisione medesima e, attenzione, tassa che dall'entrata in vigore di questa legge è già raddoppiata.
Medesima cosa vale per i “tagliandi di garanzia”: anch’essi sono passati da dieci a due anni.
Vogliamo parlare del giubbotto catarifrangente? Vi ricordate cosa cacchio non è stata la campagna per costringerci a comprarlo ed a tenerlo nella nostra vettura? Lo impone il Nuovo Codice della Strada, ci hanno detto. Poi se vai a leggerlo scopri che è obbligatorio indossarlo in caso che la macchina vada in panne (e tu scenda da essa) ma che NON ripeto NON, ribadisco NON è obbligatorio tenerlo a bordo. Avete idea quanti milioni ne siano stati venduti e quanta IVA su queste vendite l’Erario abbia incassato?
Ma leggendo attentamente il famoso Nuovo Codice della Strada si fanno scoperte che hanno del comico. Una per tutte: l’ordinanza che riguarda le catene antineve non solo le dichiara obbligatorie per “tutti” (da Agrigento a Trieste) ma non specifica per quali mezzi, e, ripeto, si limita a dire "obbligatorie per tutti". In una parola dovrebbero portarle presso di loro anche motociclisti e ciclisti. Direte che: “va bene io non le porto”, d’accordo ma vi può sempre capitare che troviate il tutore della Legge pignolo che a voi che abitate a Taormina e venite fermati a Naxos, vi multi in quanto non le avete a bordo. Se questo esempio non bastasse, state attenti poiché vi potrebbe accadere di venire fermati a bordo della vostra bicicletta a Cagliari, e multati per la stessa ragione.
Insomma ciò che il legislatore non ha capito e quindi non ha tenuto nel dovuto conto è la banale osservazione di che po’, po’ di potere ha messo in mano ai famosi tutori della Legge. Si, insomma, lo Stato pur di spillarvi soldi non si interessa minimamente che voi siate costretti a subire le prevaricazioni più incredibili da parte di persone in divisa che vi multano pur sapendo che quel che vi stanno facendo è una vera mascalzonata ma che gli viene dal fatto di far rispettare la Legge; così come non gliene può interessare di meno delle vere e proprie imbecillità che ci fa passare per Leggi da rispettare. E state attenti, vi ho parlato delle cose meno, credetemi, meno eclatanti: se vi andate a spulciare il Codice vi si drizzano i capelli in testa. Vuoi per disposizioni cervellotiche vuoi per assurdità incredibili che ogni automobilista incontra, come quella – ad esempio – secondo la quale per cambiare una lampadina dal costo di un euro ne dovete spendere 50 di manodopera!
Per oggi chiudiamola qui, non voglio avvelenarvi. Un fatto è certo: centomila miliardi di vecchie lire costituiscono l’importo di due finanziarie di quelle più pesanti denominate di “Lacrime e sangue” e noi automobilisti, cioè la categoria più vessata d’Italia, continuiamo a pagarli annualmente, ben sapendo che oggi come oggi non saranno rimasti quei centomila miliardi ma ad essi se ne saranno aggiunti almeno altri venti mila.
E lo Stato, anzichè essere grato a questa categoria, ad ogni pie' sospinto la tartassa con la ridicola giustificazione che lo fa "per la tutela dell'automobilista".

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