PER NOSTRA FORTUNA ANCHE
LE ZANZARE SI AMMALANO
Vi sembrerà strano, ed in effetti potrebbe anche esserlo, sta di fatto che le zanzare portatrice di malaria (anofele) sembra stiano scomparendo da alcune aree del continente africano,tra le quali: Tanzania, Eritrea, Ruanda, Kenia e Zambia.
Secondo alcune ipotesi avrebbero contribuito a debellarle alcuni "strumenti" messi in campo dall'uomo, come le zanzariere da letto imbevute di insetticida, ma il fenomeno è stato registrato anche in zone nelle quali queste soluzioni non sono ancora diffuse. Secondo altri ricercatori la morìa di insetti sarebbe imputabile all'irregolarità delle piogge che continuano a cadere anche fuori dalle stagioni tradizionali a causa dei cambiamenti climatici.
Un'altra ipotesi è che tra le zanzare si sia diffuso un virus od un fungo. Intanto un gruppo di scienziati dell'Istituto Pasteur di Parigi, ha annunciato di aver compiuto passi avanti nella messa a punto di un vaccino che protegerebbe dall'infezione (malarica) nel 64/77% dei casi.
lunedì 30 settembre 2013
venerdì 27 settembre 2013
SAPETE CHI RAPPRESENTA
Sentite cosa ho scoperto – spulciando
qua e là – fra varie email. L’autore di questa è un certo “Sandro B.” che per
suoi motivi non si vuole meglio identificare.
Le
maschere di “Occupy”, rappresentano un personaggio storico: Guy Fawkes, militare,
che organizzò un attentato dinamitardo (“La
congiura delle polveri”) contro re Giacomo Primo d’Inghilterra ed il
Parlamento. L’attentato, sventato il 5 novembre 1605, mirava a far saltare in
aria il palazzo di Westminster, per far salire
al trono un re cattolico. Ma la fama di Fawkes si deve ad un film del
2006, “V per vendetta”, a sua volta
tratto da una serie di fumetti del 1982: La “V ” è un personaggio mascherato che lotta contro
un governo totalitario. La maschera di “V”, disegnata da Davide Loyd, rappresentava
Fawkes. Fu adottata per la prima volta da Anonymous, gruppo nato su Internet
che nel 2008, protestò, negli USA, contro i tentativi della chiesa di “Scientology”
di censurare Internet.
Nel
2009 le maschere sono riapparse a Londra, durante le proteste contro lo
scandalo delle spese dei parlamentari; in fine sono state adottate nel 2011 dal
movimento “Occupy” contro le disuguaglianze sociali ed economiche.
giovedì 26 settembre 2013
QUANDO A TORDI E QUANDO A GRILLI
O se preferite i tempi delle vacche grasse e quelli delle vacche magre. Ecco oggi siamo alle magre, infatti malgrado approfondite ricerche non sono riuscito a trovare una notizia degna della vostra attenzione.
A meno che non abbiate a contentarvi dei
GIOCHI BESTIALI
Anche se il filosofo olandese Johan Huizinga ci ha etichettati come unico animale che gioca (homo ludens), altre specie sono in grado di divertirsi servendosi degli elementi ambientali: ad esempio gli elefanti cuccioli amano giocare con dei bastoncini.
Per quanto riguarda le scimmie - cercopitechi e scimpanzè - vi è finanche una diversità di modi e di strumenti di "uso" ( per il divertimento ) fra maschi e femmine. Nei primi, ad esempio, la popolazione maschile preferisce dilettarsi con le macchinine, mentre le loro femmine amano giocare con le bambole (studi ovviamente fatti negli zoo).
Tra gli scimpanzè le femmine amano usare pezzi di corteccia d'albero che trattano come cuccioli. Cosa questa che lascia i maschi del tutto indifferenti, questi infatti preferiscono dondolarsi (altalena) con qualsiasi cosa possa sostenere il loro peso.
La domanda che si pongono i ricercatori è: "le differenze fra maschi e femmine, sono quindi innate?"
O se preferite i tempi delle vacche grasse e quelli delle vacche magre. Ecco oggi siamo alle magre, infatti malgrado approfondite ricerche non sono riuscito a trovare una notizia degna della vostra attenzione.
A meno che non abbiate a contentarvi dei
GIOCHI BESTIALI
Anche se il filosofo olandese Johan Huizinga ci ha etichettati come unico animale che gioca (homo ludens), altre specie sono in grado di divertirsi servendosi degli elementi ambientali: ad esempio gli elefanti cuccioli amano giocare con dei bastoncini.
Per quanto riguarda le scimmie - cercopitechi e scimpanzè - vi è finanche una diversità di modi e di strumenti di "uso" ( per il divertimento ) fra maschi e femmine. Nei primi, ad esempio, la popolazione maschile preferisce dilettarsi con le macchinine, mentre le loro femmine amano giocare con le bambole (studi ovviamente fatti negli zoo).
Tra gli scimpanzè le femmine amano usare pezzi di corteccia d'albero che trattano come cuccioli. Cosa questa che lascia i maschi del tutto indifferenti, questi infatti preferiscono dondolarsi (altalena) con qualsiasi cosa possa sostenere il loro peso.
La domanda che si pongono i ricercatori è: "le differenze fra maschi e femmine, sono quindi innate?"
mercoledì 25 settembre 2013
FORSE
DIVERREMO INVISIBILI
GIRANDO
UN INTERRUTTORE
Non
passerà ancora molto tempo che la Ricerca ci renderà invisibili? Sembra proprio
così, infatti all’Università di Dallas (Texas, USA) alcuni ricercatori hanno
ideato un “mantello” in grado, se non proprio di regalare l’invisibilità, di
darne almeno l’illusione.
Il
delicato lavoro di questa equipe di scienziati, si è ispirato al principio
fisico, presente in Natura, per cui si procurano i miraggi. Lo studio ha per
protagonisti dei nanotubi in carbonio. Si tratta di cilindri di spessore
microscopico, resistenti come l’acciaio ma che hanno il peso specifico
dell’aria, dotati di una grande capacità di trasferire il calore nelle zone a
loro circostanti. La differenza di temperatura crea le stesse condizioni di un
miraggio: i raggi di luce vengono deviati e, invece dell’oggetto “nascosto” ,
l’occhio umano vede l’ambiente che lo circonda.
Ma
non termina qui lo studio, proprio grazie alle caratteristiche dei nanotubi in
carbonio, sarà possibile attivare o disattivare il sistema istantaneamente,
tramite un interruttore.
martedì 24 settembre 2013
I
GENI ITALIANI MISCONOSCIUTI
Se
vi domandassi: “sapete chi sono Marco Astorri e Guy Cicognani?” voi di certo
alzereste le spalle come per dire: “ma che stai dicendo”. Proprio questo è il
punto del post odierno: i Geni che non conosciuti dal gran pubblico. I nomi
citati sono infatti di un paio di imprenditori della “Bio on” che hanno
realizzato un nuovo materiale biodegradabile denominato “Minerv-Pha”
assolutamente rivoluzionario. Il Minerv-Pha, infatti, non solo è biodegradabile
ma immerso nell’acqua (anche in quella di mare) si scioglie nel giro di una
quarantina di giorni venendo “digerito”,
dall’ambiente, si, insomma, sparisce del tutto.
Ma
non è soltanto questa la grande novità, l’altra consiste nel particolare
secondo il quale il nuovo materiale viene prodotto a partire non da
sostanze commestibili (come mais ed altri cereali di alcune bioplastiche
concorrenti) ma dagli scarti di lavorazioni agricole.
Quanto
sopra vuol dire che i mari ed i fiumi con le loro relative numerose esistenze
che vi vivono, non saranno più inquinati e la fauna non verrà più distrutta
vuoi dall’inquinamento vuoi dal fatto che pesci di tutte le dimensioni
rimangano soffocati da buste di plastica o pezzetti di queste.
Prima
di dare forma a sacchetti, bottiglie, imballaggi e componenti elettronici, il
Minerv-Pha ha una lunga preparazione: la materia prima per ottenerla, è una
plastica naturale che viene accumulata (come riserva interna di energia) da alcuni tipi di batteri che si nutrono con
sughi di scarto della barbabietola da zucchero. La sostanza viene prima
estratta ed essiccata, poi opportunamente trattata ed alla fine diventa un
materiale con ottime caratteristiche meccaniche; in particolare, resistenza,
flessibilità e stampabilità che la rendono ideale per le applicazioni
commerciali.
Alla
fine del suo ciclo, la Minerv-Pha diventa appetibile per un altro genere di
batteri che popolano fiumi e mari: questi, in un arco di tempo compreso fra i
dieci ed i quaranta giorni, decompongono la bioplastica e ne fanno perdere ogni
traccia.
Entro
quest’anno dovrebbe iniziare la produzione industriale di questa “miracolosa”
bioplastica.
lunedì 23 settembre 2013
UN
ALBERGO IN SCATOLA
Non
capite il titolo? Vi assicuro che in esso non vi è nulla di errato. Vi sto
parlando del primo sbalorditivo minihotel già installato nell’aereoporto internazionale
Sheremetyevo di Mosca.
Dotato di due letti, un comodino, TV
touchscreen, Wi.fi, sistema di ventilazione, prese di corrente elettrica,
tendine a protezione della privacy e lampada a Led, questa speciale “scatola
del sonno” di quattro metri quadrati di
superficie e tre di altezza è stata pensata e realizzata al fine di permettere
a chi deve attendere molte ore, per varie ragioni ( spostamenti di voli,
ritardi, coincidenze, scioperi, ecc.), e non sa come avere un minimo di
comodità che non sia lo sdraiarsi in terra vicino ai propri bagagli.
E’
chiaro che questa Sleepbox può essere installata anche nelle stazioni
ferroviarie. L’idea e la realizzazione di tale originale creazione, la si
deve agli architetti russi dell’Arch
Group, che con essa hanno trovato un concreto e piacevole sistema per alleviare
la stanchezza dei viaggiatori causata spesso semplicemente dalla lunghissime ore di attesa fra un viaggio e l'altro.
venerdì 20 settembre 2013
NOI RISPARMIAMO E L’EUROPARLAMENTO?
So perfettamente di aver affrontato il seguente argomento tempo
addietro, molto, molto “tempo addietro”, malgrado ciò, oggi desidero
rinfrescarvi la memoria in maniera che possiate continuare a confrontare i
risparmi che vengono a noi chiesti – ed obbligatoriamente pretesi – rispetto a
ciò che fanno i governanti dei 27 Paesi che costituiscono il ben noto
europarlamento.
Prima che leggiate questo post, ci tengo a ricordarvi che
l’Europarlamento è quell’organismo che ha discusso ed approvato:
1) – come deve essere la curvatura della banana.
2) – quale la rotondità e la lunghezza delle
salsicce
3) – la grammatura dei frutti kiwi
Orbene queste – e molte altre addirittura più
ridicole e pazzesche – sono le decisioni dei Parlamentari europei che – come se
non bastasse – per quanto riguarda il welfare, ci invitano quasi a scadenza
giornaliera, a tirare la cinghia al fine, ci informano, di non fare la fine
della moderna Grecia.
A questo punto non mi posso esimere dall'aggiungere - a nostra vergogna - ma almeno in Grecia si ribellano.
Ma torniamo agli eurodeputati. Chi sono costoro? Come vivono e quanto ci
costano? Ecco, gentili visitatori di questo blog: ci ho messo un po’ di tempo,
ho incontrato varie difficoltà, ma posso finalmente rendervi edotti a che
classe appartengono i famosi europarlamentari.
Prima di ogni cosa sarà opportuno sapere che
ogni “onorevole” di questo Parlamento guadagna mensilmente la trascurabile
cifra di 19.040 euro.
Questi personaggi a lusso e sprechi non
se la passono proprio male. Nel 2011 (ultimi dati ufficiali disponibili) le
spese del Parlamento Europeo (1,7 miliardi di euro) sono aumentate del 5,5%.
Dal 2001 al 2011 le stesse spese hanno avuto un…balzo in avanti in ragione del 65%. Per ogni anno gli euro onorevoli hanno a
disposizione tre milioni di euro soltanto per organizzarsi merende e
rinfreschi. Proprio così: tre milioni di euro, circa 40 mila euro per ogni
giorno in cui il Parlamento lavora, per
“bibite fresche ed altre bevande, eventualmente per spuntini serviti nel corso
di riunioni interne”. Pizzette e Coca Cola, Fanta e tramezzini: ma per spendere
tre milioni di euro non rischieranno di fare indigestione? Da quelle parti,
infatti, il vento sembra non cambiare: che siano pranzi, cene, o compagni di
merende, c’è una gran voglia di mangiare. Anche quando si chiede al resto dell’Europa
un prolungato digiuno ed una perenne corsa ai risparmi ed ai tagli di spese.
Non contenti, infatti, delle loro tre sedi (Strasburgo,
Bruxelles, Lussemburgo), che costano trecento milioni di euro l’anno solo per
trasferimenti.
Non contenti di far viaggiare tra una città e l’altra, ogni mese, 3.400 casse di documenti
pari a 200 tonnellate di carta trasportate
da ben venti TIR.
Non contenti di obbligare all’inutile pendolarismo 3.000
funzionari.
Non contenti di tenere a Strasburgo un lussuoso palazzo
(21 grandi sale conferenze, 26 sale conferenze da 60 posti, e 2.650 uffici
arredati; bar, ristoranti ecc.) che apre si e no una trentina di giorni l’anno.
Non contenti del nuovo e dispendioso palazzo di Bruxelles
(15 saloni per conferenze, 52 per riunioni. Bagno privato con doccia per ogni deputato).
Non contenti di tutto ciò, dicevamo, hanno inaugurato il nuovo “Centro Visitatori”. Che è il “Centro Visitatori” più grande
del mondo. Bella soddisfazione, no? Costo: 2,6 milioni di euro. E volete
conoscere l’utilità di questo investimento? Semplice: così ogni deputato potrà
invitare all’Europarlamento 110 ospiti anziché 100 come avveniva in un
recentissimo passato. Dieci voti in più non valgono forse una spesa di 2,6
milioni di euro?
Ma passiamo oltre.
Con la vita che fa, l’onorevole è però molto
stressato: 7.800 euro di indennità mensile, ai quali se ne aggiungono 4.200 di
rimborso spese, 298 (per ogni giorno di seduta) di diaria, più l’assegno per i
portaborse che è anche cospicuamente aumentato. Tutto ciò non è sufficiente a
regalare giorni sereni ed infatti per rilassarsi, i nostri onorevoli
usufruiscono di un centro sportivo all’interno dell’europarlamento costato
2.660.000 euro, dei quali 218 mila solo per studi e progetti. Sale massaggi,
fitness, saune, fisioterapia. Bruxelles per prendersi cura del benessere dei
suoi onorevoli, non bada a spese. Per esempio, ha speso 5 milioni di euro per
comprare l’IPAD ad mognuno di loro.
Sembra, ma solo sembra, sia pronta anche una nuova infornata di assunzioni, come se
gli attuali 44 mila dipendenti non bastassero. Per questi ultimi i guadagni mensili sono
i seguenti: dai 4 ai sei mila euro netti per un usciere, mentre si arriva a 9
mila per un archivista. Un amministratore sfonda il muro dei dieci mila, sempre
netti e sempre mensili. I dirigenti toccano i 16 mila.
A noi poveri cittadini europei continuano a
chiedere sacrifici: per il Parlamento Europeo è addirittura previsto un aumento
del numero degli onorevoli che passeranno da gli attuali 736 a 754 come prevede il
trattato di Lisbona.
E l’Italia nelle mani dei nostri governanti ha fatto e continua a fare ciò
che tutti noi subiamo.
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