lunedì 3 settembre 2012


RIECCOMI PIU’ INFORMATO
     E PIMPANTE DI PRIMA

“Promissio boni viri est obligatio” e quindi eccomi qui, puntuale come un orologio svizzero. Spero ognuno di voi abbia passato una serena estate e si appresti al nuovo anno lavorativo con un minimo di…ottimismo. Prima di inviarvi il post odierno debbo però (ri)parlarvi di una questione da me più volte dibattuta.

Ho spesso ribadito che mi rifiuto di parlare di politica. Lo confermo. Però continuate a permettermi di sottoporvi alcuni numeri che – badate bene – sono sempre e comunque ufficiali; qualcuno di voi mi dirà che spesso i suddetti hanno a che fare con la politica. E’ vero, ma non è colpa mia se, per esempio, la regione siciliana ha il triplo dei dipendenti della Lombardia. E’ un fatto, ed io ve ne informo.

Comunque in linea di massima ciò che vi comunico sono notizie, soltanto notizie, semplicemente notizie e – quasi sempre – appartengono a quella categoria che difficilmente potrete vedere pubblicate su i giornali. Come questa.

 

URANIO DALL’AUSTRALIA
AGLI EMIRATI ARABI

Dalla capitale degli emirati arabi – Abu Dhabi – si viene a sapere che gli stessi hanno sottoscritto un accordo con l’Australia per la fornitura di Uranio da destinare all’alimentazione di alcuni impianti nucleari in costruzione.

L’Australia, che da sola possiede il 40 per cento delle riserve mondiali di Uranio, si è impegnata a fornire il prezioso elemento, per i prossimi quindici anni, a quattro centrali in fase di costruzione. Il costo complessivo del progetto nucleare è di venti miliardi di dollari. “Siamo contenti di rifornire gli Emirati di Uranio per i suoi impianti con finalità pacifiche” ha dichiarato il ministro australiano Bob Carr che è colui che con gli arabi ha firmato l’accordo.

 

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