RIECCOMI PIU’ INFORMATO
E PIMPANTE DI PRIMA
“Promissio boni viri est obligatio”
e quindi eccomi qui, puntuale come un orologio svizzero. Spero ognuno di voi
abbia passato una serena estate e si appresti al nuovo anno lavorativo con un
minimo di…ottimismo. Prima di inviarvi il post odierno debbo però (ri)parlarvi
di una questione da me più volte dibattuta.
Ho spesso ribadito che mi rifiuto
di parlare di politica. Lo confermo. Però continuate a permettermi di
sottoporvi alcuni numeri che – badate bene – sono sempre e comunque ufficiali;
qualcuno di voi mi dirà che spesso i suddetti hanno a che fare con la politica. E ’ vero, ma
non è colpa mia se, per esempio, la regione siciliana ha il triplo dei
dipendenti della Lombardia. E’ un fatto, ed io ve ne informo.
Comunque in linea di massima ciò
che vi comunico sono notizie, soltanto notizie, semplicemente notizie e – quasi
sempre – appartengono a quella categoria che difficilmente potrete vedere
pubblicate su i giornali. Come questa.
URANIO DALL’AUSTRALIA
AGLI EMIRATI ARABI
Dalla capitale degli emirati
arabi – Abu Dhabi – si viene a sapere che gli stessi hanno sottoscritto un
accordo con l’Australia per la fornitura di Uranio da destinare
all’alimentazione di alcuni impianti nucleari in costruzione.
L’Australia, che da sola possiede
il 40 per cento delle riserve mondiali di Uranio, si è impegnata a fornire il
prezioso elemento, per i prossimi quindici anni, a quattro centrali in fase di
costruzione. Il costo complessivo del progetto nucleare è di venti miliardi di
dollari. “Siamo contenti di rifornire gli Emirati di Uranio per i suoi impianti
con finalità pacifiche” ha dichiarato il ministro australiano Bob Carr che è
colui che con gli arabi ha firmato l’accordo.
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