Alle 9,30 del 16 aprile (insomma 13 giorni orsono) il gioielliere Remigio Radolli di 59 anni, ha appena aperto il suo negozio situato nel centro di Cinisello Balsamo alla periferia di Monza.
Con la scusa di voler vedere, per acquistare, alcuni preziosi, un giovane di circa 25 anni si fa aprire la porta con vetro blindato. Non appena davanti al bancone di vendita estrae una pistola e la punta contro il gioielliere poi, senza aprir bocca comincia a picchiarlo selvaggiamente con il calcio dell'arma, riducendolo a mal partito. Infatti successivamente, in ospedale al malcapitato Radolli riscontreranno un occhio tumefatto, uno zigomo fratturato, un paio di costole incrinate e saranno costretti a mettergli diciotto punti di sutura in testa.
Ma ritorniamo al fatto, dopo aver subito tutte queste violentissime percosse, il commerciante
riesce a prendere dal cassetto del bancone la sua pistola calibro 22 (regolarmente denunciata) e salvarsi la pelle sparando al suo aggressore che, vista la mala parata, fugge. Il rumore delle detonazioni fa si che il complice del rapinatore, che gli fa da palo, si dia anch'esso alla fuga.
L'immediato intervento dei carabinieri fa si che i due feriti (l'aggressore e l'aggredito) vengano trasportati in ospedale. Qui il rapinatore viene identificato (e dichiarato in arresto) per l'albanese Blerim Mani di 26 anni pregiudicato e con un decreto di espulsione alle spalle. Dopo cinque giorni gli stessi carabinieri arrestano il suo complice, anch'esso albanese, Roland Kaci 27 anni anch'egli con precedenti penali e decreto di espulsione. Lo straniero ferito dal gioielliere è ancora in ospedale ma non in pericolo di vita.
La fotogfrafia del volto sfigurato di Remigio Radolli, ha fatto praticamente il giro delle televisioni europee e di quasi tutti i quotidiani. Una immagine raccapricciante da vedere, per la devastazione del suo viso causatagli dalla brutale aggressione.
Direte: e allora?
Bene sapete cosa ha fatto il Pubblico Ministero del Tribunale di Monza nella giurisdizione del quale ricade Cinisello Balsamo? Ha scritto nel libro degli indagati il gioielliere massacrato dal clandestino, accusandolo di "eccesso di legittima difesa"! Mi rifiuto di commentare questo particolare, però debbo avvertire chiunque come l'iscrizione nel libro degli indagati, non sia fatto "tecnico" .
Mi sembra di poter dire che oggi in Italia tentare di proteggersi dai banditi è come se fosse vietato. Voglio aggiungere come le norme in materia siano chiare ma puntualmente disattese infatti il gioielliere picchiato selvaggiamente, finisce sotto accusa.
A conclusione desidero qui riportare cose prevede - fra l'altro - il Codice per legittima difesa:
"...non è punibile neanche chi spara per difendere i propri od altrui beni, purchè ci sia pericolo di aggressione e non ci sia desistenza da parte dell'intruso".
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