Quanto sopra è, in sostanza, ciò che si legge
in un rapporto redatto dal controspionaggio americano, rilanciato questa
settimana dalla rivista “News week”, nella quale si attribuisce tale piano ad
Ibrahim al-Asiri, cittadino saudita sospettato di essere il responsabile della
fabbricazione degli ordigni dell’organizzazione terroristica nella penisola
arabica. Nel 2009 avrebbe confezionato l’ordigno con cui il fratello cercò di
uccidere il capo dell’antiterrorismo dell’Arabia Saudita, principe Mohammed bin
Nayef, che per fortuna rimase solo ferito.
Stando alle autorità
dell’Intelligence USA, fin dalla scorsa primavera, Al-Asiri avrebbe iniziato a
collaborare con alcuni medici per realizzare l’esplosivo sotto pelle.
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