lunedì 14 maggio 2012

COME ALLAH PUNISCE I CALCIATORI: MANETTE E PRIGIONE

Il nuovo regolamento della federcalcio dell'Arabia Saudita, punisce con l'immediato arresto quei calciatori che si gettano in terra in area di rigore per ottenere il penalty a favore. Si, insomma, i simulatori che da noi vengono puniti con un cartellino giallo, nel mondo dell'islam, invece, vengono arrestati, processati e condannati a pene detentive.
L'episodio si è verificato a Riad dove sono scattate le manette ai polsi di un calciatore per un tuffo in area di rigore ritenuto dall'arbitro simulato. Ad essere arrestato è stato il trentunenne centravanti della nazionale saudita ai mondiali del 2006 tenutisi in Germania. Proprio Ali Mouath è stato il primo a...pagare per il tanto nuovo, quanto cervellotico regolamento redatto appunto dalla federcalcio di Riad. Il mufti Abdulaziz Sheikh Al-Sheikh, un giudice sportivo che da tempo applica al gioco del calcio le dottrine coraniche, ha previsto il carcere in caso di simulazione in area di rigore. Il tutto per scongiurare la: "tentazione di ingannare Allah onnipotente che tutto vede e tutto stabilisce".
Il fatto che ho appena riportato, risale al 29 aprile scorso nel corso della partita Al Nasr - Al Shabab (conclusasi 2 a 0 per i padroni di casa). A metà del secondo tempo il centravanti dell'Al Nasr, appunto Ali Mouath, è crollato in piena area, ragion per cui ha chiesto la massima punizione. Per l'arbitro internazionale Sami Al Nemari, si è trattato di simulazione ed ha mostrato il cartellino rosso al giocatore. Quest'ultimo appena rientrato negli spogliatoi è stato ammanettato e trasferito nel carcere di Riad. Proprio l'altra settimana, per quella caduta, l'attaccante si è visto squalificare per due anni dalla giustizia sportiva, mentre quella ordinaria l'ha condannato ad un anno di detenzione.

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