martedì 21 febbraio 2012

PENA DI MORTE ESEGUITA DOPO 30 ANNI


Lontano da me l’entrare nella polemica “pena di morte si, pena di morte no”, ognuno la pensi come meglio crede, ma davanti a certe circostanze non so come prenderla. Mi spiego meglio: un uomo, negli Stati Uniti è stato condannato a morte  trent’anni orsono e la pena è stata eseguita l’altra settimana. La domanda è: si è trattato di un atto di pietà o di crudeltà? Questo è il punto.

Protagonista Robert Waterhouse ucciso con una iniezione letale mercoledì scorso dopo un’ora che la Corte Suprema aveva respinto l’ultimo ricorso del condannato.

L’uomo, che aveva 60 anni, si era reso responsabile nel 1980 in Florida (Stato nel cui carcere ha appunto trascorso 30 anni e poi vi è stato giustiziato) dello stupro con omicidio di una giovane donna. Processato e condannato si era visto confermare la pena in Appello e nel 1982 anche dalla più alta corte Statunitense. Da allora i suoi avvocati hanno fatto di tutto per strapparlo alla estrema condanna, ma non ci sono riusciti.


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