mercoledì 15 febbraio 2012

SBATTUTO DA UN PIRATA CONTRO UN SEMAFORO DEVE PAGARE I DANNI



Quanto vi racconto vi fornisce il metro per rendervi conto in che Paese viviamo.

Carlo Mea è un giovane portoghese abitante a Roma da molti anni. Sentite il suo racconto:

“Nell’ottobre del 2010 stavo tornando a casa in motorino. Ricordo che stavo attraversando un incrocio con semaforo verde. Poi mi sono svegliato, in pericolo di vita,  in un letto del Policlinico Umberto I: le gambe fratturate ed altre gravi ferite. Ci sono tre testimoni i quali affernano che l’auto che mi ha travolto  è passata con il rosso”. Il responsabile dell’incidente, cioè un automobilista pirata, non è stato mai rintracciato mentre il calvario dello sfortunato Carlo Mea sembra non finire più. Infatti prosegue il suo racconto dicendo: “sono stato un anno senza poter lavorare (dirigeva una palestra), in quanto ho trascorso mesi su una sedia a rotelle, ho dolori fortissimi ancora oggi a due anni dall’incidente, Solo di cure mediche ho speso dodicimila euro, ma dal Fondo Vittime della Strada non ho ricevuto alcun risarcimento.

Come se tutto questo non bastasse la scorsa settimana mi è arrivata una raccomandata dell’ATAC (il servizio di trasporto pubblico romano). Nonostante il verbale dei vigili urbani confermi le dichiarazioni dei tre testimoni e dato che non è stato rintracciato chi  era alla guida della macchina che mi ha investito per essere passata con il rosso, mi hanno spedito il conto della riparazione del semaforo: 350 euro”.

Questo è il Belpaese!!!

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