“INCREDIBILE
MA VERO”
Il
titolo di questo post l’ho rubato ad una rubrica fissa della vecchia e gloriosa
“Settimana Enigmistica”. Perché? Leggete e se ho sbagliato vi prego di
comunicarmelo.
Franco
Castelli è il patron della “Sinectra”
(di Villabella in provincia di Verona), azienda specializzata nel settore
dell’impiantistica; la sua ditta ha crediti dai privati per oltre ottocentomila
euro, e dallo Stato per alcune decine di migliaia (che aspetta da due anni),
sempre di euro. Orbene al signor Franco è giunta l’altra settimana una
raccomandata con ricevuta di ritorno (sapete quanto costa spedire questo tipo
di missiva? Se non vado errato sei euro)
speditagli dal curatore fallimentare di una ditta la cui attività è cessata da
tempo. All’interno della missiva il titolare della “Sinectra” ha trovato una
ingiunzione di pagamento di un centesimo di euro, ripeto: ingiunzione di
pagamento di un centesimo di euro da “versare tassativamente entro dieci giorni
dal ricevimento della presente”.
Il
signor Castelli (giustamente) non l’ha proprio presa bene , ed ha dichiarato:
“Non pago neanche per idea, oltretutto i
miei dipendenti hanno controllato le fatture, ed a noi questo debito di un
centesimo non ci risulta proprio”. In base a questa vicenda l’assurdo sta nel
particolare secondo il quale Franco Castelli potrebbe diventare ufficialmente
un insolvente e – come voi sapete – un imprenditore dichiarato tale non è che
abbia la possibilità di lavorare con…tranquillità. In special modo con le
banche.
Questo
il fatto, mi chiedo ma se la “pratica” andrà avanti cosa pignoreranno alla
“Sinectra” per un centesimo per recuperare il quale, il curatore fallimentare
in questione, ha speso sei euro?
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