giovedì 25 aprile 2013


“INCREDIBILE MA VERO”

Il titolo di questo post l’ho rubato ad una rubrica fissa della vecchia e gloriosa “Settimana Enigmistica”. Perché? Leggete e se ho sbagliato vi prego di comunicarmelo.

Franco Castelli è il patron  della “Sinectra” (di Villabella in provincia di Verona), azienda specializzata nel settore dell’impiantistica; la sua ditta ha crediti dai privati per oltre ottocentomila euro, e dallo Stato per alcune decine di migliaia (che aspetta da due anni), sempre di euro. Orbene al signor Franco è giunta l’altra settimana una raccomandata con ricevuta di ritorno (sapete quanto costa spedire questo tipo di missiva? Se non vado errato sei  euro) speditagli dal curatore fallimentare di una ditta la cui attività è cessata da tempo. All’interno della missiva il titolare della “Sinectra” ha trovato una ingiunzione di pagamento di un centesimo di euro, ripeto: ingiunzione di pagamento di un centesimo di euro da “versare tassativamente entro dieci giorni dal ricevimento della presente”.

Il signor Castelli (giustamente) non l’ha proprio presa bene , ed ha dichiarato: “Non  pago neanche per idea, oltretutto i miei dipendenti hanno controllato le fatture, ed a noi questo debito di un centesimo non ci risulta proprio”. In base a questa vicenda l’assurdo sta nel particolare secondo il quale Franco Castelli potrebbe diventare ufficialmente un insolvente e – come voi sapete – un imprenditore dichiarato tale non è che abbia la possibilità di lavorare con…tranquillità. In special modo con le banche.

Questo il fatto, mi chiedo ma se la “pratica” andrà avanti cosa pignoreranno alla “Sinectra” per un centesimo per recuperare il quale, il curatore fallimentare in questione, ha speso sei euro?

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