SPRECHI NELLA SACRA CITTA'
Come
tutti sapete, il Papa, questo Papa Francesco, ha rinunciato ad abitare
nell’appartamento pontificio, preferendo eleggere a sua dimora un paio di
stanze all’ albergo “Santa Marta” che – come noto – è il luogo dove dimorano i
cardinali quando giungono a Roma da tutto il mondo in occasione del Conclave.
Certo che questo Santo Padre non solo odia gli sprechi, ma dell’umiltà fa una
delle ragioni della sua esistenza.
Di
contro all’interno della Città del Vaticano, una abitazione di lusso sta
creando malumori tra gli alti prelati. La questione vede quale protagonista
Monsignor Carlo Maria Viganò di 72 anni, ex segretario generale del Governatorato Vaticano, e dall’ottobre
2011 Nunzio apostolico negli USA. L’arcivescovo, nato a Varese, è colui che
salì alla ribalta delle cronache internazionali per la pubblicazione delle sue
lettere a Benedetto XVI, nelle quali denunciava casi di corruzione all’interno
delle mura della Santa Sede.
Ebbene,
nonostante ormai siano quasi due anni che l’alto prelato risiede a Washington
sembra abbia ancora a disposizione un lussuoso appartamento da 250 metri quadrati
all’interno della Città del Vaticano dove
non riveste più alcun incarico. Inutile aggiungere che si tratta della
stessa casa dove il monsignore abitava quando ricopriva l’incarico di
segretario generale del Governatorato (che – e lo dico per i non addetti ai
lavori – vuol dire avere in mano le chiavi delle casseforti della piccola città-stato).
Risulterebbe che egli – con l’appoggio di alti prelati – avrebbe ottenuto, su
sua richiesta, di tenere, pur stando negli USA, a disposizione l’appartamento senza peraltro pagarne
l’affitto.
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