venerdì 5 aprile 2013


SPRECHI NELLA SACRA CITTA'

Come tutti sapete, il Papa, questo Papa Francesco, ha rinunciato ad abitare nell’appartamento pontificio, preferendo eleggere a sua dimora un paio di stanze all’ albergo “Santa Marta” che – come noto – è il luogo dove dimorano i cardinali quando giungono a Roma da tutto il mondo in occasione del Conclave. Certo che questo Santo Padre non solo odia gli sprechi, ma dell’umiltà fa una delle ragioni della sua esistenza.

Di contro all’interno della Città del Vaticano, una abitazione di lusso sta creando malumori tra gli alti prelati. La questione vede quale protagonista Monsignor Carlo Maria Viganò di 72 anni, ex segretario generale  del Governatorato Vaticano, e dall’ottobre 2011 Nunzio apostolico negli USA. L’arcivescovo, nato a Varese, è colui che salì alla ribalta delle cronache internazionali per la pubblicazione delle sue lettere a Benedetto XVI, nelle quali denunciava casi di corruzione all’interno delle mura della Santa Sede.

Ebbene, nonostante ormai siano quasi due anni che l’alto prelato risiede a Washington sembra abbia ancora a disposizione un lussuoso appartamento da 250 metri quadrati all’interno della Città del Vaticano dove  non riveste più alcun incarico. Inutile aggiungere che si tratta della stessa casa dove il monsignore abitava quando ricopriva l’incarico di segretario generale del Governatorato (che – e lo dico per i non addetti ai lavori – vuol dire avere in mano le chiavi delle casseforti della piccola città-stato). Risulterebbe che egli – con l’appoggio di alti prelati – avrebbe ottenuto, su sua richiesta, di tenere, pur stando negli USA, a disposizione l’appartamento senza peraltro pagarne l’affitto.

 

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