mercoledì 10 aprile 2013


INSISTO: POLITICA MAI
     NUMERI SEMPRE

Come prima cosa dovete ricordare quanto ho scritto qualche giorno fa e cioè che la Camera dei Deputati (Montecitorio) ha 630 onorevoli per i quali “necessitano” e 1540 fra commessi, uscieri, stenografi, segretarie, assistenti e dirigenti. Per concludere questi dati, vi dirò che a proteggere gli addetti a Montecitorio, ci sono ben tredici sigle sindacali.

Ora è opportuno sappiate quanto percepiscono i 1540 dipendenti ( non che al Senato, in proporzione, siano di meno, infatti a Palazzo Madama gli “addetti” sono 800 ed i senatori 315 più i quattro a vita).

Per la fascia (più bassa) di assistenza tecnico-operativa, cioè i commessi od i barbieri. Non appena entrati in servizio hanno un mensile lordo di 2.338 alla Camera e 2.482 al Senato. Dopo solo 12 mesi e per contratto, scattano rispettivamente a 2.659 euro a palazzo Madama e 3.199 a Montecitorio. Va anche notato che ogni hanno guadagnano di più (crisi o non crisi, recessione o non recessione). Con quaranta anni di anzianità l’ultimo mensile di un usciere è di 10.477 euro lordi, come si può facilmente notare è uno stipendio che, dall’inizio carriera, è aumentato in ragione del 400 per cento. Vi debbo anche informare che questi dipendenti – al più basso livello – percepiscono, come tutti gli altri, annualmente quindici mensilità, il che vuol dire che a fine carriera le ultime ruote del carro di Camera e Senato guadagnano 157.500 euro l’anno: esattamente quanto un dirigente di una grossa azienda.

La fascia successiva, della quale fanno parte le segretarie addette alle fotocopie ed incaricate di inviare le convocazioni delle varie commissioni ha un’altra storia: non appena assunto il dipendente appartenente a questa categoria riscuote mensilmente 3.048 euro, ed a fine carriera tale stipendio sale a 12.627 al Senato ed 11.949 alla Camera. Sempre per 15 volte l’anno.

Vogliamo parlare dei funzionari? Ma si, non lasciamoci mancare nulla. Essi da neoassunti partono da 3.700 euro mensili e finiscono a 17.000.

Altro capitolo quello dei dirigenti che progrediscono da 5.593 euro mensili a 27.885 sempre per quindici volte ogni dodici mesi.

Concludo con quest’altra notizia…numerica.

Quando la Corte costituzionale ha bocciato il taglio del cinque per cento sugli stipendi pubblici oltre i 90 mila euro, i dipendenti del Senato hanno fatto ricorso; per questo palazzo Madama ha dovuto sborsare due milioni e duecentomila euro cash, per risarcirli, mentre – lasciatemelo constatare – le casse pubbliche andavano (e vanno) a picco.

Niente male, no?

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