Chi non ricorda il grande Emile Griffith, il campione del mondo dei pesi medi di pugilato? Colui che diede vita a memorabili incontri con il nostro Nino Benvenuti? L'uomo, che a 20 anni era già campione del mondo dei Welter e poi dei Medi e che nella sua carriera affrontò ben 24 incontri validi per titoli mondiali. Ebbene il grande Emile oggi di anni ne ha 72 e la boxe lo ricorda tra gli "immortali", purtroppo è affetto dal morbo di Alzheimer, quello che cancella tutti i contenitori della tua memoria: sai chi sei ma non quel che ti è accaduto cinque minuti fa. Griffith ha guadagnato molti soldi, ma non ne ha più. Nemmeno per curarsi.
"Emile non li ha buttati, semplicemente li ha passati quasi tutti alla sua famiglia nelle Isole Vergini"; così racconta Bill Gallo, il giornalista che Griffith è andato a trovare al "New York Daily News", per raccontargli come se la stia cavando male. La ragione? Emile adorava Emelda, la mamma, ma ha dovuto poi mantenere quattro fratelli ed altrettante sorelle fin quando non ha esaurito tutte le sue risorse economiche. Ora vive di un sussidio dei servizi sociali: con il quale, mangia e si paga l'affitto. Ma non gli basta per curarsi.
L'ex campione ha trovato una mano amica in John Pennisi, caricaturista americano, che lo ha rappresentato sulle sue stampe ed ora le vende, autografate da Emile, ad 89,95 dollari l'una. Il ricavato andrà al vecchio pugile.
Con Nino Benvenuti è rimasto amico ed il nostro pugile sta pensando di aiutarlo. All'inizio del 2010 lo inviterà in Italia ed insieme terranno qualche conferenza e Griffith presenterà l'edizione italiana del suo libro dal significativo titolo: "Otto, Nove, Dieci and out", come la scansione del conto finale per il pugile al tappeto.
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