Un uomo di 68 anni è stato incarcerato - per ben 14 mesi - con l'accusa di aver assassinato la moglie. Dopo tutto questo tempo, la Polizia ha scoperto che era assolutamente innocente. Non solo, ma gli stessi investigatori hanno poi scoperto il vero autore del delitto: un alce!
L'episodio è avvenuto in Svezia dove Ingemar Westlund è finito in galera dopo aver rinvenuto il corpo della moglie Agneta, di 63 anni, in un lago nei pressi del villaggio (dove abita) di Loftahammer nel settembre del 2008. La donna era stata vista l'ultima volta accompagnare il cane per una passeggiata nella foresta.
Solo in questi giorni, ad oltre un anno di distanza, l'uomo è stato assolto e fatto uscire di prigione grazie all'esito di analisi accurate che hanno dimostrato che sui vestiti della donna c'erano orme di piedi e saliva di un alce.
"La mia famiglia ed io siamo stati trascinati in un incubo" si è sfogato il buon Ingemar intervistato dal giornale "Expressen". Va doverosamente notato che l'alce europeo è di solito considerato un animale timido ed innocuo, che alla sola vista di un essere umano si da' alla fuga. Le sue dimensioni - però - rendono un eventuale contatto con la bestia molto, ma molto pericoloso. Fino all'essere letale, proprio come è avvenuto alla signora Agneta.
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