Dite la verità, non avete la più pallida idea di chi sia Vincenzo Bosica. Ve lo svelo in quanto è un uomo (peraltro laureato in ingegnaria meccanica) che costruisce oggetti i quali costano 46 euro al grammo più dell’oro. Incredibile, ma vero.
Il nostro si è – ormai da molti anni – specializzato nella costruzione di modellini di automobili. Direte “si va bene, ed allora? Non è certo l’unico”, ed invece si. Infatti se non fosse più unico che raro non gli concederei l’onore di essere il protagonista di un mio post. Cosa ha di speciale? Questo:
1 – le costruisce in scala 1:43.
2 – fa le ruote (della Ferrari) di un centimetro di diametro con con 72 raggi che misurano 0,125 millimetri l’uno.
3 – Per perfezionare il modellino della “Porche 356” ci ha messo 19 anni
4 – Questi suoi (veri) capolavori costano l’88.788 per cento più di quelle vere.
5 – La Ferrari GTO del 1984 pesava una tonnellata e 160 Kg e costava 220 milioni di lire: pari a 0.09 euro al grammo. Lo stesso modello costruito da Vincenzo Bosica, così come la “126C2” (quella sulla quale morì Jilles Villeneuve) pesano un etto ed in Giappone vengono scambiate fra i collezionisti ad ottomila euro: 80 euro al grammo, il che vuol dire che il loro prezzo è dell’88788% (ottantottomilasettecentooottantotto) più delle Ferrari autentiche. Tanto per capirci, questi modellini vengono pagati - come detto - 46 euro al grammo più dell’oro…e fanno la fila per acquistarli.
Si Vincenzo Bosica è un artista, un vero artista, un grande artista; pensate che lui “nasce” come modellista di una fabbrica di ceramiche (che lasciò nel 1980) ed oggi la sua abilità, dedizione e caparbietà nella ricerca della assoluta precisione, lo rendono il miglior artista (del ramo) esistente al mondo, tanto da essere soprannominato “il Michelangelo della miniatura”.
In trent’anni oltre alle “rosse” GTO, 126C2, 156/85 ed alla 375 Mille Miglia, ha riprodotto anche la Porche 356 Coupè e Carrera Speedster e l’Alfa Romeo 1750Gs. Sette modelli, non uno di più, in pochissimi esemplari numerati (In genere una cinquantina e comunque mai più di cento), che sono finiti per il 90% in Giappone e per il rimanente 10% negli USA, Brasile, Germania Honh Kong, Canada e Belgio. In Italia quasi nessuno.
Desidero chiudere questo scritto con una notizia nella notizia: per avere un modellino firmato Bosica gli appassionati debbono prenotarsi con anni di anticipo, mettersi in coda ed aspettare pazientemente il loro turno.
Il bravissimo Vincenzo, che compie 65 anni nel prossimo mese di luglio, abita a Castelletto di Branduzzo, sperduta località in provincia di Pavia, il suo laboratorio è in un seminterrato di tre stanze dove abita con moglie e due figlie l’una farmacista a Milano, mentre l’altra è impiegata in qualità di interprete presso la “Cameron” una società texana che produce valvole per oleodotti.
Il nostro si è – ormai da molti anni – specializzato nella costruzione di modellini di automobili. Direte “si va bene, ed allora? Non è certo l’unico”, ed invece si. Infatti se non fosse più unico che raro non gli concederei l’onore di essere il protagonista di un mio post. Cosa ha di speciale? Questo:
1 – le costruisce in scala 1:43.
2 – fa le ruote (della Ferrari) di un centimetro di diametro con con 72 raggi che misurano 0,125 millimetri l’uno.
3 – Per perfezionare il modellino della “Porche 356” ci ha messo 19 anni
4 – Questi suoi (veri) capolavori costano l’88.788 per cento più di quelle vere.
5 – La Ferrari GTO del 1984 pesava una tonnellata e 160 Kg e costava 220 milioni di lire: pari a 0.09 euro al grammo. Lo stesso modello costruito da Vincenzo Bosica, così come la “126C2” (quella sulla quale morì Jilles Villeneuve) pesano un etto ed in Giappone vengono scambiate fra i collezionisti ad ottomila euro: 80 euro al grammo, il che vuol dire che il loro prezzo è dell’88788% (ottantottomilasettecentooottantotto) più delle Ferrari autentiche. Tanto per capirci, questi modellini vengono pagati - come detto - 46 euro al grammo più dell’oro…e fanno la fila per acquistarli.
Si Vincenzo Bosica è un artista, un vero artista, un grande artista; pensate che lui “nasce” come modellista di una fabbrica di ceramiche (che lasciò nel 1980) ed oggi la sua abilità, dedizione e caparbietà nella ricerca della assoluta precisione, lo rendono il miglior artista (del ramo) esistente al mondo, tanto da essere soprannominato “il Michelangelo della miniatura”.
In trent’anni oltre alle “rosse” GTO, 126C2, 156/85 ed alla 375 Mille Miglia, ha riprodotto anche la Porche 356 Coupè e Carrera Speedster e l’Alfa Romeo 1750Gs. Sette modelli, non uno di più, in pochissimi esemplari numerati (In genere una cinquantina e comunque mai più di cento), che sono finiti per il 90% in Giappone e per il rimanente 10% negli USA, Brasile, Germania Honh Kong, Canada e Belgio. In Italia quasi nessuno.
Desidero chiudere questo scritto con una notizia nella notizia: per avere un modellino firmato Bosica gli appassionati debbono prenotarsi con anni di anticipo, mettersi in coda ed aspettare pazientemente il loro turno.
Il bravissimo Vincenzo, che compie 65 anni nel prossimo mese di luglio, abita a Castelletto di Branduzzo, sperduta località in provincia di Pavia, il suo laboratorio è in un seminterrato di tre stanze dove abita con moglie e due figlie l’una farmacista a Milano, mentre l’altra è impiegata in qualità di interprete presso la “Cameron” una società texana che produce valvole per oleodotti.
Gentile Signor Pignalosa, mi sono diciamo "imbattuto casualmente" nel suo blog perchè ero alla ricerca di un contatto con il "maestro" Vincenzo Bosica; il suo sito web è inattivo da tempo; le spiego il motivo di questa ricerca. Un paio di anni fa sono venuto in possesso attraverso un'asta di un modello realizzato da Bosica, una splendida Ferrari 375 MM che ho sottoposto per un parere ad Umberto Cattani,esperto di modellismo e redattore di una rivista specializzata di modellismo "MODELLI AUTO"; le foto che gli ho inviato hanno fatto ritenere che il modello sia autentico, nel senso realizzato e montato da Bosica; possiedo anche un certificato di garanzia ma era mio interesse sottoporre il modello all'autore per un expertise (come si farebbe con un quadro). Di qui la difficoltà di reperire Bosica per cui se lei ha la possibilità di indicarmi un recapito a cui indirizzare dei quesiti sull'oggetto, le sarei molto grato.
RispondiEliminaUn cordiale saluto,
Maurizio Mantovanelli - L'AQUILA (maurimantov@tiscali.it)