STUPRATA?
CONCORSO DI COLPA
CON IL VIOLENTATORE:
GLI HA APERTO L’USCIO DI CASA
Già
altre volte ho avuto modo di parlare della nostra malagiustizia, ma questo
episodio ha veramente dell’incredibile.
In
una serena mattinata del luglio dell’anno 2007 a Sassari una signora,
mai sposata e molto religiosa, che allora aveva 74 anni, stava disbrigando le
sue faccende domestiche quando sentì suonare alla porta di casa. Andò ad aprire
e si è trovò davanti un energumeno che dopo averla selvaggiamente picchiata
(sarà ricoverata in ospedale per alcuni giorni) la violentò.
La
denuncia e le successive indagini dei carabinieri del capoluogo sassarese,
portarono all’arresto del responsabile che risultò essere uno psicolabile
trentenne. I legali di quest’ultimo chiesero ed ottennero il rito abbreviato al
termine del quale lo stupratore venne condannato a quattro anni di galera
(tutti scontati) ed un risarcimento di 30 mila euro.
L’uomo
naturalmente era – ed è – uno squattrinato ragion per cui i legali della
sventurata donna hanno citato in giudizio la Presidenza del consiglio dei ministri,
riferendosi ad una direttiva, del 2004, dell’europarlamento la quale
afferma che:
“in caso di insolvenza del responsabile
sarà il Paese ove questi risiede, a risarcire la vittima di un crimine
violento”.
Bene,
volete sapere cosa ha risposto lo Stato italiano ( si lo stesso che negli
ultimi anni ha aumentato del 23% il prezzo dell’energia elettrica, dell’11%
quello del gas, del 18% quello dei carburanti, che ci ha fatto pagare l’IMU ed
ora si appresta a farci sborsare soldi per altre due tasse che, unite,
risulteranno quasi il doppio dell’IMU stessa, per non citare altre cose) volete
sapere, dicevo, cosa l’avvocatura dello Stato si è inventata per non versare 30
mila euro ad una ottantunenne malmenata e stuprata sei anni orsono? Questo:
“la parte attrice (cioè la donna violentata ndr) ha aperto consapevolmente ed incautamente ad uno sconosciuto: pertanto
deve rispondere a titolo di concorso di colpa di quanto accaduto”
Si
avete ben compreso: questo Stato –che ai suoi cittadini impone oltre il 44% di
pressione fiscale e non risparmia neanche un centesimo per non toglierlo alle
varie caste che detengono il potere – si rifiuta di sborsare trentamila euro non risarcendo
una donna selvaggiamente picchiata e violentata bypassando così un precisa norma dell'Europarlamento. Viva la Giustizia italiana!