Daniel Cambridge è un magazziniere di 27 anni, ha perduto il posto di lavoro per una ragione quantomeno insolita: è un petomane.
La sua straordinaria capacità di flatulenze – le volgari scorregge – ha tramortito in due giorni ben 35 colleghi di lavoro, che si sono lamentati tanto da ottenerne il licenziamento dalla ditta dove con lui lavorano: la “Waterstone” di Londra.
Daniel ha spiegato che il suo “handicap”, come egli stesso lo chiama, è dovuto agli inevitabili effetti collaterali di un farmaco che è costretto a prendere per il trattamento antidepressivo al quale si sta sottoponendo per precisa prescrizione del suo medico. Insomma depresso e…scorreggione. Egli racconta che: “mi capita di camminare negli uffici accanto a dei colleghi e non riuscire a trattenere delle sonore e maleodoranti ‘rese’ d’aria proveniente dall’intestino. Capisco che sia sconveniente, ma addirittura licenziarmi per questo lo trovo assolutamente ingiusto. Avrei capito se avessi fatto a botte con qualcuno od avessi rubato, ma non ho fatto nulla di tutto questo e licenziarmi per qualche ‘puzzetta’ non mi sembra proprio giusto, inoltre sono arrabbiato anche perché il lavoro mi piaceva. E poi scorreggiare è come avere un handicap! Non si dovrebbe licenziare qualcuno perché è su una sedia a rotelle; gli manca un braccio od una gamba.”
Dal canto suo il portavoce della ditta che gestisce il magazzino dove Daniel lavora(va) si è rifiutato di rilasciare dichiarazioni. Quel che è certo è che ora i sindacati londinesi non possono starsene con le mani in mano e quel che incuriosisce è: a cosa si appelleranno per far reintegrare nel suo posto di lavoro il magazziniere petomane? Come tuteleranno la salute di coloro che con lui lavorano? Una cosa già l’anno detta, secondo loro si è agito con troppa precipitazione.
I difensori dei lavoratori forse menzioneranno abitudini medioevali passate alla Storia, secondo le quali un petomane di tal fatta sarebbe stato una celebrità come fenomeno “naturale” nelle antiche Corti cinquecentesche.
La sua straordinaria capacità di flatulenze – le volgari scorregge – ha tramortito in due giorni ben 35 colleghi di lavoro, che si sono lamentati tanto da ottenerne il licenziamento dalla ditta dove con lui lavorano: la “Waterstone” di Londra.
Daniel ha spiegato che il suo “handicap”, come egli stesso lo chiama, è dovuto agli inevitabili effetti collaterali di un farmaco che è costretto a prendere per il trattamento antidepressivo al quale si sta sottoponendo per precisa prescrizione del suo medico. Insomma depresso e…scorreggione. Egli racconta che: “mi capita di camminare negli uffici accanto a dei colleghi e non riuscire a trattenere delle sonore e maleodoranti ‘rese’ d’aria proveniente dall’intestino. Capisco che sia sconveniente, ma addirittura licenziarmi per questo lo trovo assolutamente ingiusto. Avrei capito se avessi fatto a botte con qualcuno od avessi rubato, ma non ho fatto nulla di tutto questo e licenziarmi per qualche ‘puzzetta’ non mi sembra proprio giusto, inoltre sono arrabbiato anche perché il lavoro mi piaceva. E poi scorreggiare è come avere un handicap! Non si dovrebbe licenziare qualcuno perché è su una sedia a rotelle; gli manca un braccio od una gamba.”
Dal canto suo il portavoce della ditta che gestisce il magazzino dove Daniel lavora(va) si è rifiutato di rilasciare dichiarazioni. Quel che è certo è che ora i sindacati londinesi non possono starsene con le mani in mano e quel che incuriosisce è: a cosa si appelleranno per far reintegrare nel suo posto di lavoro il magazziniere petomane? Come tuteleranno la salute di coloro che con lui lavorano? Una cosa già l’anno detta, secondo loro si è agito con troppa precipitazione.
I difensori dei lavoratori forse menzioneranno abitudini medioevali passate alla Storia, secondo le quali un petomane di tal fatta sarebbe stato una celebrità come fenomeno “naturale” nelle antiche Corti cinquecentesche.
A proposito di ciò, può darsi (proprio come allora usava) che qualche ricchissimo ed eccentrico barone inglese voglia – anche ai giorni nostri – assoldare il buon Daniel per il diletto dei suoi commensali.
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