mercoledì 19 ottobre 2011

L'IRAN E' IL "PARADISO" DELLE DONNE

Marziyehr Vafamehr è una splendida attrice cinematografica iraniana. Fra l’altro è moglie del regista Nasser Taghvai.
Perché la cito?
Eccovi la risposta.
La signora Taghvai ha girato il film “My Tehran for sale” e per questo è  stata condannata dalle autorità (magistrati) ad un anno di reclusione e 90 frustate in quanto accusata di aver girato una parte della  pellicola senza indossare l’obbligatorio velo islamico. In particolare l’accusa si riferisce alla ricostruzione che ripercorre, con dovizia di particolari, i famigerati festini trasgressivi della borghesia medio-alta di Teheran e particolarmente quello i cui protagonisti sono  Marziyeh e Saman, notissimi personaggi in tutto l’Iran.
A questo si è arrivati nel paradiso dell’Islam; a proposito mi corre l’obbligo di ricordarvi che proprio l’Iran in passato, era fucina di registi apprezzati a livello internazionale come Abbas Kiarostami, Palma d’oro a Cannes, e Jafar Panahi, Leone d’oro a Venezia. Oggi il cinema iraniano si trova funestato da una serie di arresti, intimidazioni ed interdizioni, come quella appena descritta.
Qualche…post fa, vi ho parlato della probabile condanna a morte di un iraniano (Youcef Nadarkhani) accusato di Apostasìa perché convertitosi al Cristianesimo. Come era di facile previsione, l’uomo è stato messo nelle mani del boia iraniano. Il suo avvocato Mohammad Alì Dadkhah ha comunicato che ora la sorte del suo assistito è dipende da Alì Khamenei – la guida suprema dello Stato islamico – che dovrà decidere la sorte dell’uomo.
Evviva l’Iran che ci da esempio di equiparazione dei due sessi e di una libertà religiosa non comune in altre parti del mondo.

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