Marziyehr Vafamehr è una
splendida attrice cinematografica iraniana. Fra l’altro è moglie del regista
Nasser Taghvai.
Perché la cito?
Eccovi la risposta.
La signora Taghvai ha girato il film “My
Tehran for sale” e per questo è stata
condannata dalle autorità (magistrati) ad un anno di reclusione e 90 frustate
in quanto accusata di aver girato una parte della pellicola senza indossare l’obbligatorio velo
islamico. In particolare l’accusa si riferisce alla ricostruzione che
ripercorre, con dovizia di particolari, i famigerati festini trasgressivi della
borghesia medio-alta di Teheran e particolarmente quello i cui protagonisti
sono Marziyeh e Saman, notissimi
personaggi in tutto l’Iran.
A questo si è arrivati nel
paradiso dell’Islam; a proposito mi corre l’obbligo di ricordarvi che proprio
l’Iran in passato, era fucina di registi apprezzati a livello internazionale
come Abbas Kiarostami, Palma d’oro a Cannes, e Jafar Panahi, Leone d’oro a
Venezia. Oggi il cinema iraniano si trova funestato da una serie di arresti,
intimidazioni ed interdizioni, come quella appena descritta.
Qualche…post fa, vi ho parlato
della probabile condanna a morte di un iraniano (Youcef Nadarkhani) accusato di
Apostasìa perché convertitosi al Cristianesimo. Come era di facile previsione,
l’uomo è stato messo nelle mani del boia iraniano. Il suo avvocato Mohammad Alì
Dadkhah ha comunicato che ora la sorte del suo assistito è dipende da Alì
Khamenei – la guida suprema dello Stato islamico – che dovrà decidere la sorte
dell’uomo.
Evviva l’Iran che ci da esempio
di equiparazione dei due sessi e di una libertà religiosa non comune in altre
parti del mondo.
mercoledì 19 ottobre 2011
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