venerdì 21 ottobre 2011

VOGLIO FAR PARTE DELLA PROTEZIONE CIVILE

Quanto segue non è completamente farina del mio sacco. Mi spiego: lo è poiché ho scovato questa splendida notizia degna della vostra attenzione, ma non lo è in quanto non sono stato io a scriverla ma un collega che l’ha pubblicata su un giornale economico (non di grande diffusione) denominato “Italia Oggi”. Il collega è Emilio Gioventù ed eccovi l’articolo:

“In questa valle di lacrime e sangue, tra crisi e tagli, qualcuno sorride. Sono gli uomini della Protezione Civile ai quali  la Presidenza del Consiglio dei ministri aumenta l’indennità per festivi, domenicali e notturni del 100% . Una buona notizia per gli “angeli” del prefetto Franco Gabrielli ( a capo del dipartimento della Protezione Civile dal novembre dello scorso anno), proprio quando  la crisi fa strage di forze dell’Ordine, forze Armate, precari, dipendenti pubblici, bidelli, insegnanti e via dicendo.

Il tutto in quattro righe mimetizzate nell’ordinanza del presidente del Consiglio numero 3967 su disposizioni urgenti di Protezione Civile, pubblicata due giorni fa in Gazzetta Ufficiale. Ebbene, palazzo Chigi stabilisce che l’indennità spettante al personale degli uffici del Dipartimento della Protezione Civile impiegato nel ”sistema di allertamento nazionale e nel centro di coordinamento nazionale, denominato ‘sistema’, è aumentata nella misura del 100% in caso di impiego in giorni festivi, prefestivi ed in orario notturno”. Insomma, si raddoppia quanto fu stabilito nell’ordinanza 3721 del 19 dicembre 2008: allora si attribuiva: “una speciale indennità operativa forfettariamente parametrata su base mensile a cento ore di straordinario festivo e notturno, commisurata ai giorni di effettivo impiego”. Tradotto, il personale della Protezione Civile prenderà il doppio di quanto prendeva tre anni fa. Qualcuno potrebbe giustificare l’aumento con la delicatezza dei compiti ai quali è chiamato il personale del Coordinamento della Protezione Civile. Il “Sistema”, cui si fa riferimento, allerta le strutture preposte all’attivazione delle misure di prevenzione e delle fasi di gestione dell’emergenza coinvolgendo la struttura centrale della Protezione Civile, gli avamposti regionali e tutte quelle strutture, anche militari e di volontariato, che operano sul territorio interessato dall’evento calamitoso.”

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