La notizia viene da Astana, la capitale della repubblica russa Kazakistan, ed è fuori dal comune in quanto tale nazione è di maggioranza religiosa islamica.
Il Senato –
l’altra settimana – ha approvato una nuova legge sulla religione, giudicata
restrittiva dalle locali organizzazioni sui diritti umani. La stessa era già
passata alla Camera e per entrare in vigore ha solo bisogno della firma del
presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbaiev, proprio questi aveva
sollecitato la nuova norma un mese fa, nel timore della minaccia crescente
dell’estremismo islamico. La legge vieta la preghiera negli uffici pubblici e
restringe l’ingresso dei predicatori stranieri nel Paese.
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