mercoledì 18 settembre 2013


    LE COSE INCREDIBILI
DEL MONDO CHE…VOLA

Mi rendo del tutto conto che quanto scriverò oggi sarà, per molti di voi, difficile da credere. A tal proposito mi viene da ripetervi che quanto trovate (da sempre) in questo blog-post non solo risponde a verità, ma è documentato dagli studi effettuati da varie Università (sempre citate) di tutto il mondo e da scienziati nominati con tanto di nome e cognome. Quando non sono gli Atenei, a comprovare queste notizie (quasi introvabili  per voi) sono le varie istituzioni dei Paesi ai quali mi riferisco. Il che dimostra come siano tutte, tutte, ma proprio tutte controllabili da parte di chiunque lo desideri.
Tutto ciò tanto perché non abbiate a dimenticare – quando mi leggete – con chi avete a che fare. Perché scrivo ciò? Semplice, mi sono giunte all’orecchio notizie non proprio aderenti alla realtà.

 Un gruppo di studiosi di Ornitologia tedeschi ha scoperto che il piccolo uccello denominato Culbianco (Oenanthe oenanthe), che ha le dimensioni di un passero e si nutre di insetti, vermi e bacche, copre due volte l’anno la distanza che separa l’Alaska, dove va a riprodursi, dall’Africa. Come se ciò non fosse abbastanza meraviglioso per un esserino di quelle dimensioni, i ricercatori hanno anche accertato che il Culbianco, per raggiungere la sua meta, segue anche due rotte diverse! Può partire dal Canada nordorientale, attraversare l’Atlantico, atterrare in Inghilterra e da qui, viaggiare attraversando l’Europa ed il Mediterraneo per raggiungere l’Africa occidentale.
Trovo ancora più sorprendente la seconda rotta: questo uccellino che pesa poche decine di grammi copre 14.500 chilometri levandosi in volo dal Canada e, attraversando la Siberia, l’Asia settentrionale e l’Arabia, raggiunge l’Africa orientale dove trascorre l’inverno.
Ma non meravigliatevi più di tanto; infatti dovete sapere che il record delle distanze coperte nelle migrazioni, appartiene alla Sterna coda lunga (Sterna paradisea) un uccello dal peso di cento grammi che percorre 70 mila chilometri l’anno, spostandosi dall’Artico all’Antartico e viceversa. Cioè dal polo nord al polo sud, andata e ritorno.

 

 

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