Lunedì 2 settembre 2013. Sono qui, puntuale come un nobile (recita un vecchio adagio: "Puntualità è virtù da Re"), come individuo che mantiene ciò che promette ("promissio boni viri est obligatio" dicevano i nostri antenati) e giornalista che, per chi lo legge, adora scovare e dare notizie poco o niente reperibili altrove.
Spero abbiate trascorso tutti una buona estate così come mi auguro abbiate a ricordarvi che da oggi e per cinque giorni la settimana sarò qui al vostro servizio con le novità di cui sopra. Niente politica, numeri (statistiche) il meno possibile, cronaca nera: intenderei escluderla, informazioni a iosa ed in special modo - lo ripeto - quelle che non trovate, o per meglio dire che neanche...sapreste dove cercare, come questa di oggi che riguarda la Medicina.
E' piuttosto voce comune che i vaccini abbiano a salvare - in tutto il mondo - milioni di vite, ma nei Paesi poveri c'è il problema di conservarli al freddo. David Kaplan e la sua equipe alla Tufts University (Stati Uniti) propongono di usare la fibroina (che è una proteina della seta) per conservare vaccini e farmaci vari.
Si è infatti scoperto che la fibroina forma foglietti con microtasche idrorepellenti che intrappolano le molecole mantenendole efficaci per mesi anche a temperature fino a 60 gradi. Il processo è stato scoperto e verificato dai ricercatori con i vaccini per il morbillo, la parotite e la rosolìa.
lunedì 2 settembre 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento