martedì 8 novembre 2011

"DOMICILIARI" AL PADRE ACCUSATO DI ABUSI SUL FIGLIOLETTO


Sentite cosa si è inventato (e tragicamente messo in atto) un magistrato di Cassino (si, si proprio la città martire della seconda guerra mondiale in provincia di Frosinone, nel basso Lazio).  L’avvocato Eleonora Rea ha fra i suoi assistiti un padre di 50 anni finito in carcere con l’accusa di aver violentato sessualmente il figlioletto. Tant’è vero che l’uomo, fino a qualche giorno fa, era detenuto nella sezione “sex offenders” del penitenziario cassinate.

Facendo diligentemente la sua professione l’avv. Rea – viste le condizioni di salute del suo cliente – ha rivolto domanda a che gli fossero concessi gli arresti domiciliari. Il magistrato giudicante considerato lo stato di salute e gli elementi presentati dalla difesa del carcerato, ha concesso a questi i “domiciliari” rimandandolo a casa.

Non ne parliamo. Esiste un reato che si chiama “vilipendio alla Magistratura”. Non voglio incorrerci.

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