mercoledì 9 novembre 2011

MA IN CHE PAESE VIVIAMO?



Francesco D’Avanzo è il marito di Rita Cozzani, la professoressa di Borghetto Vara (La Spezia) morta nell’alluvione. L’uomo si è recato (come centinaia di altri liguri) nel deposito dove è stata portata – insieme ad altre  – l’auto della moglie deceduta. Dalla macchina, ridotta – come le altre – ad un ammasso di lamiere contorte, l’uomo ed il figlio volevano semplicemente ritirare gli effetti della moglie scomparsa. La prima cosa che gli è stata presentata (così come a tutti i proprietari delle vetture recuperate nella melma alluvionale) è stata una fattura di 120 euro.

“Quello che è accaduto è vergognoso – ha dichiarato ufficialmente il signor Francesco – il problema non è la fattura in se per se, ma il gesto: credo sia profondamente indelicato chiedere 120 euro ad un padre ed un figlio che vogliono soltanto recuperare dall’auto una traccia della donna che amavano”.

Una vera beffa del dolore. In molti hanno ritenuto inconcepibile dover pagare tanto, vista la situazione di stato di emergenza dichiarata finanche dallo Stato. La richiesta di pagamento (con relativa ricevuta) è stata consegnata quando i cittadini si sono presentati ai depositi della zona per recuperare gli effetti personali dalle vetture ridotte a rottami  e quindi praticamente inservibili.


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