Francesco D’Avanzo è il marito di
Rita Cozzani, la professoressa di Borghetto Vara (La Spezia) morta
nell’alluvione. L’uomo si è recato (come centinaia di altri liguri) nel
deposito dove è stata portata – insieme ad altre – l’auto della moglie deceduta. Dalla
macchina, ridotta – come le altre – ad un ammasso di lamiere contorte, l’uomo
ed il figlio volevano semplicemente ritirare gli effetti della moglie
scomparsa. La prima cosa che gli è stata presentata (così come a tutti i
proprietari delle vetture recuperate nella melma alluvionale) è stata una
fattura di 120 euro.
“Quello che è accaduto è
vergognoso – ha dichiarato ufficialmente il signor Francesco – il problema non
è la fattura in se per se, ma il gesto: credo sia profondamente indelicato
chiedere 120 euro ad un padre ed un figlio che vogliono soltanto recuperare
dall’auto una traccia della donna che amavano”.
Una vera beffa del dolore. In
molti hanno ritenuto inconcepibile dover pagare tanto, vista la situazione di
stato di emergenza dichiarata finanche dallo Stato. La richiesta di pagamento
(con relativa ricevuta) è stata consegnata quando i cittadini si sono
presentati ai depositi della zona per recuperare gli effetti personali dalle
vetture ridotte a rottami e quindi praticamente
inservibili.
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