Sappiamo tutti che i danni
provocati dalle alluvioni liguri-toscane, secondo le stime ufficiali, ammontano
a 65 milioni di euro. Il nostro amato Stato sapete cosa si è inventato e come
ha messo in atto la pseudo soluzione di questo tragico quanto drammatico
problema? Con l’aumento della benzina in ragione di un centesimo al litro. Ma
questo è niente, abbiate la pazienza di seguirmi ed alla fine sarete ancora più
consapevoli in che Paese viviamo.
Perché le Regioni (in questo caso
Liguria e Toscana) abbiano diritto a prelevare dalle casse dello Stato – in
caso di proclamazione di calamità naturali – i fondi stanziati, come prima cosa
debbono aumentare l’accise (tassa) regionale sulla benzina del cinque per
cento. Quindi, fin da ieri gli abitanti della Liguria e della Lunigiana, come
se di guai ne avessero già pochi, pagano il carburante sei centesimi al litro
in più.
Non è tutto.
L’aumento dei carburanti (va da
se che anche il diesel è cresciuto di prezzo) è entrato in funzione ieri, primo
novembre 2011. Sapete – ma si che lo sapete, io mi limito a ricordarvelo –
quando le autorità competenti lo hanno comunicato a noi italiani? Lunedì 31
ottobre 2011! Ma può esserci una malafede più evidente di questa? Lasciamo
andare ed andiamo ad analizzare alcune “cosette”.
Siamo tutti d’accordo che
l’obiettivo dell’aggravio (quello di un centesimo al litro) sul pieno di
benzina delle auto, è più che nobile, ci mancherebbe. Quello che ritengo essere
scandaloso è che gli automobilisti debbano pagare (sempre loro) perché la Casta
dei nostri politici non ha ancora tagliato di un solo euro le sue spese folli.
La Camera dei Deputati costa un miliardo (cioè mille milioni di euro…) l’anno;
mi chiedo: ma è mai possibile che non si riesca a risparmiare 65 milioni tra
commessi, rimborsi, uffici, auto blu, ristoranti, appartamenti in affitto per
gli onorevoli e quant’altro, non si riesca a risparmiare per dare una mano alle
decine di migliaia agli alluvionati liguri e toscani che hanno perduto casa e –
molti – anche il lavoro?
Per esempio, tanto per cominciare
il ministero della Difesa potrebbe iniziare con il cedere quelle 19
(diciannove!) auto Maserati blindate comprate chissà perché (ma forse per
scarrozzare i suoi generali) e devolvere il sostanziosissimo ricavo alle
famiglie che hanno perso tutto sia in Lunigiana che in Liguria?
Ma ritorniamo all’inizio di
questo triste e drammatico discorso.
L’Istat non più tardi di sabato
scorso, ha certificato che ad ottobre la benzina (prima del centesimo in vigore
da ieri…) è aumentata del 17,8% rispetto al settembre dello scorso anno ed ha
anche aggiunto che, rispetto al precedente mese di settembre 2011, è aumentata
dello 0,8%.
Il prezzo del diesel è salito dal 19,2% (rispetto allo stesso
periodo del 2010) al 21,2% dello scorso ottobre. A questo punto debbo anche
informarvi che oggi come oggi il prezzo della benzina alla “pompa” è più alto
di quanto non fosse quando il petrolio costava oltre 150 dollari al barile; si da però il caso che
oggi lo stesso oro nero di dollari al barile ne costi 92. Il problema è che su
ogni litro di carburante gravano circa 75 centesimi di accise ai quali va
assommata l’IVA (si, tassa su tassa…) passata al 21%. Tanto perché abbiate a
farvene una idea senza fondervi il cervello in difficili calcoli, l’anno scorso
(2010) il 2 novembre la benzina costava euro 1,35 oggi qui dove abito io, il
benzinaio dal quale mi servo (uno dei più risparmiosi) la mette ad 1,69. Una
differenza di 34 centesimi al litro pari a 658 e rotti delle vecchie e mai
troppo rimpiante lirette.
E nessuno dice nulla.
Oltre alle accise per finanziare
la guerra in Abissinia (del 1935), il disastro del Vaiont (1963), il terremoto
del Belice (1968), la missione in Bosnia (1996) mi “piace” ricordarvi anche i
centesimi 0,02 per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004,
e per concludere, vi ricordo anche i 4 centesimi di questo 2011, per far fronte
all’emergenza immigrati dovuta alla crisi libica.
“Esprimiamo massima solidarietà
per le popolazioni delle aree colpite
dalle alluvioni. Siamo però costretti a notare che per l’ennesima volta lo
Stato per reperire risorse straordinarie non fa altro che aumentare le accise
sui carburanti” Questa la (giusta) lamentela di Martino Landi presidente della
FAIB-Confesercenti, una delle associazioni che rappresentano i benzinai.
NOTA – Ci viene comunicato che questo aumento di un centesimo di
accise sui carburanti durerà fino al 31 dicembre di quest’anno. Visti i
precedenti (citati), la domanda è: ci credete?
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