Molti conoscenti mi rivolgono una
domanda che fa capire come la maggior parte di noi italiani ignori delle
questioni economiche non importanti, importantissime. Come questa.
La domanda è: “E’ previsto uno
sciopero generale per il corrente mese di novembre. Ma come fanno i sindacati a
far giungere nei vari luoghi di raccolta decine di migliaia di persone. Chi
paga per queste moltitudini viaggi, pranzi, cene e quant’altro c’è da saldare?”
Le cose stanno come segue.
A parte il fatto che dallo
stipendio di ciascun lavoratore, che ha in tasca la tessera di un sindacato
qualsiasi, viene ritirata una cifra – benché minima – che va a finanziare
Sindacati stessi, ma questo, anche se può sembrare strano, non è in assoluto l’entrata più importante; infatti
dovete sapere che qualsiasi pensionato di questa nazione ha sul suo cedolino
una voce alla quale nessuno fa caso, proprio per la sua esiguità. Cosa dice?
“Contributo sociale: un euro”, questa dicitura vuol semplicemente dire che da ogni
vitalizio i Sindacati si prendono un euro al mese.”Beh?” direte voi. Tutto ok
soltanto che credo non tutti voi sappiate che i pensionati in Italia sono circa
sedici milioni (mille più, mille meno) il quale dato vuol semplicemente dire
che ogni trenta giorni i Sindacati incassano (e si spartiscono) 16 milioni di euro e, vi ricordo,
che tale cifra corrisponde a trenta miliardi e 980 milioni di vecchie lire. Quanto
incassano l’anno? Fatevelo voi il conto, a me fa girare la testa. Inoltre
sappiate che i Sindacati per essere tali – se non vado errato – non debbono
rendere conto a nessuno dei loro bilanci. A chiudere vi ricordo quanto detto all’inizio: non
dimenticate i denari che incassano dai loro tesserati, anch’essi suppongo ammontino a qualche
milione.
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