giovedì 3 novembre 2011

SOLDI E SINDACATI



Molti conoscenti mi rivolgono una domanda che fa capire come la maggior parte di noi italiani ignori delle questioni economiche non importanti, importantissime. Come questa.

La domanda è: “E’ previsto uno sciopero generale per il corrente mese di novembre. Ma come fanno i sindacati a far giungere nei vari luoghi di raccolta decine di migliaia di persone. Chi paga per queste moltitudini viaggi, pranzi, cene e quant’altro c’è da saldare?”

Le cose stanno come segue.

A parte il fatto che dallo stipendio di ciascun lavoratore, che ha in tasca la tessera di un sindacato qualsiasi, viene ritirata una cifra – benché minima – che va a finanziare Sindacati stessi, ma questo, anche se può sembrare strano, non è  in assoluto l’entrata più importante; infatti dovete sapere che qualsiasi pensionato di questa nazione ha sul suo cedolino una voce alla quale nessuno fa caso, proprio per la sua esiguità. Cosa dice? “Contributo sociale: un euro”, questa dicitura vuol semplicemente dire che da ogni vitalizio i Sindacati si prendono un euro al mese.”Beh?” direte voi. Tutto ok soltanto che credo non tutti voi sappiate che i pensionati in Italia sono circa sedici milioni (mille più, mille meno) il quale dato vuol semplicemente dire che ogni trenta giorni i Sindacati incassano (e si spartiscono) 16 milioni di euro e, vi ricordo, che tale cifra corrisponde a trenta miliardi e 980 milioni di vecchie lire. Quanto incassano l’anno? Fatevelo voi il conto, a me fa girare la testa. Inoltre sappiate che i Sindacati per essere tali – se non vado errato – non debbono rendere conto a nessuno dei loro bilanci. A chiudere  vi ricordo quanto detto all’inizio: non dimenticate i denari che incassano dai loro tesserati, anch’essi suppongo ammontino a qualche milione.

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