lunedì 4 giugno 2012

COME PAGARE I DANNI DEL TERREMOTO




 Dopo avervi ribadito il concetto secondo il quale non parlerò mai di politica, resta comunque il fatto che, come cittadino italiano, non mi va di essere preso in giro. A che proposito? Seguitemi.

I danni del terremoto dell’Emilia sono stati quantificati, dalla Confindustria, in cinque miliardi di lire che – chi di dovere – dice di non sapere dove reperirli. Sappiate che stiamo spendendo esattamente la stessa somma per i pannelli fotovoltaici, forse farebbe meglio all’ambiente investirli per i terremotati. Ma se fosse solo per questo non mi sentirei preso in giro. Gli è che il reale valore in milioni della produzione italiana del fotovoltaico alla Borsa elettrica è di 800 milioni di euro. Meno di un quinto di quanto ci costa. Insomma incassiamo 800 milioni spendendo cinque miliardi!

E sempre a proposito di risparmi vorrei sapere che fine ha fatto la dichiarazione del premier secondo la quale le province erano “da superare”, cioè da chiudere? Ed i cento miliardi di spese da risparmiare? Per ora sappiamo per certo che al massimo – ed in un prossimo futuro – di miliardi se ne risparmieranno 4,6. Ma perché mi sento preso in giro? Mi chiedo che fine hanno fatto i cento miliardi stanziati per le infrastrutture? Forse la stessa fine delle due bozze, in altrettanti provvedimenti governativi, del fondo taglia tasse che – udite, udite – alla presentazione delle stesse sono prontamente spariti!

Ripeto non voglio parlare di politica, il mio (vano) desiderio è solo quello di non essere preso in giro ed in questo credo di essere in compagnia di decine di milioni di italiani.


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