mercoledì 13 giugno 2012

LEGGETE E RIFLETTETE

Sono mesi e mesi che non vi disturbo con una serie di numeri. Lo so, ne siete rimasti soddisfatti, e ne avete ben donde. Però, dicono a Roma, “quanno ce vo’ ce vo” ed oggi proprio necessita. Mi sembra chiaro che quanto vi sottopongo va “legato” a ciò che viene chiesto a noi sudditi (perché come tali veniamo trattati) in ragione di sacrifici, tasse, adempimenti burocratici, aumenti (dal costo dei taxi a quello della luce, per non parlare della benzina, del cibo e di tutte le altre materie prime). Stando così le cose vi debbo anche dire che quanto qui sotto riportato non me lo sono sognato questa notte, ma è il frutto dello studio durato ben 12 anni della Confartigianato e passato sotto la lente di ingrandimento – per provarne la sua certa attendibilità – di tutti quegli enti (dall'Europarlamento all'ISTAT) preposti ai dovuti controlli di una ricerca di questa importanza. Vi fornisco dati vari ed estrapolati dal contesto, capirete che non è possibile sciorinarvi qui l’intero dossier.

Ogni cittadino siciliano spende per i dipendenti di quella Regione  346 euro l’anno. Un lombardo soltanto 23.

La Sicilia usa in stipendi il 75 per cento di tutte le 15 regioni a statuto ordinario messe insieme. Nel 2010 questa regione ha speso per il personale un miliardo e 748 milioni di euro.

Ci hanno detto che grazie allo spending review risparmieremo quattro miliardi e 200 milioni di euro. Non ci hanno però comunicato che i miliari da risparmiare DEBBONO, ripeto DEBBONO essere  809 e che quei 4,2 sono soltanto lo 0,5% dell’intera somma.

Secondo i dati della Commissione Europea  dal 2000 al 2012 la spesa in Italia è cresciuta in ragione di 39747 euro al minuto!

Il costo del personale impiegato alla regione Campania è tre volte superiore a quello della Lombardia.

Ogni anno in questo Belpaese si spendono 168 miliardi in acquisti di  beni e servizi.

Mi rendo assolutamente conto che i numeri – solo a leggerli – sono delle vere e proprie rotture di scatole. Me ne scuso, però dopo averli letti – vi scongiuro – ragionateci su. Non tanto, un dieci/quindici secondi. Solo così concretamente avrete idea di come ce la passiamo e soprattutto del perché. Vi fornisco un ultimo dato, non me ne vogliate, rifletteteci su e non dimenticate mai che mi sono dato il solo compito di informarvi. Niente altro.

Con il 3,7 per cento di tutti gli occupati italiani, l’Agricoltura assorbe il 22,5 per cento della spesa per l’indennità di disoccupazione. Nelle regioni meridionali i beneficiari di questo trattamento, nel 2011, erano 412.288, cioè il 79 per cento del totale nazionale (518.132). Cosa vuol dire? Sta a significare che nelle regioni meridionali si percepisce tale indennità 23 volte di più che nel nord ovest, otto volte più del nord est ed undici più che nel centro Italia.

Buona giornata a tutti.

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