C'è chi se ne è stato a casa senza lavorare per sette anni ed ha regolarmente ricevuto lo stipendio. Non lo credete? Ecco chi, come, dove e quando.
Qualche tempo fa un dipendente della Provincia di Frosinone è finito nella relazione seguita alla verifica amministrativo-contabile eseguita sull’operato dell’Amministrazione (guidata dal presidente Scalìa). Verifica voluta dal ministero dell’Economia e delle Finanze.
La vicenda ha inizio nel capoluogo ciociaro il 30 maggio del 2003 quando con apposita delibera della giunta provinciale un impiegato viene “comandato” – cioè trasferito – dalla Provincia al Consorzio di Riciclaggio dei Rifiuti di Col Felice, un provvedimento tuttavia subordinato al nulla osta del Consorzio in questione. Nulla osta che, stando a quanto accertato dall’ispettore ministeriale, non è mai arrivato. Così l’impiegato è rimasto in una sorta di…”limbo” senza lavorare né in Provincia né presso la struttura alla quale era stato trasferito.
La singolare situazione viene alla luce nel novembre del 2009, quando la Provincia chiede alla Saf (la società che gestisce l’impianto di riciclaggio) il rimborso degli oneri retributivi, vale a dire gli stipendi regolarmente corrisposti al dipendente, per un periodo di 7 anni pari ad euro 184.193.
Alla Saf tutti cadono dalle nuvole. Quell’impiegato nessuno lo ha mai visto ed infatti, si spiega, il nulla osta al trasferimento non è mai stato concesso in quanto l’uomo: “non ha mai preso servizio né è mai stato utilizzato presso detto Consorzio”.
“Fantasma” negli uffici della Provincia e “fantasma” in quelli del Consorzio. Ma in tasca gli sono finiti soldi veri, addirittura incassati anche dall’ottobre 2009 al gennaio 2010, fino a quando l’ospettore ministeriale non ha scoperto il tutto.
Va da se che da ora per il…lavoratore non lavoratore, il sogno di una vita fatta di molti stipendi e niente lavoro potrebbe trasformarsi in un brutto incubo chiamato: restituzione!
Qualche tempo fa un dipendente della Provincia di Frosinone è finito nella relazione seguita alla verifica amministrativo-contabile eseguita sull’operato dell’Amministrazione (guidata dal presidente Scalìa). Verifica voluta dal ministero dell’Economia e delle Finanze.
La vicenda ha inizio nel capoluogo ciociaro il 30 maggio del 2003 quando con apposita delibera della giunta provinciale un impiegato viene “comandato” – cioè trasferito – dalla Provincia al Consorzio di Riciclaggio dei Rifiuti di Col Felice, un provvedimento tuttavia subordinato al nulla osta del Consorzio in questione. Nulla osta che, stando a quanto accertato dall’ispettore ministeriale, non è mai arrivato. Così l’impiegato è rimasto in una sorta di…”limbo” senza lavorare né in Provincia né presso la struttura alla quale era stato trasferito.
La singolare situazione viene alla luce nel novembre del 2009, quando la Provincia chiede alla Saf (la società che gestisce l’impianto di riciclaggio) il rimborso degli oneri retributivi, vale a dire gli stipendi regolarmente corrisposti al dipendente, per un periodo di 7 anni pari ad euro 184.193.
Alla Saf tutti cadono dalle nuvole. Quell’impiegato nessuno lo ha mai visto ed infatti, si spiega, il nulla osta al trasferimento non è mai stato concesso in quanto l’uomo: “non ha mai preso servizio né è mai stato utilizzato presso detto Consorzio”.
“Fantasma” negli uffici della Provincia e “fantasma” in quelli del Consorzio. Ma in tasca gli sono finiti soldi veri, addirittura incassati anche dall’ottobre 2009 al gennaio 2010, fino a quando l’ospettore ministeriale non ha scoperto il tutto.
Va da se che da ora per il…lavoratore non lavoratore, il sogno di una vita fatta di molti stipendi e niente lavoro potrebbe trasformarsi in un brutto incubo chiamato: restituzione!