Il concertone del Primo maggio se è riuscito da un lato, ha creato problemi logistici dall’altro. “Logistici” si fa per dire, se gli vogliamo dare un nome appropriato dobbiamo chiamarle: questioni economiche, insomma di soldi si tratta.
Orbene di denari in cassa non ce ne sono ed anche per il concertone le spese extra non dovranno essere a carico della pubblica amministrazione: il Comune di Roma non tirerà fuori un euro più del dovuto; questo in sintesi ha detto il sindaco della Capitale Gianni Alemanno che per il post-concerto non ha incrementato il dispiegamento di uomini e mezzi. Visto il maxidebito che grava sul Campidoglio, la parola d’ordine è stata “razionalizzare le uscite”. Bisogna infatti – dice il primo cittadino – affermare il principio che quando si fanno manifestazioni a Roma i costi per i servizi ed interventi sanitari debbano essere pagati dagli organizzatori. Quest’anno la situazione delle casse comunali non permette di erogare gratuitamente i 130 mila euro necessari. Alemanno ha così proseguito:
“Certo, faremo qualcosa. Sta di fatto che gli organizzatori devono intervenire in maniera sostanziale, come si fa normalmente in tutte le manifestazioni pubbliche”
Quel “qualcosa” cui allude Alemanno è la messa in campo da parte dell’Ama (ex Nettezza Urbana) di una task force composta da 190 operatori e 50 mezzi tra spazzatrici, lavastrade, furgoncini e pale meccaniche, tutti a lavoro dalle prime luci dell’alba di ieri domenica, per rimuovere dalla piazza e dalle vie circostanti cartacce, bottiglie, buste di plastica e quant’altro accumulato durante il tradizionale concerto. Oltre ai netturbini il Campidoglio si è accollato la spesa per il personale impiegato dai Vigili Urbani, dall’ACEA e dalla Protezione Civile. Tutte le spese straordinarie, a partire dal servizio di sicurezza per arrivare ai costi per l’accoglienza fornita ai pullman e per l’organizzazione della manifestazione, sono a carico dei tre sindacati (CISL UIL E CGIL).
Orbene di denari in cassa non ce ne sono ed anche per il concertone le spese extra non dovranno essere a carico della pubblica amministrazione: il Comune di Roma non tirerà fuori un euro più del dovuto; questo in sintesi ha detto il sindaco della Capitale Gianni Alemanno che per il post-concerto non ha incrementato il dispiegamento di uomini e mezzi. Visto il maxidebito che grava sul Campidoglio, la parola d’ordine è stata “razionalizzare le uscite”. Bisogna infatti – dice il primo cittadino – affermare il principio che quando si fanno manifestazioni a Roma i costi per i servizi ed interventi sanitari debbano essere pagati dagli organizzatori. Quest’anno la situazione delle casse comunali non permette di erogare gratuitamente i 130 mila euro necessari. Alemanno ha così proseguito:
“Certo, faremo qualcosa. Sta di fatto che gli organizzatori devono intervenire in maniera sostanziale, come si fa normalmente in tutte le manifestazioni pubbliche”
Quel “qualcosa” cui allude Alemanno è la messa in campo da parte dell’Ama (ex Nettezza Urbana) di una task force composta da 190 operatori e 50 mezzi tra spazzatrici, lavastrade, furgoncini e pale meccaniche, tutti a lavoro dalle prime luci dell’alba di ieri domenica, per rimuovere dalla piazza e dalle vie circostanti cartacce, bottiglie, buste di plastica e quant’altro accumulato durante il tradizionale concerto. Oltre ai netturbini il Campidoglio si è accollato la spesa per il personale impiegato dai Vigili Urbani, dall’ACEA e dalla Protezione Civile. Tutte le spese straordinarie, a partire dal servizio di sicurezza per arrivare ai costi per l’accoglienza fornita ai pullman e per l’organizzazione della manifestazione, sono a carico dei tre sindacati (CISL UIL E CGIL).
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