Vi ricordate quella tragica notte del 10 aprile 1991 quando nel porto di Livorno la nave da trasporto Moby Prince entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo? Vi ricordate che il disastro uccise 140 uomini (comandante compreso) dei 141 di equipaggio? Vi ricordate che questo è stato dichiarato "il più grave disastro della marineria italiana"? Bene, anzi male: su questa tragedia, dopo 19 anni, rischia di calare definitivamente il sipario infatti la Procura della Repubblica di Livorno ha depositato la richiesta di archiviazione dell'inchiesta-bis individuando nell'errore umano la principale causa dell'incidente ("ma chi sbaglia paga", non vale più?).
Dieci anni fa si era chiusa l'indagine una prima volta senza l'individuazione di colpevoli. I vari processi celebratisi, infatti, non erano riusciti ad identificare responsabilità negli imputati: l'ufficiale di guardia della petroliera Agip Abruzzo che non attivò il segnale antinebbia; due ufficiali della Capitaneria di Porto ed il marinaio della sala operativa della stessa Capitaneria.
Chi scrive sente la necessità di ricordarvi soltanto due circostanze, la prima quella che vide il solo mo9zzo della Moby Prince salvarsi miracolosamente; la seconda è che quella sera - se la memoria non inganna - la Televisione trasmetteva un importante partita di calcio...
Chissà cosa pensano di questa richiesta di archiviazione le 140 famiglie dei defunti in quel disastro.
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