martedì 7 settembre 2010

COS'E' IN REALTA' FACEBOOK?

Come credo ogni visitatore che mi legge abbia da tempo capito, questo blog segue un percorso ben definito e con il quale si propone una serie di mète e cioè: far riflettere su ciò che leggete; divertire con questi scritti ed incuriosirvi con gli stessi; oltre a questo un’altra meta che mi prefiggo è quella – da sempre dichiarata – di fornirvi notizie che difficilmente potranno essere reperite altrove (se non il giorno od i giorni dopo che sono state messe in questi post) ed in fine mettervi al corrente di come certe (troppe) cose non funzionino in Italia. Orbene oggi mi sono preso la briga di rielaborare – per voi – un articolo (molto, ma molto lungo) scritto dal giornalista Tony Damascelli. Rielaborandolo ho naturalmente puntato su quanto, ritengo, possa non solo esservi utile ma anche interessarvi e farvi riflettere. Ecco di cosa si tratta.
Facebook è la trappola romantica che attira, coinvolge, ipnotizza. Offre amicizia, presenta visi sconosciuti, illustra figure sfuocate e primi piani impersonali, corredati da particolari intimi ed ambigui ai quali si aggiungono gli hobbies, la squadra per la quale si fa il tifo, la band musicale preferita ecc. ecc.
Il computer risulta essere la scatola magica che tutto questo garantisce basta accenderlo e ci si mette in contatto con il resto del mondo. Questo serve particolarmente a chi si sente solo o pensa di esserlo.
Facebook è l’autobus a bordo del quale si può andare lontano, conoscere la Terra ed i suoi abitanti. Basta scrivere qualche riga, è sufficiente aggiungere una fotografia, quell’immagine non può essere cancellata da nessuno, esce dal tuo computer e vola altrove, non si sa esattamente dove, arriva lontanissima, il sorriso diventa arma a doppio taglio. L’esistenza virtuale ha preso il sopravvento sulla vita reale, l’amore non nasce più soltanto da uno sguardo di occhi lucidi e romantici, da un sussurro. La web cam è più veloce e comoda, rende tutti uguali, vicini e contenti, Internet è un treno con fermate facoltative.
Facebook non è una piattaforma sociale, è la piattaforma della nostra società, è uno strumento utile se viene usato con intelligenza, responsabilità, discrezione ma è, al tempo stesso, una strada pericolosa, accessibile a chiunque, con una popolazione enorme di viaggiatori, di frequentatori che hanno a disposizione informazioni private, intime, ed anche video, fotografie e che, quindi, su tutto questo materiale possono costruire un loro progetto criminale. E questo avviene molto più di frequente di quanto si sappia o si immagini.
Perché cercare un’amicizia navigando nella rete velenosa invece di dialogare con chi ci sta veramente vicino e possiamo vedere, toccare, sentire?
Ci sono persone che contano ottocento amici ma non conoscono bene i propri fratelli, nulla sanno dei cugini, ignorano di avere degli zii ma sono fieri di essere "parenti" della rete di Internet. Facebook è il libro delle facce. Di alcune dobbiamo avere paura.
E questo NON va MAI dimenticato.




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