giovedì 2 settembre 2010

MOSTRA DI VENEZIA: SE VOGLIONO LAVORARE I GIORNALISTI COSTRETTI A PAGARE 60 EURO

GIORNALISTI: 60 EURO PER LAVORARE
Tutti voi sapete il particolare secondo il quale chi scrive ha trascorso una vita nel giornalismo essendo questa la sua professione. Proprio basandomi su tale considerazione desidero darvi una notizia che quasi nessuno (secondo me proprio nessuno, ma potrei non aver letto tutti i giornali) ha reso nota.
Ieri è iniziata la 67ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Come è logico la manifestazione attrae giornalisti “inviati” da tutto il mondo. Bene sapete cosa si sono inventati quest’anno gli organizzatori? Prima di spiegarvelo vi debbo mettere a parte di un particolare che pochi conoscono: la manifestazione è gestita (e quindi organizzata) dalla “Fondazione la Biennale” che è organismo no profit che si avvale di rilevanti contributi di denaro pubblico (insomma le sovvenzioni statali).
Ma ritorniamo alla domanda cosa si sono dunque inventati quest’anno gli organizzatori? Questo: per permettere ai giornalisti inviati dalle testate di tutto il mondo di lavorare, oltre ad una serie di complicate procedure burocratiche per essere accreditati, ogni giornale che li ha inviati per ciascuno di loro è obbligato a versare sessanta euro all’organizzazione! Questo non accade in nessuna parte del mondo. C’è di che vergognarsi.
Se a voi venisse in mente che sto difendendo i miei colleghi che debbono pagare per lavorare, si sbaglia di grosso. Infatti i sessanta euro li debbono versare - come già accennato - i giornali che li inviano a Venezia. Solo i free lance (ammesso ce ne siano alla manifestazione) dovranno sborsarli di tasca loro.
L’ambiente dello spettacolo dell’intero globo terracqueo ci sta ridendo dietro e, naturalmente criticando. Come dargli torto?

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