venerdì 26 giugno 2009

COSI FUNZIONA LA GIUSTIZIA ITALIANA (12)

"Rumori molesti". Come un antifurto che ti spacca i timpani in piena notte. Peccato che nella circostanza di cui stiamo parlando si tratti di rumori che dovrebbero trasmettere solo gioia allegria e buonumore. Ma veniamo al fatto che ci interessa.
Stradella è un paese in provincia di Pavia e nella sua via Montebello c'è, da 135 anni, l'asilo-nido "Gravina" che ospita bambini dai tre mesi ai cinque anni. Il cortile di questa istituzione confina con parte di un condominio gli inquilini del quale sostengono che i bambini giocherelloni provocano "intollerabili schiamazzi"; insomma quell'esercito di ragazzini va zittito ad ogni costo. Per raggiungere questo loro scopo gli abitanti di quello stabile si sono rivolti al giudice monocratico.
Quest'ultimo ha subito deciso di affidarsi ad una perizia e così un esperto da lui incaricato, armato di microfono e registratore, si è recato al "Gravina" per rilevare il livello acustico. A cose fatte il tecnico ha fatto il suo rapporto audiometrico depositandolo sul tavolo del giudice il quale, leggendolo ha scoperto che: udite! udite! la soglia del "rumore" dell'asilo supera di due (2) decibel il consentito. Tanto è bastato al magistrato per comunicare al direttore dell'ultracentenario asilo: "i bambini fanno troppo rumore dovete installare pannelli fonoassorbenti"; pronta la replica del direttore: "non abbiamo fondi disponibili per realizzare i richiesti pannelli, abbiamo optato per la turnazione di solo due classi alla volta in cortile e pregato i bambini di giocare in silenzio"!
"Però, prosegue il direttore, non voglio commentare la decisione del giudice, ma una cosa vorrei dirla: questo asilo è qui da quasi un secolo e mezzo, i signori che hanno preso la casa di fronte a noi, sapevano benissimo di trovarsi nei pressi di un nido d'infanzia con tutto ciò che comporta. Se sono allergici alle voci dei bambini, potevano andare ad abitare altrove..."

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