mercoledì 10 giugno 2009

La Corte di Cassazione contro una Legge dello Stato

Nel giorno in cui il ministro degli Interni ha potuto affermare con orgoglio che, grazie agli accordi con Paesi nord africani, gli sbarchi di clandestini in Italia si sono azzerati, la Corte di Cassazione ha...colpito di nuovo.
Infatti i togati della prima sezione penale della Corte stessa mettono in discussione la legge che regola l'immigrazione nel nostro Paese. Interpretando in modo molto restrittivo la "Bossi-Fini", i giudici hanno stabilito che affittare un appartamento ad un clandestino non è reato, a patto che l'affitto sia equo. Con questa sentenza hanno di fatto scardinato l'articolo 12 della "Bossi-Fini", laddove prevede il sequestro dell'immobile: "concesso in locazione allo straniero privo del permesso di soggiorno". In particolare, secondo la Cassazione, la sanzione prevista dalla "Bossi-Fini" è giustificata solo quando l'appartamento viene concesso ad un clandestino: "al fine di trarne un ingiusto profitto"
La sentenza interpretativa stabilisce un principio,quello dell'affitto equo, che riapre le porte agli affitti in nero, e soprattutto fuori dalle regole.
Interpretare una legge per disattenderla, questo sembra abbiano fatto quelli della prima sezione penale.

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