Prima di tutto un brevissimo messaggio a Roberto di Sidney: sono assolutamente d'accordo con quanto hai scritto. Un caro saluto.
Ora veniamo alla notizia di oggi che riguarda la Magistratura del Bel Paese. Con una DOVEROSA premessa: quanto segue è tratto dal recentissimo libro edito da Bompiani e scritto dal giornalista Stefano Livadiotti che lo ha intitolato: "Magistrati l'Ultracasta" che consiglio a tutti voi di leggere.
Il fatto.
C'è un giudice che un pomeriggio di molti anni fa è andato in un cinema di periferia. Lì ha iniziato a carezzare, in maniera ambigua, un quattordicenne seduto vicino a lui. Il ragazzo ha mostrato un certo fastidio, e la "toga" lo ha convinto con la promessa di denaro. Poi lo ha portato nei bagni del cinema e gli ha praticato una prestazione di sesso orale interrotta da un altro cliente (del cinema) inquietato dalla presenza del W.C. di un attempato signore ed un imberbe ragazzino.
Il giudice in questione, L.V., al termine di un iter giudiziario per il quale sarebbe più adeguato Kafka che un cronista, viene non solo reintegrato nelle sue funzioni di toga giudicante ed amministiato per quanto riguarda il fatto commesso, ma gratificato con un aumento di stipendio che gli fa riassorbire gli scatti di anzianità sospesi durante il processo.
L.V. viene infatti prosciolto perchè avrebbe "agito in stato di transeunte capacità di intendere e di volere". Colpa anche di una violenta testata rimediata tre anni prima del fattaccio. Botta che, lungi dal rendere inabile il giudice dal suo lavoro, non ha portato conseguenze irrecuperabili. Anzi "la drammaticità delle conseguenze scatenatesi al seguito del fatto, unita alle ulteriori cure e al lungo distacco da fattori contingenti e condizionanti, hanno favorito il completo recupero" in modo tale da rendere sacrosanto il reintegro. Questa sentenza disciplinare avallata (nell'immediato) anche da colui che in futuro diverrà ministro della Giustizia, cioè Giovanni Conso.
Sul come sia possibile un procedimento del genere, l'autore del libro riporta una spiegazione molto pragmatica. Accumulando scatti di anzianità e il nulla osta per una promozione a consigliere di Cassazione, il giudice V. ha beneficiato del meccanismo che lo ha portato a un forte aumento di stipendio. Al quale, per un altro fantastico principio, detto di galleggiamento, hanno avuto diritto tutti i colleghi, compresi ovviamente coloro che l'avevano promosso, con un bel ritocco verso l'alto. Secondo l'avvocato Mauro Mellini, il complessivo upgrade degli stipendi sarebbe costato 70 miliardi di vecchie lire.
Chi scrive questo blog si sente anche in dovere di informarvi che nella Magistratura italiana non, si ripete NON si avanza di grado, insomma non si fa carriera per Meritocrazia ma soltanto, si ripete soltanto per anzianità! Viviamo o no in un Bel Paese?
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