mercoledì 18 novembre 2009

QUANDO UN SITO WEB TI PORTA A 15 ANNI DI GALERA

Tre giorni orsono le autorità cinesi hanno condannato a 15 anni di carcere Kunchok Tsephel, arrestato lo scorso marzo, attivista e fondatore del sito web in lingua tibetana Chomei (Lampada).
La denuncia arriva dall'International Campaign for Tibet, gruppo per i diritti umani con sede a Washington. Purtroppo non si tratta di un caso isolato, poichè a questa va aggiunta la notizia della condanna a cinque annin di carcere per Kunga Tseyang, anch'egli arrestato a marzo, blogger tibetano famoso con il nikname Gangnyi (Sole di neve), che sul suo blog diffondeva la cultura e la religione della sua terra. A rendere nota la notizia è Reporter Senza Frontiere (RSF).
La condanna a 15 anni di Tsephel è legata - secondo l'accusa - alla divulgazione di "segreti di Stato", che altro non sono che le notizie sulle proteste tibetane dello scorso anno, diffuse attraverso il suo sito. L'uomo è in cattive condizioni di salute e nel corso del processo a suo carico, non ha avuto diritto all'assistenza di un avvocato.
L'altro condannato, Tseyang è stato prelevato di forza dalle autorità cinesi, all'interno del monastero di Gansu dove studiava, ed è stato punito con cinque anni di detenzione per i suoi scritti sul buddismo e per aver diffuso le fotografie del locale ufficio per "la protezione dell'ambiente".

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