mercoledì 25 novembre 2009

UNO DEI DRAMMI DELLE FILIPPINE

Non sempre le notizie sono belle, sfiziose, curiose o divertenti, ci sono anche le tragedie, eccone una delle tante verificatesi negli ultimi giorni. La si pubblica poichè si è notato che un solo, si ripete, un solo giornale l'ha riportata.
Nelle Filippine meridionali, dopo un sequestro di 45 persone fatte salire a forza su un camion, sono stati rinvenuti 21 corpi decapitati ed orrendamente mutilati. Una decina fra le vittime erano giornalisti e politici locali.
La strage è stata compiuta da un gruppo di uomini armati che ha preso di mira la campagna elettorale di Ibrahim Mangudadatu, candidato a governatore della provincia di Maguindanao.
Domenica mattina un commando di un centinaio di uomini armati, ha fatto irruzione in un ufficio della Commissione Elettorale della provincia a maggioranza islamica, costringendo 45 persone a salire su camioncini che si sono poi diretti in una zona montagnosa.
I cadaveri mutilati, 13 donne fra le quali la moglie del candidato Mangugagatu, arrivata all’ufficio suddetto per registrare la candidatura del marito, ed otto uomini, sono stati ritrovati crivellati di proiettili (e poi decapitati). Secondo alcune fonti altri 24 corpi sono stati in seguito recuperati dall’esercito, intervenuto troppo tardi per salvare gli ostaggi.
Il commando, a quanto pare, era formato da mercenari al soldo dell’attuale governatore della zona Andal Ampatuan, noto come El Padrino: uno dei suoi figli sarebbe stato a capo del gruppo dei mercenari stragisti.

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