giovedì 5 novembre 2009

A PROPOSITO DI CROCEFISSO

L'Italia tutta si sta scandalizzando per la sentenza della Corte Europea che impone al nostro Paese di togliere il Crocefisso dalle aule scolastiche. Ci si chiede: quanti di voi sono al corrente di ciò che qui sotto viene riportato? E non è forse più drammatico? Infatti una sentenza si può impugnare (come è già stato fatto) ma la vita non la restituisce nessuno.
Il vescovo del Sudan ha raccontato la passione, crocefissione e morte di sette cristiani nella sua nazione. Responsabile accertata: Al Qaida. La complicità del governo islamico di Khartum, sostenuto dalla Cina, è palese.
Monsignor Edoardo Hiiboro Kussala, vescovo della diocesi di Tombura Yambio, nel Sudan meridionale, lo ha raccontato prima al Papa ed ai suoi confratelli africani riuniti a Roma per il Sinodo poi alla radio Vaticana.
I boia della Lord's Resistance Army (LRA) - un gruppo di seguaci di allah, affiliati ad Osama Bin Laden - hanno fatto irruzione nella chiesa di Nostra Signora della Pace nella città di Ezo ed hanno rapito sette ragazzi, tra i quindici ed i venti anni. Se ne stavano lì a pregare. Li hanno inchiodati su assi di legno e lasciati morire. Si chiama crocifissione.
Era il 13 agosto 2009.
La notizia (sembra riservata a pochi) si è saputa soltanto cinque giorni fa. Non è la prima volta che in Sudan, ed in altri Paesi islamici, accadono questi orrori. Anni fa, il giornalista Antonio Socci ebbe a dedicare un libro a queste stragi di cristiani in Sudan. In quanti lo hanno letto? Di domande ne vengono in punta di penna tantissime, ci si limiterà a esternarne una soltanto: si immagina cosa al mondo sarebbe accaduto se una nazione di religione cattolica avesse crocefisso sette giovani islamici, soltanto perchè tali?

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