venerdì 19 marzo 2010

Ma udite questa, anzi leggetela. Non è folle, non è pazzesca, non è strana e neanche originale è semplicemente ignobile e la cosa più grave è che nessuno se ne vergogni, ma si tenta di farla passare come un avvenimento assolutamente normale.
Tutto il mondo sa cosa siano riusciti a fare i Vigili del Fuoco italiani in merito al terremoto de L’Aquila del 6 aprile dello scorso anno: il contributo che hanno dato con il loro instancabile lavoro che gli ha consentito di salvare decine e decine di vite umane. Il supporto da loro fornito alla Protezione Civile nella realizzazione delle tendopoli e nel soccorso a feriti e famiglie rimaste senza tetto, ma soprattutto il superlavoro a cui ogni singolo di essi si è sottoposto massacrandosi di fatica ed essendo operativo anche venti ore al giorno. Ricordato ciò, sembra normale che lo Stato debba riconoscere loro delle benemerenze guadagnate sul campo, sottoponendosi per giorni e giorni ad un lavoro che definire massacrante è sottovalutarlo.
A proposito di ciò negli scorsi giorni, nei vari comandi dei Vigili del Fuoco (come è noto affluirono in Abruzzo da tutta Italia) sono arrivate delle lettere dalla Protezione Civile con le quali i singoli destinatari (cioè i Vigili da premiare) venivano informati che per ottenere i riconoscimenti (medaglie, nastrini, ecc.) per il loro impegno durante i soccorsi ai terremotati de L’Aquila, o per altre calamità naturali (smottamenti di Messina, fiume Lambro, ecc) avrebbero dovuto versare dai 120 ai 130 euro. Insomma come se ai familiari dei caduti premiati con medaglia al valor civile d’oro o d’argento, venisse richiesto il prezzo delle stesse.
Quando gli aquilani hanno saputo di questa tristissima e squallida vicenda hanno chiesto di pagare di tasca loro i riconoscimenti onorifici ai Vigili del Fuoco. In parallelo alcuni studenti dell’Accademia delle Belle Arti abruzzese, hanno già disegnato alcuni esemplari di medaglie. I Vigili hanno ringraziato gli aquilani, ma hanno chiesto loro di usare quei denari per le necessità dei compaesani.
Inutile aggiungere che il sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco, Conapo, ha denunciato l’episodio inviando una lettera anche alla Protezione Civile.
Riassumendo: lo Stato italiano riconosce ciò che hai fatto e quindi sa di doverti premiare per questo, contemporaneamente ti dice: “Le spese del premio te le devi pagare”. Poi non ci lamentiamo se tutta l’Europa ci critica, in questo caso ne ha ben donde.

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