Come è noto in questo bel Paese ci sono nove (9) milioni di processi in arretrato: circa 5 milioni di cause civili e quattro di penali. Vi direte che i giudici hanno un bel da fare, che non andranno in ufficio a scaldare le poltrone, che non si perderanno dietro il "niente" e tantomeno tenderanno ad istruire processi sciocchi, inutili, banali, privi di qualsiasi logica alla quale si possano legare i dettami dei codici sia Civile che Penale. Orbene, leggete questo post e giudicate.
A Roma si respirava una gran brutta aria. Erano i giorni in cui Giovanna Reggiani era stata uccisa, all'uscita della Metropolitana a Tor di Quinto: massacrata e stuprata dal cittadino romeno Romulus Nicolae Mailat, già condannato in patria per vari altri reati.
Proprio per questa vicenda, e visto il suo ruolo, a Fabio Sabbatani Schiuma, coordinatore regionale del "Movimento per l'Italia", era sembrata una cosa naturale far stampare qualche volantino ed andare a protestare, unico e solo, contro il governo romeno poichè quest'ultimo non poneva un argine alla fuoriuscita dal proprio territorio di delinquenti incalliti come l'omicida della signora Reggiani.
Pensato e messo in atto: il 2 novembre del 2007 il buon Fabio Sabbatani Schiuma si reca davanti al numero 12 di via Panama dove ha sede l'ambasciata romena presso la Santa Sede e, prende a distribuire ai passanti i volantini fatti apprestare per l'occasione del suo Movimento. Ripeto: l'uomo è solo, completamente solo, assolutamente unico e per di più è...muto; egli infatti si limita a didtribuire quei foglietti. Per essere comunque dalla parte della legalità, ha anche avvertito la Questura di Roma di ciò che avrebbe fatto. Tutto OK, quindi, nessun assembramento, nessun intralcio al traffico e come se non bastasse furono allontanati da Schiuma due esponenti di un partito politico, che volevano esporre uno striscione che invocava la pena di morte per lo stupratore assassino.
"Nella mattinata avevo inviato in Questura un fax nel quale informavo che alle 13 avrei effettuato un volantinaggio simbolico di protesta davanti alnumero 12 di via Panama"
A questo punto vi chiederete: "va bene ed allora?"; allora è accaduto che, dopo oltre due anni, la Procura della Repubblica di Roma (che è quella che in campo nazionale ha uno dei più alti numeri di processi in arretrato) ha comunicato a Fabio Sabbatani Schiuma, di averlo iscritto sul libro degli indagati ritenendolo responsabile della violazione dell'articolo 18 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza. In poche parole responsabile di "manifestazione non autorizzata in quanto non comunicata tre giorni prima alle autorità competenti"
Solo una considerazione, poi fate voi. Tre giorni prima del 2 novembre 2007 la signora Reggiani era viva. E con oltre due anni di indagini la Procura di Roma non è riuscita a scoprirlo, ma ha scoperto che il "buon Fabio" può essere processato per "manifestazione non autorizzata".
Evviva la Giustizia italiana!
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