martedì 8 giugno 2010

FINANZIARIA: NOI CI SACRIFICHIAMO I NOSTRI PARLAMENTARI PROPRIO NO

Come è noto (anche per averne accennato io stesso) la finanziaria da poco meno di 25 miliardi di euro, ci impone pesantissimi sacrifici. Malgrado ciò, per noi comuni mortali, ci sarà anche la soddisfazione di veder diminuite le prebende che la casta alla quale appartengono senatori e deputati, riscuote.
A proposito di ciò debbo informarvi che fino ad ora un fatto risulta certo: da dieci giorni studiano. Deputati e senatori (la ripetizione è voluta), si riuniscono in continuazione per trovare qualche marchingegno complicatissimo per prendere una decisione fra le più semplici del mondo: come tagliare i loro stipendi. Si sono riuniti: una volta da soli, cioè ciascuno nel suo parlamentino. Una volta i deputati con il presidente della Camera, una volta i senatori con il presidente del Senato ed in fine una volta tutti insieme. Ma quando arriva il momento dello “zac” (leggi taglio degli stipendi) ci ripensano: meglio studiare ancora un po’, e non diminuiscono neanche di un cent il loro guiderdone mensile. Ma questo è il meno. Seguitemi.
Prima di ogni altra cosa è bene sappiate che nella loro busta paga vi sono voci che dichiarano: “spese di trasporto e spese di viaggio”. In esse è previsto non solo lo spostarsi gratis in aereo o treno per arrivare a Roma (in Senato o Parlamento), ma anche un rimborso per il tratto che va da casa all’aereoporto od alla stazione ferroviaria. Esattamente è previsto: “per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aereoporto più vicino e tra l’aereoporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70 euro per il deputato che deve percorrere fino a100 Km; e 3.995,10 euro se la distanza da percorrere e superiore a 100 Km.”
Stessa cosa per i senatori, anche se il rimborso è calcolato su base annuale in ragione di 15.379,37 euro per chi è a meno di 100 Km da aeroporto o stazione e 18.486,31 euro se la distanza da percorrere è superiore.
Non vi vorrei troppo ingarbugliare il discorso ma, ricapitolando, le cose stanno così: per i deputati 1.107,9 euro di rimborso mensile o 1.331,7 a seconda la distanza (meno o più di 100 Km). Per i senatori dai 1.281,6 ai 1.540,5 al mese. Tra l’altro un rimborso è previsto anche per i residenti a Roma od eletti nel collegio laziale: 7.689,.68 euro all’anno. Tale indennizzo, come vi ho informato è voce fissa nella busta paga dei parlamentari (e come è noto per parlamentari si intendono gli appartenenti a Camera e Senato).
Ma il bello viene adesso seguitemi e vi spiegherò una delle tante truffe legali che noi siamo costretti a subire (che in questo caso vuol dire PAGARE).
Ministri, vice-ministri, sottosegretari; presidenti di commissioni e loro vice, in realtà un piccolo esercito, che percepisce il suddetto rimborso, hanno a disposizione l’auto blu, con tanto di autista.
L’attuale governo conta 11 sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, 12 ministri con portafoglio e dieci senza; poi 4 vice ministri e 26 sottosegretari. Ed ancora, per la Camera, 14 presidenti ed altrettanti loro “vice” di commissioni permanenti, più 13 presidenti e 13 vicepresidenti per le commissioni bicamerali e di inchiesta. Sempre alla Camera l’Ufficio di Presidenza conta 4 vicepresidenti, 3 questori ed 11 segretari.
Passiamo al Senato: 14 commissioni permanenti (quindi 28 fra presidenti e loro vice), poi 3 commissioni speciali e 2 di inchiesta (e dunque altri 10 “graduati”). In fine il Consiglio di Presidenza: oltre al Presidente del Senato, ecco 4 vice, 3 questori ed 11 segretari. Facendo un conto complessivo si tratta di 194 persone.
Secondo la relazione contenuta nel testo dell’ultima manovra, ci sono solo 2 ministri e 7 sottosegretari che non sono parlamentari. Tutti gli altri 187, oltre a godere dell’auto blu, percepiscono anche l’indennizzo per le spese “da casa all’aereoporto od alla stazione”, già coperte dalla macchina di servizio.
Consideriamo sui 3.200 euro al mese ognuno, una media tra il rimborso minimo di senatori e deputati. Ecco: se lor signori rinunciassero a questo assurdo quanto esoso rimborso, noi comuni mortali risparmieremmo almeno 598 mila euro al mese, che poi significa 7 milioni e 176 mila euro l’anno, qualcosa come quasi 14 miliardi di vecchie lirette!
Ora che siete a conoscenza anche di questo ulteriore sperpero di pubblico denaro, state più allegri?

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