C’è chi si rassegna alla propria anagrafe e c’è chi no. A questa categoria appartiene il sessantaquattrenne Sylvester Stallone e…man gliene incolse.
Il noto attore, infatti, non ha voluto nessuna controfigura per girare una scena violenta (un corpo a corpo con un campione di Wrestling). Ciò è avvenuto sul set di un film (titolo: “I sacrificabili”) e nessuno ha potuto imporgli l’utilizzo di una controfigura poiché “Rambo” della pellicola è regista, sceneggiatore e produttore. Mi chiederete: “Ma scusa a cosa ti riferisci quando dici che ‘ciò è avvenuto’, spiegati”. Ma vi sembra che non lo dica: Stallone si è rotto il collo per fare il trentenne. Infatti l’attore nello scontro con Steve Austin, asso di quella particolare lotta, ha voluto fare sul set il giovane baldanzoso e nel corso della scena violenta ha riportato la frattura di una vertebra cervicale.
La corsa all’ospedale è stata immediata così come subitaneo, una volta ricoverato, il delicato intervento chirurgico al quale è stato sottoposto e che ha comportato l’inserimento di una piastra metallica nel collo. Inutile aggiungere che il film lo terminerà una sua controfigura.
La domanda è: ma ci vuole una saggezza particolare per comprendere che a 64 anni non si può fare quel che si è fatto a trenta o giù di li?
Il noto attore, infatti, non ha voluto nessuna controfigura per girare una scena violenta (un corpo a corpo con un campione di Wrestling). Ciò è avvenuto sul set di un film (titolo: “I sacrificabili”) e nessuno ha potuto imporgli l’utilizzo di una controfigura poiché “Rambo” della pellicola è regista, sceneggiatore e produttore. Mi chiederete: “Ma scusa a cosa ti riferisci quando dici che ‘ciò è avvenuto’, spiegati”. Ma vi sembra che non lo dica: Stallone si è rotto il collo per fare il trentenne. Infatti l’attore nello scontro con Steve Austin, asso di quella particolare lotta, ha voluto fare sul set il giovane baldanzoso e nel corso della scena violenta ha riportato la frattura di una vertebra cervicale.
La corsa all’ospedale è stata immediata così come subitaneo, una volta ricoverato, il delicato intervento chirurgico al quale è stato sottoposto e che ha comportato l’inserimento di una piastra metallica nel collo. Inutile aggiungere che il film lo terminerà una sua controfigura.
La domanda è: ma ci vuole una saggezza particolare per comprendere che a 64 anni non si può fare quel che si è fatto a trenta o giù di li?
Nessun commento:
Posta un commento