giovedì 7 gennaio 2010

VICENZA: LO STATO CHIEDE UN MILIONE DI EURO AI NO GLOBAL


Un risarcimento danni di 844 mila euro per una occupazione. E’ la richiesta avanzata – nell’ultima udienza del dicembre 2009 – dall’Avvocatura dello Stato ai trenta manifestanti del movimento “No Dal Molin”, che il 16 gennaio 2008 occuparono la Prefettura di Vicenza nel primo anniversario dell’ ”Editto rumeno”, con il quale l’allora premier Romano Prodi diede il nullaosta alla costruzione della nuova base americana. Durante la seconda udienza, poi sospesa, il rappresentante dello Stato ha quantificato i danni materiali in 960 euro, per la porta della Prefettura ed in un euro ad abitante, quindi 844 mila se si contano i residenti in tutta la provincia vicentina (oppure 114 mila se saranno calcolati solo quelli del capoluogo), per il danno di immagine.
L’occupazione, anche per effetto dell’allarme sociale sollevato, ed in relazione alla risonanza della notizia, avrebbe infatti appannato l’immagine della Pubblica Amministrazione Statale, diffondendo un senso di insicurezza e minaccia per l’ordine pubblico e la pubblica sicurezza, andando a bloccare l’attività, appunto, dell’organo adibito a tale compito.
Quel 16 gennaio, 24 dei 30 imputati (gli altri erano fuori a scandire slogan) avevano fatto irruzione nella Prefettura, salendo al primo piano ed incatenandosi alle ringhiere. L’occupazione, durante la quale – come detto – fuori un’altra settantina di persone scandiva slogan contro il Governo Prodi, era durata un’ora, al termine della quale le Forze dell’Ordine riuscivano a sgombrare l’edificio, non prima di aver identificato ad uno ad uno, i manifestanti, poi denunciati, a vario titolo, per “manifestazione non autorizzata, occupazione abusiva ed invasione di pubblico edificio, resistenza aggravata, danneggiamento, interruzione in pubblico ufficio, inosservanza di ordini delle autorità e lesioni ai danni di un sovrintendente della Polizia”.
Tra loro i principali esponenti del presidio permanente “No Dalmolin”: la consigliera comunale di “Vicenza libera” Cintia Bottene, Olol Jackson, Marco Palma e Francesco Pavin (che però non entrò in Prefettura).
In Tribunale la principale battaglia, durata due ore, è stata sulla costituzione di Parte Civile da parte dello Stato, contestata dai legali che chiedevano l’estromissione dal processo dell’Avvocatura dello Stato per la presunta mancanza di legittimazione attiva. Eccezione respinta dal giudice. Il processo riprenderà nella Primavera del 2010.

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