mercoledì 30 settembre 2009

GIUDICE ESILIA UN CAGNOLINO TROPPO AGGRESSIVO

A guardarlo non è altro che un piccolo batuffolo di pelo arruffato, marrone e grigio, con il musetto da orsacchiotto e le orecchie all'ingiù. Ma dietro tre chili di apparente tenerezza si nasconde un demonio. Un violento hooligan assetato di stinchi. Un pazzo sanguinario di meno di 5 anni che ai croccantini di pollo preferisce la carne di uomo. Per questo un magistrato di Aspen, in Colorado, ha mandato in esilio, "per cattiva condotta" Gizmo, un minuscolo cagnolino di razza Pomerania. Brooke Peterson, questo il nome del magistrato municipale, ha deciso che l'incontenibile quadrupede, dovrà passare il resto della vita fuori città, confinato a casa di un amico della sua padrona. In caso contrario cadrà su di lui niente meno che la condanna alla pena capitale.
"La peggiore decisione che come giudice possa prendere è condannare un animale all'esilio od all'eutanasia - si è giustificato -, ma ho a che fare con questo cane dal 2006 e la mia pazienza è finita" .
Tutto comincia appunto tre anni fa, quando il cagnetto inizia a dare segni di eccessiva vivacità mordendo un ignaro passante per le vie della nota località sciistica statunitense. Nel gennaio del 2009 Gizmo reitera il "reato" e lo stesso togato ordina alla sua padrona Melinda Goldrich, di tenerlo sempre sotto osservazione, anche quando è legato al guinzaglio. Ma il cane-bandito, per nulla intimidito dalle aule del tribunale, si scatena ancora lo scorso 28 agosto su una impiegata del "Fitness club" di Aspen alla quale la sua padrona stava pagando il conto.
Davanti all'ennesima recidiva il magistrato non ha potuto fare altro che internare, per dieci giorni Gizmo in un canile e richiamare in tribunale la signora Goldrich, per poi emettere il suo inappellabile verdetto: "Esilio per cattiva condotta". Con la clausa allegata: se Gizmo sarà trovato ancora in giro per le strade di Aspen, sarà immediatamente catturato e mandato a morte.
A nulla è valsa la strenua difesa della padrona, convinta del buon carattere della - per lei - tenera creatura: "E' tutta colpa mia, ha ammesso. Io voglio che sopravviva, che stia bene per il resto della vita". Ma la Legge non ha avuto pietà ed alla signora Goldrich non è rimasto altro da fare che cercare un amico che possa prendersi cura della piccola "belva". E' stata fortunata, pochè di persone disposte a tenere Gizmo ne ha trovate due. Così la questione è ritornata davanti a Brooke Peterson che ha deciso che a badare al mini-hooligan sarà un signore che abita ad Eagle County, un sobborgo di Aspen. Il suo compito: tenere il cagnolino lontano dai guai ma soprattutto distante dalle strade di Aspen.

martedì 29 settembre 2009

LA POLIZIA DEVE 500 MILA EURO AL VATICANO

Il ministero dell’Interno non paga l’affitto da parecchio tempo al Vaticano per i locali messi a disposizione dell’Ispettorato di Polizia di San Pietro. Un contenzioso di oltre 500 mila Euro con la Edile Leonina S.p.A., società interamente controllata dall’APSA (Amministrazione Patrimonio Sede Apostolica) la holding immobiliare del Vaticano.
Anche con la presenza al Ministero di Roberto Maroni, la “musica” non è cambiata: “signori non c’è un euro e se c’è, serve prima per mettere un po’ di benzina nelle volanti. Ultimo problema gli affitti”.
Insomma – ha ribadito il ministro – non ci sono denari neanche per la piccola immobiliare, appunto la Edile Leonina, guidata da Paolo Buzzonetti, proprietaria dell’immobile di via Mascheroni 12, a Borgo Pio, nel quale è ospitato quello che un tempo si chiamava “Posto di Polizia di San Pietro”.
Gli affitti che mancano all’appello erano ancora di 349.626 euro alla fine del 2008 e di nuovo superiori ai 500 mila alla fine di questa estate 2009, in gran parte dovuti alla morosità del Ministero dell’Interno.
Nessuna azione giudiziaria per il momento. Anche perché gli inquilini di via Mascheroni svolgono per la Chiesa un servizio non di secondo piano. I poliziotti di stanza all’Ispettorato di Pubblica Sicurezza del Vaticano sono stati ribattezzati gli “angeli custodi del Papa” infatti essi proteggono e scortano il Pontefice a Roma e durante le manifestazioni in piazza San Pietro. Assicurando anche una continua vigilanza su i sacri palazzi.
Non pagheranno l’affitto, ma si fanno in quattro per gli alti prelati.

lunedì 28 settembre 2009

PROBLEMI DI COPPIA? CURATEVI COSI: VI PIACERA'

Se avete problemi di coppia, potete rivolgervi alla dottoressa Mare Simone (di pura razza inglese, malgrado il cognome). Costei sta infatti scandalizzando la Gran Bretagna per i suoi metodi ci cura, quanto meno originali.
A 54 anni ha dichiarato di aver fatto solo del bene non solo ai suoi pazienti, essendo andata a letto con 1500 di essi, ma anche alle loro mogli. C'è crisi nella coppia? niente paura. Le sue lezioni di "love terapy" sono basate su una semplicissima filosofia: andare a letto con i mariti in crisi.
Mare Simone ci tiene a precisare che: "io sono una dottoressa, non una prostituta. Il mio lavoro è così appagante e divertente che lo svolgo non solo con professionalità, ma soprattutto con amore. Aiutare i miei pazienti a ritrovare la fiducia sessuale nel loro rapporto di coppia è un aspetto meraviglioso".
Il tutto alla modica cifra di 100 sterline a seduta (equivalenti a circa 113 euro). Ciò vuol dire che l'altruista dottoressa che si preoccupa dei suoi pazienti in maniera così...profonda, ha guadagnato con il suo rispettabilissimo metodo di cura, poco meno di 170 mila euro (pari ad oltre 328 milioni delle vecchie nostrane lirette) negli ultimi anni.

venerdì 25 settembre 2009

MOSCA: FALLITA LA GIORNATA ANTITRAFFICO. INGORGHI E FILE PER 360 KM

MOSCA: FALLITA LA GIORNATA ANTITRAFFICO
INGORGHI E FILE PER 360 CHILOMETRI
E’ clamorosamente fallita la giornata “senza auto” indetta solo due giorni orsono dall’amministrazione di Mosca: il sindaco della città, Iuri Luzhkov aveva deciso quest’anno di partecipare alla giornata mondiale senza macchine indetta dall’organizzazione internazionale: “World Carfree Network”. Ma qualcosa è andato storto. L’amministrazione della capitale Russa si è fidata della coscienza e del senso civico dei cittadini, quindi non ha chiuso strade né aumentato la presenza sul territorio di vigili urbani. Risultato prevedibile, anche se dalle proporzioni sorprendenti: tutti in giro in auto, il che è voluto dire ben 360 chilometri di code ed ingorghi pazzeschi. Fallita anche l’iniziativa di biglietti di autobus e metropolitane a metà prezzo.
Fra le altre cose va notato come il cattivo esempio sia proprio arrivato dai dirigenti e dagli amministratori locali i quali per dribblare i giornalisti hanno parcheggiato le loro vetture in vicoli nascosti e percorso a piedi quei pochi metri che li separavano dal loro posto di lavoro.
Altri – una volta sorpresi in flagrante – hanno negato l’evidenza. E’ il caso del deputato Andrei Kovaliov, scoperto mentre scendeva dalla sua limousine, ha sostenuto di essere giunto in ufficio in metropolitana e che, essendo in largo anticipo, aveva approfittato per lavorare una mezz’ora in macchina. Senza vergogna!
Al contrario, il prefetto della regione nord di Mosca, Oleg Mitvol ha invece utilizzato i mezzi pubblici.
Resta comunque la circostanza secondo la quale per districare i 360 chilometri di code ed ingorghi e far rientrare nella normalità il traffico moscovita, sono occorse oltre sei ore di lavoro di centinaia di addetti al traffico.

giovedì 24 settembre 2009

TACCO ROTTO HOSTESS RISARCITA CON 9 MILA EURO!

Un tacco alto che si rompe, una brutta caduta. Poi la decisione dei giudici: la hostess è crollata dai "trampoli" e per questo dovrà essere risarcita con novemila Euro. La donna aveva riportato traumi ad una caviglia e ad un ginocchio, rovinando a terra proprio a causa della rottura del tacco alto degli stivali facenti parte del suo abbigliamento da lavoro. Al momento del “fattaccio” la protagonista, Milena Consolini, lavorava come hostess in una manifestazione alla fiera di Rimini.
Dopo la brutta figura, la donna non si è arresa ed ha deciso di chiedere i danni all’azienda produttrice degli stivali. L’altro ieri la decima sezione del Tribunale Civile di Milano ha dato ragione alla lavoratrice ed ha condannato la ditta produttrice le calzature oltre che al risarcimento nella misura già citata, anche ad accollarsi le spese di giudizio in ragione di 2.300 Euro.

VIETARE IL FUMO FA BENE AL CUORE: INFARTO IN CALO
Proibire il fumo nei locali e nei luoghi pubblici fa bene al cuore: già dopo un anno dall’introduzione del divieto in un Paese si registra un calo del 17% dei casi di infarto, che diventa il 36% dopo tre anni. Lo rivela lo studio condotto all’università di San Francisco e pubblicato sulla rivista “Circulation”.
I risultati sono il frutto di un’analisi di tredici studi in diversi Paesi dove sono state approvate, negli ultimi anni, leggi antifumo con divieti nei locali e nei luoghi pubblici. In Italia il divieto è entrato in vigore nel gennaio del 2005. Uno studio dell’università di Torino ha dimostrato che tale Legge ha determinato – solo in Piemonte – un calo dell’11% dei ricoveri per attacco cardiaco per gli individui oltre i sessanta anni, già dopo cinque mesi dall’entrata in vigore.

STUDENTI MILANESI IN CONTATTO CON LA STAZIONE SPAZIALE
L’altro ieri l’astronauta Frank De Winne si è trasformato in insegnante per un giorno e si è collegato in diretta dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) con il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Ciò è accaduto per dare la possibilità all’uomo nello spazio di tenere una lezione agli studenti, colà convenuti, del milanese liceo scientifico “Severi”, che sono fra i vincitori di un concorso organizzato dall’European Space Agency (ESA).
Frank De Winne, in videoconferenza anche con gli allievi delle scuole finaliste di Belgio, Spagna e Grecia, ha condotto un esperimento proposto dai ragazzi che per un anno, guidati dal professor Luigi Lombardo, hanno usato il loro tempo libero per studiare come cambiare le leggi della Fisica, in assenza di gravità, sia sulla Terra che in orbita.

mercoledì 23 settembre 2009

PRIMO ISTRUTTORE DONNA NELL'ESERCITO USA

Teresa King ha 48 anni e da 29 è nell'esercito degli Stati Uniti. Da quattro giorni è la prima donna ad essere stata nominata "Comandante sergente istruttore", un ruolo di ferro, molto particolare e prestigioso nell'ambito militare; infatti la figura del drill-sergeant corrisponde da sempre a quella del sergente "tosto e cattivo" che - come proposto da tanti film di ambiente militare - urla contro le reclute sottoponendole ad umiliazioni e fatiche inimmaginabili, nel tentativo di trasformarle in soldati veri ("Ufficiale gentiluomo", "Full metal Jacket" ecc. ecc.).
La King, ottava di dodici figli, è appassionata di Esercito e disciplina e da sempre fa questo di mestiere: per anni ha insegnato a giovani americani come diventare soldati degni dell'Army statunitense. E si è dimostrata così brava che l'Esercito l'ha premiata nominandola sergente maggiore, figura che comanda e coordina i sergenti istruttori.
E' la prima volta che una donna arrivi a ricoprire questo ruolo, e per ciò il prestigioso "New York Times" ha dedicato al drill-sergeant King un servizio in prima pagina sottolineando come, grazie a lei, cada in America un altro tabù. Altre figure femminili hanno fatto carriera sotto le Armi negli Stati Uniti, come per esempio Ann Dunwoody primo elemento femminile ad essere nominata (un anno fa) al grado di generale a quattro stelle. Ma mai una donna aveva ricoperto un ruolo tanto "maschile" quanto quello del sergente che urla e sbraita contro i (malcapitati) sottoposti.
Una delle priorità della King sarà quella di reclutare più donne alla quali insegnare a divenire soldatesse con la "S" maiuscola. "Secondo me - ha dichiarato al "New York Times" la neo promossa - elementi di sesso femminile possono essere benissimo impiegati in prima linea. Basta che seguano gli stessi standard degli uomini" La King ha concluso la sua intervista con questa affermazione: "Amo la vita militare, amo questi ragazzi e queste ragazze, sono tutta la mia esistenza"; ora avrà la responsabilità di dirigere un'intera scuola per sergenti a Fort Jackson, in South Carolina.
P.S. - Non si pensi ad un "maschiaccio", la foto ritrae una splendida donna di colore che dei suoi 48 anni ne dimostra a malapena 35 e che più femminile di così non potrebbe essere.

martedì 22 settembre 2009

DI TUTTO UN PO'

IN PISCINA UN’AUTO LO TRAVOLGE
Stava prendendo le ultime…gocce di sole di questo settembre sdraiato sull’erba del cortile del suo condominio, accanto alla piscina. Improvvisamente, però, il sole si è…spento! Colpa dell’auto guidata dal 73enne F.T. che, senza vederlo, nel fare manovra gli è passato sopra fratturandogli tutte le costole!
Il ragazzo, un 27enne di Fabbrico (Reggio Emilia) è finito in ospedale in gravi (ma non disperate) condizioni.


NONNA PUSHER
Al quartiere dei Lotti di Ostia (Roma) la conoscono tutti. Ma anche in questura la nonna ha la sua popolarità. Perché lei, a 71 anni, da ben 35 primavere entra ed esce dal carcere, con qualunque tipo di reato, e questa del settembre 2009 è la tredicesima volta, un recod, che finisce dietro le sbarre. La Polizia, infatti, ha scoperto che spacciava cocaina e che nascondeva le dosi dove sapeva nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di guardare: nel reggiseno! Ha dimenticato che da vari anni in Polizia operano anche donne che non si meravigliano per nulla di vedere un seno di 71 anni!

“HO FAME” E SI FA ARRESTARE
Si è presentato in questura a Bologna chiedendo di accertare i suoi precedenti penali.
Agli agenti è sembrata una domanda insolita, comunque hanno fatto quanto loro richiesto da Marco Renzo Iavarone di 43 anni. E’ così che gli investigatori bolognesi hanno scoperto di trovarsi davanti ad un pregiudicato di quelli “autentici”, e perdipiù ricercato in quanto colpito da un mandato di cattura perché ritenuto responsabile di: sequestro di persona, associazione per delinquere, rapina, riciclaggio e ricettazione.
Quando Iavarone si è sentito rivolgere la domanda secondo la quale come mai si era costituito, ha dichiarato di aver finito tutti i soldi e che quindi non sapeva come sostentarsi: “la latitanza costa tanto, ma proprio tanto, e non posso più permettermela” sono state le sue ultime affermazioni prima di essere trasferito nel carcere della città emiliana.


lunedì 21 settembre 2009

ARTE CASARECCIA - EVVIVA LE "CURVE" AUTENTICHE!


Oltre duecento persone hanno lavorato per sei mesi, intrecciando a mano milioni di spighe di grano. Una copia della famosa cattedrale di san Basilio di Mosca è stata realizzata interamente con il prezioso cereale L’opera (perché veramente di una “opera d’arte” si tratta) è alta sei metri, larga cinque, profonda tre.
Ora il manufatto è a Mosca dopo essere stato esposto alla “Festa del Covo” di Campocavallo di Osimo (Ancona), che è giunta alla Settantesima edizione, infatti il primo appuntamento di questo evento risale al 1939. Per gli abitanti del paese anconetano non è il primo capolavoro, ogni anno viene realizzato un “covo”, ovvero una costruzione di spighe intrecciate: in passato furono riprodotti i famosi luoghi sacri come Lourdes, Fatima, Czestochowa, Santiago di Compostela, Assisi e san Giovanni Rotondo. Anche lo stesso il paese di Campocavallo è sede di un santuario dedicato alla Vergine Maria, gestito da una confraternita religiosa francescana.
L’opera realizzata quest’anno è stata presentata a Mosca, al piano terra dei magazzini Gum, sulla piazza Rossa, per il 450mo anniversario della costruzione conosciuta dai fedeli come cattedrale Pokrovskiy, ovvero “Manto della Madonna”. Che – sperano gli abitanti di Campocavallo – da lassù sarà contenta di vedere questo loro…”miracolo”.

ABBASSO LE “RIFATTE”!
Alcune ragazze di Como si sono un po’ scocciate di trasmissioni come: “celebrity bisturi” e di calendari di tettone rifatte, come l’ultimo di Cristina del “Grande Fratello”. Così venti di esse radunate da un casting su Facebook hanno dichiarato guerra alle bellezze al silicone ed hanno posato per un calendario rigorosamente vietato alle rifatte.
Siamo tutte genuine e quello che vedete è tutto naturalmente nostro”, hanno spiegato con orgoglio, tra uno scatto e l’altro, nella location del Sant’Andrea di Montorfano.
Va sottolineato che tutta l’organizzazione ha costi contenuti e le modelle improvvisate si sono prestate gratuitamente. Soprattutto perché il ricavato verrà devoluto, almeno nelle intenzioni, ad una scuola materna de L’Aquila.

sabato 19 settembre 2009

COSI FUNZIONA LA GIUSTIZIA NEL BEL PAESE(19)

Nell’aprile di questo 2009, venne sbandierata ai quattro venti la notizia secondo la quale Giusva (Giuseppe Valerio) Fioravanti era stato rimesso in libertà. Nell’occasione fu da tutti ricordato che il terrorista nero avrebbe dovuto scontare ben 8 ergastoli per gli omicidi di: Roberto Scialabba (28/2/1978); Antonio Leandri (17/12/1979); Maurizio Arnesano (6/2/1980); Franco Evangelista (28/5/1980); Mario Amato (23/6/1980); strage alla stazione di Bologna (2/8/1980); Francesco Mangiameli (9/9/1980) ed Enea Condotto e Luigi Maionese (5/2/1981). Oltre a questi ergastoli Giusva venne condannato ad altri 134 anni ed otto mesi di reclusione per vari altri reati fra i quali: rapina, furto, sequestro di persona, detenzione illegale di armi, tentata evasione, banda armata e tentato omicidio.
Mentre tutti hanno dato la notizia secondo la quale Giusva ha ammesso tutti gli omicidi a lui contestati ma negando sempre qualsiasi responsabilità in ordine alla strage alla stazione di Bologna, quasi nessuno ha informato che gli anni di galera veramente scontati dal più noto dei terroristi neri, sono stati soltanto 23. Ora infatti il “buon” Fioravanti gode della sua libertà, senza problemi.

IMPRENDITORE RICONOSCENTE E GENEROSO
Meno di due settimana orsono, sette operai dipendenti di un imprenditore di Seregno, che ha la sua piccola azienda a Turbino per il 38mo compleanno del loro datore di lavoro, gli hanno regalato una schedina prestampata del Superenalotto. I dipendenti, nell’occasione, hanno detto al loro datore di lavoro: “se per caso vinci ricordati di noi”.
Quella giocata ha totalizzato un 5+1 da 137.570 Euro. Sapete cosa ha fatto il piccolo imprenditore? Ha firmato sette assegni, ognuno da 9.826 Euro, donandoli ai suoi dipendenti, insomma ha diviso la sua vincita al 50% con chi gli aveva regalato la schedina.


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venerdì 18 settembre 2009

UN VIAGGIO IN MOTO DI 14 MILA KM

Dopo circa un mese dalla sua partenza Ino Ulissi, un uomo di 61 anni di San Severino Marche (Macerata) ha dato notizie di se ("Tranquilli, procede tutto benissimo"). Il temerario marchigiano è diretto a Pechino a bordo della sua moto da 650 cc. con la quale è partito dal suo paese natìo l'11 dello scorso agosto.
Egli sta seguendo le orme di Padre Matteo Ricci, il gesuita maceratese che contribuì alla evangelizzazione della Cina a cavallo del XVII secolo.
Nel tour "Sulla Via della Seta", sostenuto dal motoclub della sua cittadina, Ulissi ha un compagno di viaggio, Mauro Re, commercialista pugliese.
In moto l'avventuroso marchigiano ha già viaggiato in Nord Africa, Turchia e Yemen, ed in questi giorni sta per giungere a Pechino dopo aver attraversato: Austria, Ungheria, Ucraina, Russia, Kazakhstan, Uzbekistan, Kirghizistan, il deserto del Gobi in Mongolia, fino ad arrivare in Cina.
COME TI UCCIDO LE ZANZARE. A Lesignano, un paese in provincia di Parma, l'Ufficio comunale all'Ambiente, ha escogitato - all'inizio dell'estate - una nuova singolare "arma" per combattere le zanzare.
Ha infatti distribuito ai cittadini piccole cassette di legno, grandi poche decine di centimetri da tenere in giardino affinche vi facciano il loro nido i pipistrelli e così cosontribuiscano a ripulire le zone circostanti dall'invasione estiva di zanzare.
Il Comune sta diramando un comunicato nel quale fornisce gli ottimi risultati che la sua iniziativa ha portato. Il tutto - va notato - nasce dall'aver appreso da una ricerca scientifica fatta lo scorso 2008 da una università americana, secondo il quale ogni pipistrello nell'arco di una notte può mangiarsi fino a mille zanzare.

giovedì 17 settembre 2009

DAL TRAGICO AL RIDICOLO

Rinviata un'esecuzione, ma clemenza non c'entre nulla. Un uomo di 53 anni doveva essere giustiziato alle 10 di ieri con una iniezione letale. Il boia, però, dopo due ore di inutilim tentativi, non è riuscito a trovargli le vene.
Stando così le cose, il governatore dello stato americano dell'Ohio ha deciso di rinviare la condanna a morte alla settimana prossima, su proposta del capo delle guardie carcerarie, incaricato di supervisionare le esecuzioni che avvengono nel Southern Ohio Correctional Faciliti della città di Lucasville.
"Il nostro team - ha spiegato Julie Walburn, portavoce del carcere - ha cercato più volte di trovare un punto idoneo in cui praticare la puntura, ma dopo molti tentativi non ne ha trovato nessuno".
MAMMA LI TURCHI!
La Turchia ha richiesto al ministero dell'Interno brittannico l'estradizione di Sarah Ferguson, duchessa di York, accusata di aver violato le leggi turche sulla privacy partecipando, sotto copertura, ad un documentario sulle condizioni degli istituti pubblici per orfani e bambini disabili.
Il filmato, trasmesso nel novembre del 2008 dal canale inglese I.tv, è considerato ad Ankara diffamatorio e finalizzato ad ostacolare l'ingresso della Turchia nella Comunità Europea.
Nel documentario la duchessa di York, con una parrucca nera ed un velo, visita un orfanotrofio vicino ad Ankara che ospita oltre 700 bambini disabili. Le immagini mostrano alcuni di essi legati ai loro letti e lasciati tutto il giorno senza essere nè nutriti nè cambiati.

mercoledì 16 settembre 2009

COSI FUNZIONA LA GIUSTIZIA NEL BEL PAESE (18)

Per i giudici del tribunale di Firenze che lo avevano scarcerato il 30 giugno scorso sospendendogli la pena di due anni di carcere, non sussisteva più alcun rischio che Fation Dine, albanese di 21 anni residente a Borgo San Lorenzo (Firenze), potesse compiere altri reati.
Dopo meno di tre mesi dalla sua libertà, lo straniero ha ucciso a coltellate il diciottenne Leonardo Rusciano, che è morto dopo tre giorni di agonia all'ospedale fiorentino di Careggi.
Dieci minuti dopo aver sferrato la coltellata che ha spaccato il cuore al povero Leonardo, Fation Dine era tranquillamente seduto al tavolo di un bar a prendere una bibita, con in tasca il coltello ancora sporco di sangue. E' lì che i carabinieri lo hanno trovato.
La vicenda sta facendo molto discutere ed ha lasciato sotto shock la tranquilla cittadina di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze, dove da molti giorni in piazza del Municipio, luogo dell'omicidio, è un via vai ininterrotto di amici del defunto: tutti portano un mazzo di fiori, foto, lasciano uno scritto, per ricordare l'amico che non c'è più. Tutti - tra lacrime e rabbia - chiedono: "che Giustizia sia mai questa per la quale un condannato per violenza sessuale viene scarcerato dopo soli cinque mesi ed una volta libero commette un sì efferato assassinio"? Ma le affermazioni dei cittadini del centro toscano non si fermano a questa considerazione, infatti aggiungono (per bocca di un loro rappresentante): "siamo esterrefatti per il totale silenzio dei media che ha avuto questa tragica vicenda. Se fosse stato assassinato uno straniero chissà quante marce e fiaccolate di solidarietà ci sarebbero state. La morte di questo nostro ragazzo, invece, sembra che non interessi nessuno. E' vergognoso!"
Ma vediamo chi è l'omicida.
Fation Dine - come detto - era uscito dal carcere lo scorso 30 giugno. Non ha neanche un lavoro. Il 24 gennaio 2009 nei pressi di un chiosco situato a Borgo San Lorenzo, aveva avvicinato una ragazza di 20 anni proponendole una prestazione sessuale. La giovane si era rifiutata e lui l'aveva aggredita a pugni e calci tentando quindi di violentarla. Solo le urla della malcapitata avevano fatto si che in suo soccorso giungessero dei passanti liberandola dall'aggressore.
Proprio per questo episodio l'albanese era stato condannato a due anni di reclusione dei quali scontati solo cinque mesi.
Non penserete che chi lo ha posto in libertà, sarà costretto a rendere conto di questa decisione? Ma per carità, in questo Bel Paese la Magistratura è sacra.

martedì 15 settembre 2009

LA CIVILTA' DELL'ISLAM: TORTURARE ED UCCIDERE I GAY

Per gli iracheni, c'è un nuovo nemico. Sono gli omosessuali di religione islamica, che vengono braccati aggrediti, torturati e spesso anche uccisi. Il Motivo? "Stanno distruggendo l'Islam e vogliono sporcare la reputazione che abbiamo costruito in secoli", ha spiegato Abu Hamizi, ventiduenne membro di un gruppo che si dedica alla "caccia agli omosesssuali" e li bracca.
Hamizi, laureato in Scienze del Computer, passa almeno sei ore al giorno nelle chat e sui siti Internet dedicati agli incontri, perchè, dice "essere il modo più semplice di trovarli". E dopo averli individuati organizza un appuntamento fingendo interesse. All'incontro prima c'è l'aggressione e poi, sempre più spesso, la morte dei malcapitati dopo la tortura.
Dall'inizio del 2009 i gay uccisi in Irak sono oltre 130, 70 solo negli ultimi cinque mesi.
"Gli animali meritano più pietà delle persone luride che praticano questi atti sessualmente depravati", sostiene l'omicida Hamizi ed aggiunge: "Facciamo in modo che sappiano perchè sono stati catturati e diamo loro la possibilità di chiedere il perdono di dio, prima di essere torturati e uccisi".
La prima denuncia del fenomeno all'opinione pubblica è arrivata da Human Rights Watch, che ha rivelato come: "centinaia di gay, o semplicemente persone sospettate di essere tali, sono state trucidate dalle milizie che da gennaio 2009, imperversano a Bagdad ed in altre città irachene. In questa nazione, capelli troppo lunghi, pantaloni attillati od anche solo semplici pettegolezzi, sono diventati una possibile sentenza di morte".
Va notato che le relazioni omosessuali fra adulti consensuali non sono proibite dalla Legge irakena, ciononostante il governo locale, non fa nulla per fermare questi bestiali omicidi. Le esecuzioni sarebbero perpetrate dalla Milizia Sciita (alla quale appartiene Abu Hamizi) nota come l'esercito del Mahdi e che si ritiene vicino al premier Nuri Al Maliki.

lunedì 14 settembre 2009

COSI FUNZIONA LA GIUSTIZIA NEL BEL PAESE (17)

E' morto da tre anni e tre mesi. Per l'esattezza il 26 giugno 2006, a Pisa, mentre era a lavoro. Alcune casse contenenti lastre di vetro per circa sei tonnellate, lo hanno schiacciato.
A suo nome sono nati comitati e persino un premio di studio dell'Università di Pisa. Malgrado ciò, nulla è stato fatto per capire perchè Carlo Pratelli sia morto, e soprattutto se responsabilità ci sono da parte di chi doveva vigilare sulla sicurezza del luogo di lavoro. A tre anni di distanza non si è nemmeno svolta l'udienza preliminare che è la base di un eventuale processo per stabilire la verità sull'accaduto.
A denunciare (con una lettera) il caso è il figlio Massimiliano. Il giovane ricorda l'attività del padre, che faceva l'autista e che in quel terribile giorno si trovava all'interno dello stabilimento Saint-Gobain di Pisa dove avvenne il tragico incidente sul lavoro del quale "nessuno vide nulla". Come se tale accusa, rispecchiante la verità dei fatti, fosse poca cosa, Massimiliano Pratelli prosegue nel suo scritto affermando: "Dalle prime ricostruzioni del magistrato sono apparse poco chiare molte cose. Dopo quel giorno la Saint-Gobain ha fatto fare una saletta per gli autisti. Ci voleva la morte di mio padre per capire che durante le operazioni di carico e scarico dei camion gli autisti stessi non potessero stare nei pressi del luogo dove ciò avviene...Che dire - aggiunge - dopo tre anni non si è ancora fatta l'udienza preliminare. Non abbiamo ancora potuto fare la dichiarazione di Parte Civile. Ci sono nove persone indagate che hanno fior di avvocati, ai quali non sembra vero di allungare i tempi. Sperano nella prescrizione che in Italia va tanto di moda. E meno male che i processi per le morti sul lavoro dovevano avere la priorità".

sabato 12 settembre 2009

A PROPOSITO DI FERIE


Sono appena trascorse le ferie e questo blog non dimentica di essersi più volte occupato di…come funzioni la Giustizia nel nostro Bel Paese. Bene proprio in termini di “FERIE” (il maiuscolo non è casuale) si desidera informare su quante ne godano i magistrati nostrani. Questo perché si è convinti che a saperlo siano pochi…fortunati: loro.
I togati godono di 51 giorni di Ferie l’anno suddivisi in: sei giorni di festività soppresse e 45 nel periodo estivo. Va anche detto che i Tribunali chiudono dal primo agosto al 15 settembre.
Sembra evidente che ai suddetti giorni (51) vanno aggiunte le 52 domeniche e le altre festività (Natale, Capodanno, Pasqua, santo protettore della città in cui si lavora, Primo maggio, ecc. ecc.) in altre parole ed a voler essere proprio buoni, ma proprio buoni e generosi le ore di lavoro dei magistrati italiani sono annualmente 1560 (come afferma una delibera del Consiglio Superiore della Magistratura), cioè ore 4 e minuti 20 al giorno. Inutile aggiungere che è praticamente impossibile controllare la presenza quotidiana degli interessati nei rispettivi uffici.
A queste brevissime note ne vanno aggiunte altre come ad esempio: nel 2003, i 9.043 giudici e p.m. costavano allo Stato (cioè a noi tutti) circa 842 milioni di euro. Nel 2006 il monte stipendi è lievitato a 978 milioni (un aumento di 136 milioni di euro pari a 263 miliardi di vecchie lirette).
C’è però di più e di meglio come ciò che riguarda i 24 magistrati (16 togati ed otto laici) di Palazzo dei Marescialli e che costituiscono l’organo del loro autogoverno, il famoso Consiglio Superiore della Magistratura (Csm). Questi lavorano 144 giorni l’anno, neanche uno su due. Infatti “faticano” tre settimane su quattro, che al netto dei week end, del venerdì riservato alla sezione disciplinare e delle varie “agevolazioni” , fa appunto il miracoloso numero di 144.
Va anche detto come nel 2003 i nostri giudici chiudevano 654 fascicoli l’anno, e che nel 2006 sono scesi a 533.
E perché non sottolineare quanto affermato dalla Corte dei Conti e cioè che lo stipendio medio pro capite di un magistrato è passato dai 97 mila euro annui del 2003 ai 107 mila del 2005 (ultimo dato disponibile, si suppone che oggi siano intorno ai 130 mila, ma si suppone).
In fine sembra doveroso ribadire che l’arretrato delle cause Civili nel nostro Bel Paese sia di 5 milioni e 425 mila, mentre quello delle penali risulta di 3 milioni e 262 mila. Insomma con quelle ferie e stipendi i nostri togati sono in arretrato di 8.687.000 processi. Complimenti.
P.S. – I magistrati tedeschi e spagnoli, godono di 30 giorni di ferie l’anno.
Ma a proposito di FERIE, cosa dire dei nostri Senatori e Deputati, come sempre solo la verità e (per rimanere in tema) niente altro che la verità. Orbene in questo 2009 i nostri rappresentanti eletti nelle due Camere godono di 45 giorni ai quali vanno aggiunti i 52 sabati e le 52 domeniche (per carità di Patria ci asteniamo dal dire che riescono a non riunirsi anche per la maggior parte dei venerdì…), ed a tutto ciò le solite feste comandate che vanno dal Primo maggio al Natale, da questo alla Pasqua ivi compreso l’8 dicembre, il 2 giugno, il 25 aprile e via discorrendo. Insomma se i nostri magistrati non si possono lamentare, gli eletti a Camera e senato stanno (forse) meglio di loro. Infatti 45+52+52 è uguale a 149 e da questo sono escluse tutte le festività appena citate e qualche venerdì!

venerdì 11 settembre 2009

SPULCIANDO QUA E LA'

PECCATO DI CRUDELTA'? A Sori, un paesino vicino Genova, la gente ancora non crede all'accusa di uccisione con crudeltà di animali (oltre a quella di furto venatorio) della quale dovrà rispondere il parroco don Mario Fazio.
Malgrado l'incredulità della cittadinanza, dallo scorso 20 luglio il prelato insieme ad altre quattro persone (presunti complici) è sul registro degli indagati, colpevole, secondo due testimoni, d'aver ucciso a bastonate due cuccioli di cinghiali trovati poi nel freezer della canonica.
UNA VINCITA SFORTUNATA. La sua partita con la Giustizia non è ancora finita. Martino Scialpi, di Martinafranca (Taranto) che nel novembre 1981 fece un 13 al Totacalcio vincendo oltre un miliardo di lire (rivalutato oggi, equivale a dieci milioni di euro)che non ha mai potuto riscuotere, è ancora in causa.
L'uomo ha fatto ricorso in Cassazione contro una sentenza della Corte d'Appello di Roma, perchè la titolare della ricevitoria dove giocò la schedina, ne smarrì la matrice.
IN CURA PER DIPENDENZA DA WEB, GIOVANE CINESE UCCISO. I genitori speravano tornasse a casa entro un mese, non appena curata la sua dipendenza da Internet. Impensabile che dieci ore dopo aver lasciato il figlio di 16 anni in una clinica specializzata, sarebbe arrivata una telefonata che li informava del decesso del ragazzo. Sembra incredibile, ma è accaduto davvero.
Deng Senshan non riusciva a smettere di giocare on line. I genitori lo hanno portato al "campo di addestramento per la sopravvivenza" di Guangxi Qihuang, sborsando settemila Yen per la terapia. Il ragazzo, poco dopo il suo arrivo, è stato messo in isolamento ed in seguito picchiato dagli istruttori. Dopo qualche ora è stato constatato il decesso del sedicenne e si è deciso di avvertire i familiari.

giovedì 10 settembre 2009

ANCORA MALAGIUSTIZIA

Giancarlo Bonari, classe 1925, è il titolare della tipografia artigiana "La Commerciale" di Grosseto fondata nel 1946. Dal 2006 è alle prese con una causa contro la filiale della banca "Monte dei Paschi di Siena" della sua città, che gli deve dare la bellezza di circa centomila euro come risarcimento danni.
"Per quindici anni l'istituto di credito mi ha fatto pagare gli interessi sugli interessi, applicando l'anatocismo (che vuol dire pagare interessi su interessi già scaduti), sul mio conto corrente che ho chiuso nel 2005".
La beffa consiste nell'eventualità che il signor Bonari questi soldi rischia di averli nel 2018. Quando avrà 92 anni. Colpa di una Giustizia Civile lentissima dove un procedimento, tra primo e secondo grado, ci mette in media sei anni ed otto mesi per arrivare a sentenza. Nel Civile, infatti, si registra il maggior numero di cause pendenti: a giugno del 2008 erano ben 4 milioni e 285 mila.
A far saltare i nervi al tipografo grossetano è stato l'ultimo rinvio deciso dal giudice del Tribunale di Grosseto che si occupa del caso, Tiziana Pasquali, la quale prima dell'estate ha rimandato a conclusione il processo al 2013, quando lui avrà 88 anni. Per la sentenza definitiva - fa i conti il legale dell'artigiano - si dovranno invece aspettare altri 4 - 5 anni. Si arriva quindi al 2018 quando Giancarlo Bonari di anni ne avrà 93.
"Io non ci arrivo al 2013" si sfoga "figuriamoci al 2018. e poi si tratta di una somma considerevole per una piccola bottega come la mia dove si vive alla giornata".
Per questi motivi ha preso carta e penna e scritto una lettera al Presidente della Repubblica ed al ministro della Giustizia Alfano. "Spero che almeno loro intervengano e riescano a fare qualcosa".
Questa vicenda entra nel contesto del discorso sulla eccessiva lunghezza dei procedimenti civili che è al primo posto delle "dolenze" di tutti i governi che si sono succeduti in questo Bel Paese, dal dopoguerra in poi. Nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'Anno Giudiziario 2009 è stato evidenziato che in Italia la durata media in primo grado di un processo Civile è di 960 giorni ed in Appello, addirittura, di 1509. Una situazione senza paragoni in questo continente, come conferma lo studio del Consiglio d'Europa che basandosi su dati del 2006, ha scattato una fotografia impietosa: qui da noi il numero di controversie Civili arenate davanti ai tribunali di primo grado era infatti di 3.687.965, mentre in Germania di 544.751, in Spagna 781.754 ed in Russia di 480.000. Ritardi che sono costati allo Stato italiano, dal 2002 al 2008, 120 milioni di euro per risarcire i cittadini dei danni subiti dalle lungaggini della Giustizia.
L'artigiano Grossetano messo al corrente di questi dati ha detto: "Non è neanche malagiustizia, questa è una buffonata".

mercoledì 9 settembre 2009

NON CI CREDERETE MA ANCHE IN INDIA "CORRE" IL TERZO MILLENNIO

Una suocera che prende a calci la nuora, non può essere condannata da un tribunale con l'accusa di crudeltà. Lo ha deciso la Suprema Corte Indiana, rispondendo ad una serie di appelli di nuore, mariti e suocere. In particolare il più alto Tribunale di quella nazione, ha sentenziato che la suocera può riumproverare la nuora, darle vestiti usati, eventualmente schiaffeggiarla o prenderla a calci e riprendersi i regali fatti durante le nozze.
La decisione della Corte, riportata dall'agenzia di stampa P.T.I., è arrivata a seguito del ricorso di una donna indiana che, già alla sua seconda esperienza matrimoniale, ha accusato la suocera di crudeltà ed il marito di complicità con la madre. I giudici le hanno dato torto, ribadendo la vena educativa delle azioni della suocera ed il suo ruolo di madre.
In India, dopo il matrimonio, la sposa va a vivere con il marito a casa dei genitori di lui, dove il più delle volte viene schiavizzata dalla suocera. Gli stipendi vengono consegnati tutti al padre dello sposo che distribuisce il denaro tra tutti i componenti della famiglia, mentre alla sposa resta l'obbligo delle pulizie e di badare alla casa.
Nel caso in cui la coppia non riesca ad avere figli, od abbia una figlia femmina, i suoceri incolpano di questa eventualità la nuora. Anche la dote di quest'ultima viene totalmente incamerata dai genitori del marito. Non a caso ci sono parecchi casi di suicidi tra le spose e denuncie di maltrattamenti nei confronti delle suocere.

martedì 8 settembre 2009

EVVIVA IL SESSO!

In Australia cade l'ultimo tabù: alle prossime elezioni politiche del 2011, si potrà votare anche per il "Partito del Sesso".
La Commissione elettorale, scrive il sito web del Sidney Morning Herald, ha ufficialmente riconosciuto il partito fondato alcuni mesi fa da Fiona Patten, la cui piattaforma prevede di:
"dar vita ad un dialogo positivo sui temi del sesso, e questo al fine di combattere l'ostracismo sull'argomento comune alla maggior parte dei politici e dei partiti".
La Patten si è definita qualificata a guidare il nuovo partito, per lei si tratta del raggiungimento di un ulteriore e prezioso traguardo dopo una lunga "battaglia". La signora ha infatti spiegato che già nel 1992 aveva fondato la lobby "Eros Foundation" per facilitare la commercializzazione di materiale pornografico, ed ha dichiarato al giornale di Sidney di: "aver avuto diverse esperienze nel campo dell'industria del sesso. Mi sono sempre interessata di questa materia - ha proseguito la donna - per tutta la vita, e ringrazio i miei genitori per questo.".
La Commissione elettorale ha fatto sapere di aver ricevuto molte obiezioni dopo l'ufficializzazione della notizia.

lunedì 7 settembre 2009

DI NUOVO E CON NOTIZIE POCO (PER NIENTE?) NOTE

CASSIERE DI BANCA LICENZIATO: RUBAVA? NO HA SVENTATO UNA RAPINA.
Sembra incredibile, eppure risponde a cruda realtà. E' accaduto il 7 agosto (si era in ferie, ma la notizia non è sfuggita) a Seattle città dello stato USA di Washington, dove in Queen Anne Lower street ha sede una importante filiale della "Key Bank". Qui, in qualità di cassiere, lavora Jim Nicholson, uno sportivissimo ragazzone di 30 anni dal fisico possente ed atletico, alto e - come si dice a Roma - molto ben "piazzato". Insomma uno con il quale non vorresti certo litigare.
Sono circa le 11 di quella mattina, quando gli appare davanti allo sportello un uomo infagottato in un giaccone scuro, con un cappuccio calato sul viso che gli dice: " questa è una rapina. Non fare scherzi, ho con me una pistola carica" per poi mettergli davanti un borsone con l'intimazione di riempirlo con tutti i dollari presenti nella sua cassa.
Sorpreso ma non impaurito, Jim (verrebbe da chiamarlo "Big Jim"), si alza in piedi e gli risponde: " Ah, si? ed allora fammi vedere la pistola se è vero che l'hai". A questa inaspettata reazione, il rapinatore si gira e fugge via uscendo dalla banca. Ma Jim non è contento, salta il bancone lo insegue ed in strada, dopo un inseguimento lungo un paio di isolati, lo raggiunge alle spalle e lo blocca, facendolo quindi arrestare dalla polizia. Tutto ciò accade venerdì 7 agosto 2009.
Il tempo di capire bene come sono andate le cose, di ricostruire il tentativo di rapina, la reazione di Jim e la rocambolesca cattura del bandito, di rivedere i filmati delle telecamere di sicurezza ed il giovedì successivo, la direzione della "Key Bank" si esprime ufficialmente. Ma non con una gratifica per il cassiere Nicholson e nemmeno con una promozione, un attestato di benemerenza od una scatola di cioccolatini, ma con una pesantissima nota di biasimo che accompagna una lettera di licenziamento in tronco. "Per violazione della politica della Key Bank". In buona sostanza, spiega ai perplessi giornalisti americani la portavoce Anne Foster: "per la Key Bank la sicurezza dei propri dipendenti e dei propri clienti viene prima di ogni altra cosa. Agendo come ha agito l'impiegato Jim Nicholson, ha quindi, di fatto, messo a repentaglio la vita di chi gli stava intorno. Ed ha sbagliato, perchè il denaro è assicurato e si può rimpiazzare. Ma le vite umane no".
Dal canto suo, l'ex cassiere, che spera di trovare un posto nell'assicurazione che "copre" la "Key Bank", ha dichiarato: "ho agito seguendo l'istinto. Non credo di aver commesso un reato, ma posso interpretare il gesto della "Key" nei miei riguardi, come un provvedimento certamente drastico preso soltanto a titolo di esempio. Perchè a nessun altro cassiere di quella banca, venga in mente di imitarmi".